Vi aspettiamo a bordo!
Praticare una narrazione utile al cambiamento. Uno sguardo nella nostra redazione mentre nasceva, alle 18.30 del 4 marzo, Sapereambiente
Dovevamo essere in 103, tanti si erano iscritti al role-play sui rimedi al cambiamento climatico che il collega – e caro amico – Riccardo Parigi si apprestava a condurre nelle sale di “Binario F” per accompagnarci verso la pubblicazione. Ma le circostanze hanno costretto noi e molti altri (anche il “Festival del giornalismo ambientale”, tanto per dirne una, ha seguito lo stesso destino) a compiere una brusca virata.
E così Sapereambiente alle 18.30 del 4 marzo è venuta al mondo nel luogo in cui l’abbiamo concepita, vale a dire nella redazione romana di via Cesare Baronio 50. Insieme a una delegazione – chiamiamola così – di amici e colleghi che hanno potuto celebrare con noi questo momento.
Un po’ sotto shock, è vero, per le mille considerazioni che emergono durante questa emergenza da coronavirus che c’obbliga a riflettere sull’inadeguatezza delle nostre infrastrutture – organizzative e culturali – al cospetto dei nuovi rischi ambientali e sanitari, sullo spiazzamento emotivo che stiamo subendo. Nessuna dietrologia, per carità. Ma ogni tanto il pensiero a Naomi Klein e alla sua Shock economy è naturale che vada.
A prevalere però negli attimi del varo di Sapereambiente è stata l’emozione, il desiderio di esistere e di raccontare nonostante tutto, di vedere che un sogno collettivo prendeva corpo, di pensarsi nella direzione giusta, quella delle narrazioni utili al cambiamento.
Abbiamo voluto con noi un maestro del giornalismo non solo ambientale, Fabrizio Carbone: è stato lui, documentarista e illustratore naturalista, oggi artefice di un informatissimo blog, con un passato da cronista una vita dedicata alla Finlandia, a spostare il cursore su “off” e proiettare in internet la prima home page. Quale miglior auspicio per il nostro cammino?
Dovevamo essere in 103, dicevamo, invece eravamo in 12 ma vale la pena nominarli tutti: Michele D’Amico, Sarah De Marchi e Valentina Gentile, vale a dire due nostri redattori e la caporedattrice (ci sarà tempo per conoscere le altre due componenti della redazione, Roberta Sapio e Adriana Spera). Poi l’amico di tante scorribande (nonché fra i soci di Saperenetwork, con una profonda esperienza nella formazione e nell’allestimento tecnologico) Raniero Terribili, il prezioso Giovanni Sabato in rappresentanza della componente scientifica del nostro ampio gruppo di collaboratori e Rosy Battaglia che ci ha raggiunto da Milano a nutrire l’altra anima di questo progetto, quella del giornalismo incorporato nelle comunità, legato ai processi sociali. Dietro le quinte Alessandro Marini e Martina Moretti che ci supportano nei social.
Infine la graditissima visita di Angelo Pelini e Andrea Satta, due fra i sei componenti dei Têtes de Bois, il gruppo romano impegnato da tempo, sia con le loro creazioni musicali, sia con il mitico “palco a pedali” che ne alimenta le performance, in un racconto artistico finemente ecologista.
Ci sarebbero molte persone da ringraziare, molti punti di riferimento che emergeranno in corso d’opera. Qui ci limitiamo all’essenziale, viste le righe che abbiamo già impegnato: il nostro paziente e meticoloso webmaster Massimo Ciccolini, Veronica Caciagli con i suoi lucidi consigli in materia di social media, Valeria Sabato che cura con perizia e creatività le relazioni con la stampa, il talentuoso Simone Corallini che firma le nostre produzioni in video, il grafico Stefano D’Arco che ha creato la nostra testata, Paolo Scagliola e il gruppo di Hub48 ad Alba (Cn), dove si radica la nostra start-up di cui è socio anche il progettista di sistemi audio Paolo Casali. E poi tutti i rubrichisti e collaboratori che trovate a questo link… Ora però salite a bordo, abbiamo bisogno di altri compagni d’avventura per entrare in mare aperto. Buona lettura!
Saperenetwork è...
- Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, è direttore responsabile di Sapereambiente, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino con un corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media dal quale è nato il magazine studentesco Cassinogreen. Partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). Ha diretto dal 2005 al 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini, è stato fino al 2021 caporedattore del magazine Agricolturabio.info e fino al 2019 Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino. Ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).
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