L’annuncio di Parma 2020: «Ci fermiamo per riprogrammare più avanti»
L’annuncio nelle scorse ore, crollata l’attrattività dell’area. Ma già si pensa a ripartire nella secondo metà dell’anno oppure a slittare con parte del calendario nel 2021
«Parma 2020 si è fermata. La situazione di emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese ha di fatto bloccato i progetti culturali di Parma Capitale Italiana della Cultura e azzerato l’attrattività dei nostri territori. Ad oggi, come disposto dai provvedimenti adottati, tutte le attività culturali sono sospese fino al 3 aprile e alcune di esse sono state purtroppo cancellate».
L’annuncio è giunto ieri sera: anche Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 si è dovuta arrendere. Nei giorni scorsi vi avevamo dato conto della sospensione delle manifestazioni pubbliche, incluse quelle culturali, in seguito al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, dicendovi che alcune mostre sarebbero rimaste aperte, con ingressi contingentati. Con il peggiorare della situazione e i DPCM 9 marzo 2020 e DPCM 11 marzo 2020 l’intero evento si è dovuto fermare, come d’altronde era prevedibile.
Guarda l’annuncio dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra
Il comunicato del Comitato Parma 2020 sottolinea lo sforzo e l’intenzione di “tornare” presto, appena finita l’emergenza:
«Per non disperdere il grande sforzo sin qui compiuto e l’inestimabile patrimonio di eventi messi in cantiere da decine e decine di soggetti che questo grande progetto aveva evocato, stiamo tentando l’impossibile per riprogrammare il maggior numero di attività nella seconda metà dell’anno o, in molti casi l’anno prossimo».
L’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra ha commentato: «Viviamo un momento di grande difficoltà, che investe con particolare forza il mondo della cultura, di fatto chiuso e che, nonostante i lodevoli tentativi di sperimentare canali alternativi di comunicazione e interazione artistica e culturale, è letteralmente travolto dalla terribile situazione che stiamo attraversando». E già s’immagina di slittare sul 2021 almeno con una parte della programmazione:
«Per quel che riguarda Parma 2020, in queste settimane stiamo prendendo contatto con tutti i responsabili dei progetti e cercheremo insieme di capire come si possa rimodulare il palinsesto di un anno che pare tuttavia gravemente compromesso, in attesa di capire se potremo essere Capitale Italiana della Cultura anche nell’anno 2021, decisione che darebbe a questa rimodulazione un respiro diverso. Siamo grati al Presidente Bonaccini e ai sindaci Reggio Emilia e Piacenza per il loro appello per “Parma 2021” e che l’intera Destinazione Emilia abbia quindi ancora una volta dimostrato l’unità di intenti che continua ad esistere intorno al progetto di Capitale Italiana della Cultura».
Noi di Sapereambiente ci auguriamo che la situazione di emergenza sanitaria finisca il prima possibile, in Italia come nel resto del mondo. Continueremo a tenervi aggiornati, perché siamo profondamente convinti che parlare di cultura non voglia dire estraniarsi da ciò che accade nel mondo, ma casomai raccontarlo in modo più approfondito e con sfumature inedite. Anche per questo speriamo in un ritorno di Parma Capitale della Cultura 2021.
Saperenetwork è...
- Nata a Napoli, è cresciuta tra Campania, Sicilia e Roma, dove vive. Giornalista, si occupa di ambiente per La Stampa e di cinema e società per Libero Pensiero. Ha collaborato con Radio Popolare Roma, La Nuova Ecologia, Radio Vaticana, Al Jazeera English, Sentieri Selvaggi. Ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma. Cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè.
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