La pienezza del vuoto, indagine sulle nuove forme di mutuo supporto

Il team di ricerca del progetto in uno scatto dalla giornata

La pienezza del vuoto, indagine sulle nuove forme di mutuo supporto

In occasione della Giornata per l’eliminazione della povertà, presentati i risultati del progetto di ricerca promosso da Gran Sasso Science Institute, Forum Disuguaglianze e Diversità e Rete dei Numeri Pari. Emerge una “geografia della speranza” che genera innovazione ma che chiama lo stato alle proprie responsabilità

Lo scorso 17 ottobre, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione delle povertà, si è tenuta a L’Aquila presso la Main Lecture Hall del GSSI Gran Sasso Science Institutela, la presentazione dei risultati del progetto di ricerca “La pienezza del vuoto. Indagine sulle nuove forme di mutuo supporto: il caso della Rete dei Numeri Pari” promosso dal Gran Sasso Science Institute – GSSI, dal Forum Disuguaglianze e Diversità e dalla Rete dei Numeri Pari.

La ricerca, durata tre anni, ha indagato pratiche e strutture delle forme di mutuo supporto racchiuse nelle centinaia di realtà riunite nella Rete dei Numeri Pari.

A dare il via alla giornata, gli interventi di Fabrizio Barca, statistico ed economista co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, e dell’economista ecologico, attivista, scrittore e coordinatore della Rete dei Numeri Pari, Giuseppe De Marzo.

 

 

«L’aumento delle disuguaglianze riceve risposte concrete dalle pratiche e dalle forme alternative di organizzazione costruite dalle realtà studiate – ha detto Fabrizio Barca«Nella nostra società complessa ci sono due strade: o un maggiore ricorso all’autoritarismo e alla concentrazione di potere e controllo, o una maggiore reciprocità. Il modello delle realtà indagate va nella seconda direzione.

Come ForumDD siamo convinti che, di fronte al parossismo delle crisi che si succedono, sia necessario che le soluzioni che vengono da questo fermento sociale trovino quell’ascolto di sistema che è finora mancato». 

«Essere stati oggetto di studio e ricerca per tre anni è stata un’occasione straordinaria», ha commentato invece Giuseppe De Marzo. «Questo esercizio di sistematizzazione del “formicolio sociale” espresso dalle realtà che compongono la “geografia della speranza” è stata un’occasione di collaborazione unica. Poter dare per la prima volta voce e sostanza a chi nella Rete fa associazionismo, a chi opera nelle cooperative sociali, nei presidi antimafia, nei comitati e nelle parrocchie vuol dire far capire come lavoriamo nel metodo e nel merito generando innovazione sociale».

 

Guarda il video di presentazione del progetto:

L’indagine, ha analizzato 91 realtà su 112 appartenenti a un campione stratificato per attività e area geografica ottenuto sia attraverso l’estrazione casuale dall’universo delle realtà della Rete, sia attraverso inclusioni mirate in base alla specificità e unicità delle realtà stesse.

Le realtà sul campo fanno emergere con chiarezza l’urgenza di nuovi diritti di cittadinanza, la richiesta della garanzia di quelli già storicamente acquisiti e oggi a rischio. Attraverso il lavoro del gruppo di ricerca composto da Mirco Di Sandro, Margherita Grazioli, Valeria Pica e Carmen Silipo, sono state messe in luce forme innovative di organizzazione che riempiono il vuoto lasciato da uno Stato in grave affanno.

 

 

L’intervento della Rettrice del GSSI Paola Inverardi: «Come istituzione universitaria superiore siamo contenti di poter contribuire a dare una valenza scientifica, una categorizzazione, a frammenti di realtà che si muovono autonomamente e che propongono soluzioni in controtendenza, possibili nuove buone pratiche, nuovi elementi di politica, elementi di uguaglianze da inserire nell’agenda del Paese». Presenti anche alcune delle realtà oggetto di studio. I risultati della ricerca sono stati commentati da Salvatore Cannavò, giornalista e scrittore e Gilberto Seravalli, Professore Ordinario di Economia Applicata all’Università di Parma.

«Questa ricerca ci permette di dare una lettura nuova del presente. Vediamo un’Italia a doppia velocità: da una parte le élites, dall’altra le persone impoverite che arrancano e vengono lasciate indietro.

ha commentato Luigi Ciotti, Presidente di Libera e del Gruppo Abele, con particolare riguardo alla questione del welfare mafioso. «Noi abbiamo il dovere di riempire i vuoti lasciati dalla politica ma anche di denunciare la sproporzione tra solidarietà e giustizia. Noi continueremo con le nostre pratiche mutualistiche ma c’è bisogno che la politica torni ad assumersi le sue responsabilità come da troppi anni non sta facendo».

 

Dopo un focus sul welfare e la cittadinanza ecologica, le conclusioni di Alessandra Faggian, direttrice dell’Area di Social Sciences del GSSI direttamente coinvolta nel lavoro di ricerca: «I tre soggetti promotori della ricerca vengono da ambienti totalmente diversi. Anche questo è il successo e la soddisfazione di questo lavoro:

essere riusciti a collaborare, a mettere insieme i saperi, a fare ricerca partendo da punti di vista e approcci differenti condividendo la missione di conoscere, di interagire con le istituzioni e la società creando qualcosa di concreto per il territorio».

Per saperne di più: https://lapienezzadelvuoto.it/i-risultati/#download

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Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉

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