Clima, algoritmi, disuguaglianze. Il futuro dei Sapiens secondo Sabina Guzzanti
Il primo romanzo dell’attrice, scrittrice e regista proietta in uno scenario distopico alcuni temi di stringente attualità. A cominciare dalla sperequazione fra gli “onnipotenti” e le vittime di un modello destinato a portarci verso la catastrofe
Dopo la carriera cinematografica, teatrale e televisiva Sabina Guzzanti ha debuttato nella letteratura con “2119. La disfatta dei Sapiens” (HarperCollins, 2021): un romanzo ironico, a tratti fantascientifico ma allo stesso tempo profondamente realistico.
Verso un mondo senza politica
Siamo nel 2119, in un mondo stravolto geograficamente a causa di catastrofi ambientali, cambiamenti climatici e pandemie. Sono poche le terre rimaste ad ospitare l’umanità e questo ha portato la società a ulteriori cambiamenti geopolitici e sociali. I superstiti di queste tremende catastrofi sono ormai suddivisi fra pochi milioni di persone “onnipotenti”, ricchissime e tre miliardi di migranti climatici che non hanno diritto di voto. Parliamo di una società che ha abbandonato qualsiasi principio democratico e che somiglia molto all’antico feudalesimo. Tra gli “onnipotenti”, infatti, gli azionisti del Consorzio delle multinazionali controllano il web e i chip sottocutanei – regolatori di emozioni ed ormoni – che sempre più persone hanno scelto di farsi impiantare. E la disuguaglianza nelle città del XXII secolo diventa la regola:
«Butterfly è maestosa, ricchissima e perfettamente autosufficiente. Solo i dipendenti del Consorzio hanno il privilegio di viverci. I confini sono sorvegliati da militari robot che non esitano a sparare se qualche migrante prova ad avvicinarsi».
In questo mondo, nel quale i potenti cercano di realizzare il sogno della vita eterna a scapito del resto dell’umanità, la politica non ha alcun ruolo rilevante. Infatti, nella Costituzione che già legittima la manipolazione, si parla addirittura di creare un algoritmo che cancelli definitivamente il libero arbitrio.
Giornalisti ribelli
All’interno di questa società nella quale i robot hanno preso addirittura possesso della giustizia, dei media e dell’istruzione, la piccola redazione di “Holly”, formata da giornalisti indipendenti, è l’unica ad opporsi e ad essere gestita da esseri umani che hanno rifiutato l’impianto del chip. Fra storie di gattini, piante, bambini, ibridi, ingegneri del marketing, azionisti senza scrupoli, attivisti, famiglie di migranti, algoritmi, hater, hacker e big data, qualcuno riuscirà a salvare il libero arbitrio e a far rifiorire il mondo? Forse i gatti, esseri liberi, a rischio d’estinzione, così amati dagli utenti del web? Oppure Tess, la sognatrice del gruppo a volte è un po’ incompresa? Il nodo della questione sta tutto in una battuta che si legge nella parte conclusiva del volume:
«L’idea di meglio è tipicamente umana e ha generato un numero enorme di danni. Perché quando pensi di essere meglio rispetto ad un altro, usi l’altro per i tuoi fini. Il mondo animale, compresi noi umani, rappresenta appena lo 0,3 per cento della biomassa. Le piante invece sono l’85 per cento di tutto quello che è vivo. E guardare con il nostro punto di vista dello 0,3 per cento al restante 85 con aria di superiorità ci dice che c’è un problema».
Una disfatta già in corso
Sabina Guzzanti, in questo suo primo romanzo all’altezza di altri libri che appartengono al genere della fantascienza speculativa, riesce così a centrare dei temi attualissimi. Le futuristiche vicende dei personaggi creano una lettura scorrevole e appassionante ma allo stesso tempo utile a suscitare delle domande sull’evoluzione del presente. Basti dire che, secondo il rapporto 2021 del Digital Around The World, cinque miliardi di persone utilizzano uno smartphone e più del 53% i social media. Di fatto, quindi, gli algoritmi già regolano le nostre vite. Per non parlare del fenomeno invasivo degli haters e degli influencer. O ancora: quanto della nostra quotidianità diamo in pasto ai media nel segno di un’autostima che gira ormai intorno all’aumento di follower? E tutto questo non ci allontana dalla percezione di essere ormai sull’orlo di una vera e propria catastrofe ambientale?
Al volume della Guzzanti il pregio di ricollocare in maniera spiazzante e affabulatoria questi interrogativi, se siamo ancora in tempo per cambiare rotta.
Saperenetwork è...
- Laureata in Media, comunicazione digitale e giornalismo e in Comunicazione pubblica e d’impresa presso l’Università La Sapienza di Roma, sin da bambina sogna di diventare giornalista. Tra ruoli da web content writer e copywriter ha collaborato e collabora con alcuni siti di informazione online parlando di cultura e viaggi. Appassionata anche di tematiche ambientali e sociali, crede fermamente che cercare, raccontare e condividere storie sia una delle chiavi di miglioramento per una società civile. Ama esplorare nuovi luoghi e si sente a casa quando passeggia e poi si ferma a leggere a stretto contatto con la natura.