Piacere, Sprout. La matita che germoglia

Sprout è stata inventata da una start-up del Mit. E un imprenditore danese l'ha trasformata in un simbolo di sostenibilità

Si può avviare una rivoluzione verde partendo da una matita? È l’obiettivo di Sprout: la start-up danese che produce matite da piantare perché possano generare nuova vita sotto forma di piantine di pomodorini, spezie e fiori. Un’idea semplice ma geniale che ha permesso a Sprout di classificarsi, secondo la rivista americana “Fast Company”, tra le imprese più innovative del mondo, in Europa al secondo posto dopo Siemens.

 

Michael Stausholm mentre annaffia le matite Sprout nel giardino
Michael Stausholm, l’imprenditore danese, che ha creato la start-up Sprout

 

Tutto comincia nel 2013, quando un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology di Boston, durante il corso di design riceve il compito d‘ideare un oggetto per l’ufficio eco-friendly del futuro. Così nascono le prime matite piantabili e i ragazzi, per realizzarle, lanciano una campagna di crowdfunding su Kickstarter. Ed è proprio il successo sulla nota piattaforma americana che attira l’attenzione di un lungimirante imprenditore danese, Michael Stausholm. Così ha rilevato l’idea e fondato la start-up con un chiaro intento: attraverso una matita originale, divertente e sostenibile dare vita a piccoli cambiamenti nella vita quotidiana che possano ispirare le persone ad acquisire comportamenti più sostenibili.

 

Si semi della matita Sprout germogliano in un vasetto
Sprout contiene nella capsula semi di essenze vegetali. Basta piantarla, una volta esaurita, e produce un germoglio

 

«Sprout è nata con la mission di combattere l’uso della plastica e stimolare persone e aziende ad adottare comportamenti più eco-sostenibili – racconta Stausholm – E questo impegno è ancora al centro del nostro Dna. Noi vogliamo che le persone pensino: se posso piantare un mozzicone di matita invece di gettarlo via, cosa altro posso fare per lasciare un impatto positivo per il futuro del pianeta? Tutti noi dobbiamo iniziare da un qualche gesto concreto».

La matita è naturale al 100% poiché è composta in legno sostenibile e certificato, argilla e grafite oltre che da una capsula di origine vegetale contenente una piccola quantità di semi in dieci diverse diverse tipologie: pomodoro ciliegino, basilico, salvia, coriandolo, timo, chia, garofano, girasole, margherita e non ti scordar di me. Piantare Sprout è davvero semplicissimo, anche per chi non ha il pollice verde: quando diventa troppo corta per essere usata, si può infilare dentro un vaso con un’angolazione di 30° ricoprendo col terriccio solo la capsula. Entro un mese si vedranno i primi germogli che col tempo e l’acqua necessaria diventeranno bellissime piante da tenere in appartamento o in giardino.

 

 

In pochi anni Sprout ha avuto una crescita inarrestabile, arrivando nel 2020 a 30 milioni di matite vendute in 80 paesi e altrettante potenziali nuove piante. La matita, tanto per fare qualche esempio, è stata scelta da Michelle Obama come gadget per il suo libro “Becoming” e da Richard Branson per gli ospiti che soggiornano nel suo prestigioso resort a Necker Island.

 

Michael Stausholm con la matita Sprout fra le dita
La rivista americana “Fast Company” ha appena classificato Sprout come seconda impresa più innovativa d’Europa

 

È in ambito aziendale che il messaggio di Sprout sembra dare il meglio di sé, tanto da rappresentare il 90% delle vendite come valida alternativa sostenibile alle penne promozionali, con tanto di personalizzazione. Non solo perché può ridurre la quantità di plastica che finirà nelle discariche (si stima infatti che si producano circa 135 milioni di penne a sfera in plastica al giorno, 50 miliardi l’anno), ma perché eventi e conferenze sembrano il terreno giusto in cui “piantare” una maggior consapevolezza sul tema dell’ecosostenibilità. E il nostro paese ha accolto molto bene il prodotto, basti pensare che è stato adottato da importanti realtà come l’Arma dei Carabinieri o Enel.

«L’Italia ha accolto le nostre matite piantabili con grande entusiasmo, è uno dei nostri maggiori mercati al mondo dall’inizio – aggiunge Stausholm –  Sprout è un’azienda che fa innovazione ambientale e le nostre matite possono spingere le persone a compiere azioni più sostenibili ogni giorno e le aziende ad utilizzarle come gadget green per testimoniare il loro impegno nei confronti dell’ambiente».

Ma non finisce qui. Perché Sprout lo scorso anno ha prodotto un altro oggetto ispirato alla cultura plastic-free: un cucchiaio pieghevole e biodegradabile al 100%, accompagnato da una bustina di tè proveniente del commercio equo solidale e privo di ogni sostanza nociva, che si scioglie nell’acqua in cui si prepara la bevanda. E per tornare alla matita, la prossima tappa è un’altra piantabile stavolta da trucco, già prototipizzata, su cui l’azienda sta cercando dei partner nel settore beauty.

Saperenetwork è...

Elisa Sanna
Elisa Sanna
Nata a Sassari nel 1994, cresce e studia nella città sarda, laureandosi in Mediazione Linguistica e Culturale nel 2017. Si trasferisce in Inghilterra per specializzarsi in Discourse Studies alla Lancaster University, dove si laurea nel 2018. Dal 2019 inizia a formarsi nel campo del marketing e della comunicazione, interessandosi in particolare al digital marketing. Da sempre appassionata di sostenibilità ed ecologia, dal 2020 entra a far parte di Legambiente anche grazie a VisPo, progetto finanziato dall'Ue per la pulizia e la valorizzazione del fiume Po e dei suoi affluenti.

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