Cinema sostenibile, si può fare di più

Green Cross Italia ha presentato alla Mostra del cinema di Venezia il rapporto sul cinema sostenibile

Cinema sostenibile, si può fare di più

Il 68% delle sale non ha effettuato alcun intervento per l’efficienza energetica. E il 60% di consumi energetici deriva dagli impianti di climatizzazione. I risultati del rapporto “Sustainable screens” presentato da Green Cross Italia, GSE e ANEC  alla Mostra del cinema di Venezia

Quanto sono (in)sostenibili le sale cinematografiche italiane? Cosa e come possono divenire strutture ecofriendly e ridurre sensibilmente i consumi energetici? Di questo si è parlato a “Sustainable screens 2021” appuntamento rientrante tra quelli del decennale del Green Drop Award alla 78ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia realizzato per confrontare dati e prospettive del PNRR rispetto all’efficientamento delle sale cinematografiche.

A raccontare la situazione delle sale cinematografiche in Italia, lo studio presentato da Green Cross Italia – onlus promotrice del premio collaterale giunto alla decima edizione – insieme al GSE e ad ANEC. Il progetto “Sustainable screens” è infatti finalizzato a promuovere e a divulgare la sostenibilità, e la transizione energetica nella filiera cinematografica e teatrale.

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Green Drop award

 

E i risultati fanno riflettere: il 60% di consumi energetici deriva dagli impianti di climatizzazione (il 61% delle sale possiede ancora caldaie a metano, il 12% utilizza caldaie a gasolio), mentre il 32% dei consumi elettrici è determinato da proiettori, amplificatori e schermi. Inoltre, come ha spiegato Cristina Vajani del GSE che partecipato al dibattito, il 68% dei cinema campione (in 45 province di 14 regioni)  non ha effettuato interventi per l’efficienza energetica negli ultimi tre anni. Le strutture che invece hanno posto in campo alcune misure hanno provveduto al relamping e sostituzione dei proiettori. Solo l’1% ha isolato con cappotto termico l’edificio e un impianto fotovoltaico è presente nel 6,7% delle strutture, sebbene – tra parcheggi e lastrici solari – il 58% disponga di spazi idonei ad ospitarne uno.

 

Simone Cialdini si occupa di cinema sostenibile per l'Anec
Simone Cialdini è il direttore generale dell’Anec

«Le sale cinematografiche oltre ad essere un contenitore devono e, dovranno diventare un veicolo di comunicazione e sensibilizzazione per lo spettatore – ha così commentato Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC – goccia dopo goccia auspichiamo di raggiungere gli obiettivi dell’agenda ambientale 2030-2050».

Al dibattito hanno partecipato anche Nevina Satta (CEO Sardegna Film Commission), Birgit Heidsiek (Green Film Shooting), Marcello Salvio (ENEA Responsabile Laboratorio DUEE-SPS-Efficienza Energetica Settori), Elio Pacilio (Presidente di Green Cross Italia) e Marco Gisotti (MiTE) che ha moderato.

 

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«Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono allocati 300 milioni di euro per l’efficientamento di cinema e teatri, come parte di quel 37% che tutto il Piano vincola ad interventi per l’ambiente. Molto più di un semplice ristoro post-Covid ma una vera e propria rivoluzione per la qualità e il comfort dell’intero settore, a vantaggio degli esercenti, certo, ma soprattutto degli spettatori e dell’ambiente. Bisognerà adesso lavorare affinché il governo renda disponibili queste somme nel più rapido tempo possibile e con quali modalità». E ancora:

«Anche per questo il Protocollo d’intesa siglato oggi a Venezia fra Green Cross Italia e Anec per lavorare insieme sulla sostenibilità del settore, dai rifiuti all’energia, è un primo passo concreto in avanti che saremo felici di condividere con gli altri soggetti della filiera cinema che oggi sono qui con noi e con tutti quelli che sappiamo già impegnati in questo percorso, dalle produzioni fino ad includere anche le forme di consumo domestico».

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Anastasia Verrelli
Nata e cresciuta nella meravigliosa Ciociaria, sin da piccola sviluppa un amore smodato verso l'ambiente e il territorio. Durante gli anni di studi si avvicina sempre più al mondo del giornalismo, in particolare al giornalismo ambientale e culturale. Durante l'esperienza universitaria nel Dipartimento di Lettere dell'Università di Cassino contribuisce a far nascere la rivista Cassinogreen, oggi associazione con lo scopo principale di far avvicinare i giovani universitari e non solo al mondo green, di cui oggi è vicepresidente. Ha organizzato diversi webinar e seminari ospitando importanti esperti del settore. Nel 2020 inizia a collaborare come addetto stampa per l'ente territoriale del Gal Versante Laziale del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Laureanda magistrale in lettere moderne e studentessa di un master in Digital Communication, spera di migliorare le sue capacità comunicative per trasmettere ai suoi lettori lo stesso interesse per la sostenibilità.

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