Permacultura e rigenerazione ambientale: la sfida del Kalabria Eco Fest

Il Kalabria Eco fest, nel cuore delle Serre Calabresi

Permacultura e rigenerazione ambientale: la sfida del Kalabria Eco Fest

Alla sua terza edizione, torna il 28, 29 e 30 luglio il festival autogestito all’interno del Parco delle Serre Calabresi. Spettacoli, eventi, laboratori affrontano temi come l’ecologia e il benessere in termini comunitari e culturali

«Vogliamo creare reti e connessioni sul territorio per parlare di permacultura, biodiversità e giustizia sociale». È così che Samuele di Iorgi, uno dei fondatori del Kalabria Eco Fest, racconta l’evento alla sua terza edizione. Il festival, detto anche KEF, si svolgerà dal 28 al 30 luglio nel bosco della Gigliara di Polia, in provincia di Vibo Valentia, nel cuore delle Serre Calabresi.

«Ci ritroviamo da tre anni per capire come prenderci cura del territorio, di noi stessi e degli altri in modo collaborativo» continua di Iorgi.

 

La permacultura è uno dei principi guida del festival perché non indica solo una tecnica di coltivazione agricola, ma una pratica di vita che si ispira al rapporto con la terra. Si parte dall’osservazione, dalla progettazione, dalla gestione dell’energia in maniera rinnovabile e dalla riduzione dei rifiuti. Poi si valorizza l’importanza dell’accettazione dei feedback, della diversità dei limiti e dei margini. Come sottolinea di Iorgi:

«Ci sono due principi della permacultura che mi colpiscono particolarmente: “utilizza soluzioni piccole e lente” e “rispondi ai cambiamenti con creatività”. Mi sembra che questo approccio sia adatto e necessario ad una terra come la Calabria».

La situazione sociale e culturale in Calabria

Alcuni dati statistici ci raccontano qualcosa della regione dove è nato il Kef. Come riportato dal rapporto Bes, Benessere equo e sostenibile dell’Istat, l’Italia nel 2021 era al 23° posto su 28 in Europa per spesa pubblica in cultura con 32 euro investiti a persone. E, tra le regioni italiane, la Calabria è tra gli ultimi posti della classifica con un investimento di 17.7 euro pro capite. Secondo il rapporto “Noi Italia” pubblicato dall’Istat il 27 giugno 2023

«Campania e Calabria sono le Regioni dove la diseguaglianza, misurata in termini di concentrazione del reddito, è più elevata», mentre il lavoro irregolare nel 2020 in Calabria registra il valore più alto del paese con un 20,9%.

Rispetto ai servizi, resta bassa anche l’offerta ospedaliera, con circa 2.6 posti letto per mille abitanti. In questo scenario non stupisce che nel 2020, la spesa pro capite per il welfare territoriale in Italia ammonti a 132 euro, registrando il suo livello minimo proprio in Calabria con circa 28 euro investiti pro capite.

 

kalabria eco fest
Il KEF ha luogo nel bosco della Gigliara di Polia

 

Ovviamente, queste informazioni non definiscono una regione e la sua società civile in maniera netta, ma permettono di capire meglio come iniziative come il Kalabria Eco Fest possano fare la differenza sul territorio perché «la missione del KEF è creare una comunità in movimento, non solo tre giorni di festival».

Un festival semplice

Il Kalabria Eco Fest è un evento insolito. Non ha finanziamenti, non ha grandi nomi in programma, né biglietti di ingresso. Ogni anno un gruppo di persone volontarie lavora per raccogliere le proposte di tutta la comunità in maniera autogestita e collaborativa. Ci sono i simposi, cioè gli incontri su temi specifici, i laboratori formativi e artistici, l’area wellness, gli spettacoli musicali e teatrali, i trekking e i prodotti a km0. Un’offerta semplice che si trova in tanti eventi, ma che acquista valore un valore aggiunto per luogo e modalità.

 

 

«Ci sono state e, speriamo che ci saranno nuovamente», spiega di Iorgi «iniziative culturali dedicate alla rigenerazione ambientale. Ma, da quanto ci risulta, il Kalabria Eco Fest è il primo festival calabrese autogestito dedicato a permacultura, transizione ecologica, tutela del territorio e benessere psicofisico. Ovviamente al KEF c’è anche tanto divertimento, ma ci piace approfondire ogni anno delle tematiche diverse».

Durante l’edizione 2023 del Kef, si parlerà di educazione, cura della comunità, comunicazione e difesa del territorio, comunità in transizione e cittadinanza attiva.

«Tutto l’equipaggio, cioè il gruppo di persone che si impegna a realizzare il festival è legato alla Calabria, ma il Kef è animato anche da persone proveniente da tutta Italia e dall’estero. Siamo sul territorio ma viviamo nel mondo secondo il motto “Pensa globale, agisci locale, sii glocale”. Nel 2022, alla seconda edizione del Kef, ci sono state oltre 100 persone volontarie, quasi 1000 visitatori e più di 25 attività», conclude Samuele di Iorgi descrivendo in breve un piccolo festival che continua a crescere lentamente, come si fa al Sud. Al fine di sostenere e seguire il Kef, è stata creata una raccolta fondi.

Per saperne di più:

www.kalabriaecofest.it

 

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Patrizia Riso
Patrizia Riso
Calabrese di origine e bolognese d’adozione, lavora come copywriter e consulente di comunicazione digitale. La sua missione è sostenere chi lavora con passione e sceglie di promuoversi in maniera consapevole. Da giornalista pubblicista pratica un giornalismo lento e di approfondimento. Attualmente scrive di ambiente, transizione ecologica e società civile. Applica la stessa deontologia professionale, sia da comunicatrice che da giornalista, utilizzando un linguaggio inclusivo e accogliente, verifica delle fonti e rispetto delle persone. Ama cantare, improvvisare, camminare e creare e ascoltare storie.

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