Il Comitato Norvegese per i Nobel a Oslo ha accolto la candidatura al Premio Nobel per la Pace, avanzata dalla Fondazione Gorbachev e sostenuta da Nobel Italia, per l’artista Michelangelo Pistoletto, biellese classe 1933, riconosciuto a livello internazionale già dagli anni Sessanta, tra i protagonisti dell’Arte povera (sua la celebre Venere degli Stracci).
Prevenire la guerra
Oltre sei decenni di carriera, Leone d’Oro alla Biennale d’arte di Venezia nel 2003, da sempre Pistoletto ragiona sul tema della pace. La sua mostra-installazione “Pace preventiva” del 2003 al Palazzo Reale di Milano rappresenta un’importante momento del suo percorso di artista pacifista. È in questa occasione che ha spiegato il concetto di “pace preventiva” che nelle parole dell’artista «vuol dire fare la pace prima di iniziare qualsiasi guerra. C’è sempre una guerra prima della vittoria, la vera vittoria sarebbe fare la pace prima, la sconfitta deve essere la guerra stessa. L’uomo fa meravigliose scoperte e le usa per ammazzarsi, questa è una contraddizione mostruosa. Dobbiamo usare la scienza e la tecnologia in maniera umana».


Integrare gli opposti
Un principio di umanità e conciliazione che Pistoletto ha poi formalizzato nella sua opera “Terzo Paradiso” in cui, al simbolo matematico dell’infinito, aggiunge un terzo cerchio centrale, simbolo della sintesi armonica di tutti gli elementi differenti e opposti. L’invito è a riconoscere che ogni opposizione può diventare opportunità e tra tutti gli elementi c’è interconnessione. Al centro, il linguaggio comune dell’arte e l’artista che diventa promotore di pace. Nel 2014 il simbolo del Terzo Paradiso è stato installato nell’atrio della sede del Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles durante il semestre di presidenza italiana.
Progredire nel concreto
Il Comitato Norvegese per i Nobel ha riconosciuto l’impegno di Pistoletto a favore della pace, della giustizia sociale e della responsabilità collettiva. Sin dagli anni’60 l’artista si è impegnato per una trasformazione della società attraverso l’arte. La candidatura offre inoltre la possibilità di far conoscere anche il lavoro che l’artista porta avanti con la Fondazione Cittadellarte, onlus a Biella che promuove numerose e variegate iniziative artistiche e sociali.


Oltre la parola
«Non so se arriveremo alla pace, ma già il fatto di lavorarci mi fa sentire meglio» ha dichiarato Pistoletto all’Ansa, in occasione della candidatura. E ancora: «Non è necessario utilizzare la parola “pace” in ogni progetto, ma agire in modo che si realizzi veramente lavorando a un progresso pacifico costante, esteso globalmente attraverso ogni ambito del tessuto sociale».