Arrivederci al Corso di giornalismo ambientale e culturale di Sapereambiente
Si è conclusa con un bilancio entusiasmante la prima edizione del Corso lanciato dalla nostra rivista. Quaranta iscritti eterogenei per età, provenienza geografica, interessi e obiettivi si sono confrontati con figure di spicco del mondo giornalistico, sperimentandosi nella scrittura con la nostra redazione. E adesso…
Quaranta ore attività in remoto, fruibili anche in asincrono. Fra lectio magistralis con importanti testimoni del giornalismo, testimonianze di protagonisti che operano attraverso diversi linguaggi, dal teatro alla fotografia, nella diffusione della cultura ambientale. Un laboratorio permanente di scrittura giornalistica per piccoli gruppi e infine un workshop, tutt’ora in corso, insieme ad alcuni fra i più accreditati giornalisti, scrittori e comunicatori del settore. Volge al termine la prima edizione del Corso di giornalismo ambientale e culturale promosso da Sapereambiente all’interno della Scuola di ecologia.
Un’esperienza che ha coinvolto 40 iscritti provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia e diversificati per età, formazione di base e impegno professionale, ma uniti dall’idea di formarsi per partecipare, attraverso le proprie narrazioni, ad una transizione ecologica autentica, che coinvolga nel profondo le persone.
Gli incontri e i temi
Il primo incontro, il 2 febbraio, si è aperto con Salvatore Giannella, professionista dal 1974 e primo direttore del magazine Airone. A lui il compito di accogliere i corsisti nell’aula virtuale con la lectio magistralis “Alle radici del giornalismo ambientale”. Fra ricordi delle prime attività e suggerimenti d’esperienza, Giannella ha dialogato con i partecipanti sulle prospettive della professione e sulle sfide del giornalismo ambientale. In tutto il quadrimestre, gli iscritti hanno potuto quindi dialogare e confrontarsi con altre figure di spicco. Sono infatti seguite le lectio magistralis con Giorgio Zanchini, voce storica di Rai Radio 1 che ha inquadrato la funzione culturale del giornalismo e la metamorfosi del sistema dei media, Stefano Liberti che ha portato la sua testimonianza su come realizzare un’inchiesta ambientale in maniera da incidere nella realtà, da provocare cambiamenti su terreni che chiamano in causa la giustizia sociale, la tutela del bene comune. Con Antonio Cianciullo, che per oltre trent’anni si è occupato di ambiente per La Repubblica, si è parlato delle fonti del giornalismo ambientale, con particolare attenzione al lavoro degli istituti di ricerca, delle organizzazioni sociali e delle istituzioni che rappresentano un riferimento fondamentale circa i dati più aggiornati e validati.
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Linguaggi diversi, fra scienza e creatività
Anche l’informazione scientifica è stata presente nel corso grazie a Maria Emilia Bonaccorso, responsabile dell’area sanitaria dell’Ansa, che ha tenuto il suo intervento su “Comunicare la salute”, argomento quanto mai attuale, spiegandone la complessità e le implicazioni etiche. Con Leonardo Parigi, giornalista e organizzatore di eventi culturali, invece i corsisti hanno potuto conoscere l’organizzazione, la gestione e la comunicazione finalizzata a conseguire partecipazione di pubblico e la condivisione della conoscenza, in particolare attraverso i media digitali che oggi integrano l’attività dell’ufficio stampa.
Tre invece gli appuntamenti di approfondimento su tematiche specifiche. Con Sista Bramini è stato affrontato il teatro ambientale, con la sua storia, la sua evoluzione e le sue ricadute educative, come ricerca interiore oltre che come arte. Il fotografo Marco Zorzanello, collegato dalle Maldive e premiato a livello internazionale, ha mostrato il lavoro che stava realizzando proprio nella nota località turistica sulle contraddizioni del benessere al cospetto del cambiamento climatico. A chiudere, Marco Gisotti ha tenuto una lezione su cinema, fumetto e ambiente dai fratelli Lumière ad Avatar. Ma sul cinema ambientale, in particolare del documentario, gli iscritti hanno potuto dialogare anche con Gaetano Capizzi, fondatore e direttore del Festival Cinemambiente di Torino, durante il laboratorio centrato sul lavoro di critica culturale e di recensione.
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I laboratori di scrittura e gli speciali
I laboratori hanno rappresentato l’opportunità per esercitarsi nella realizzazione dei contenuti fra recensioni, articoli di cronaca e articoli con taglio divulgativo intorno a temi complessi, dalla tutela della biodiversità alla gestione del fondi per la “rivoluzione verde” nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I corsisti hanno potuto così sperimentare le diverse tipologie di attacco, comporre titoli e microcontenuti, nel rispetto delle misure e anche delle tempistiche di consegna, soprattutto hanno potuto riflettere sulla natura strutturale delle proprie narrazioni per governarne il senso. Sono stati seguiti in questa attività da Valentina Gentile, capo redattrice di Sapereambiente insieme alle redattrici Lilly Cacace, Stefania Chinzari e Roberta Sapio, con il tutoraggio di Maria Luisa Vitale, coordinatrice della Scuola di ecologia, e la supervisione di Marco Fratoddi, direttore di Sapereambiente. I partecipanti hanno ricevuto revisioni, suggerimenti e proposte sui loro elaborati, in un dialogo sempre aperto. A maggio è stata avviata la parte conclusiva del percorso. I corsisti, divisi in quattro gruppi, sono stati affidati ad altrettanti tutor d’eccezione, vale a dire i giornalisti Rosy Battaglia, Marino Midena, Gabriele Salari e Letizia Palmisano che hanno proposto, ognuno secondo le proprie competenze, i loro progetti verso altrettanti laboratori fra critica culturale, data journalism, giornalismo naturalistico e conversazione via social.
E non finisce qui…
Un clima d’intesa e di collaborazione ha accompagnato, insomma, questa prima edizione del “Corso di giornalismo ambientale e culturale” che si è incrociata con gli altri incontri mensili della Scuola di Ecologia, che adesso guarda anch’essa all’edizione 2021-22.
E fra i progetti c’è anche quello di un campus per interagire sul campo e sperimentare dal vivo il piacere del racconto ambientale, utile al cambiamento.
Saperenetwork è...
- Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉
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