A Bergamo il numero dei morti a causa del Covid-19 è altissimo: 300 morti soltanto nell’ultima settimana. La città lombarda in questi giorni sta combattendo una vera e propria guerra. E non c’è più spazio nel cimitero. Non basta nemmeno il forno crematorio, perché ce ne è soltanto uno, anche se è attivo 24 su 24. Per questo motivo è stato necessario l’intervento dei mezzi militari che, nella notte tra il 18 e il 19 marzo, hanno trasportato i feretri delle persone in altre Regioni. Trentuno salme hanno raggiunto Modena, altre sono state distribuite in Friuli e in Piemonte e in vari centri italiani: Piacenza, Parma, Rimini e Varese.
Sembra essere svanita anche la possibilità di realizzare un ospedale da campo, come emerge dalle parole del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che sulla sua pagina Facebook ha scritto:
«La richiesta di sospensione, arrivata come una doccia fredda, è un preoccupante segno di incertezza e di confusione nella gestione di un’emergenza che richiede idee chiare e decisioni certe. Solo ieri la Regione Lombardia ha comunicato a tutti il “via” all’operazione dell’ospedale da campo – assolutamente necessaria per dare respiro ai presidi ospedalieri bergamaschi travolti dall’emergenza Covid-19. Era chiaro a tutti che un ospedale da campo si poteva realizzare solo avendo certezza rispetto alla disponibilità del personale necessario – medici e infermieri – e delle attrezzature mediche».