L’albero, miglior amico dell’umanità

L’albero, miglior amico dell’umanità

Conoscere gli alberi, piantarli, prendersene cura: per salvare la Terra dal surriscaldamento globale, per rendere le città più vivibili, per migliorare la qualità della nostra vita. L’opera congiunta di uno scienziato dell’arboricoltura e di un giallista green

Passione per la Natura, ma anche rigore scientifico e accurata documentazione fanno di La Terra salvata dagli alberi un libro estremamente denso, interessante e utile dalla prima all’ultima pagina, sia per chi voglia avvicinarsi al fantastico mondo delle piante, sia per chi, conoscendolo già, voglia andare oltre e passare all’azione cogliendo i molti suggerimenti disseminati nel libro per “cambiare in verde” gli spazi dove vive. La profonda sinergia dei due autori, Francesco Ferrini (ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Firenze, appassionato cultore dell’arboricoltura urbana) e Ludovico Del Vecchio (autore di green thriller, con trascorsi da guerrilla gardener) ha prodotto infatti un’opera che è un saggio, ma è soprattutto un atto d’amore, non solo per gli alberi ma per l’umanità:

«Gli autori di questo libro – si legge nell’introduzione – dichiarano di amare visceralmente gli alberi. In queste pagine troverete una professione di fede nel loro potere salvifico».

 

 

La stretta commistione di passione e rigore scientifico, di efficace divulgazione e di spinta all’iniziativa concreta, è evidente fin dai primi capitoli. Dopo un accenno alla situazione attuale e alla relazione fra mondo vegetale e cambiamento climatico, si racconta la straordinaria storia dell’evoluzione degli alberi, di come si siano adattati ogni volta per sopravvivere alle grandi estinzioni, di come abbiano ogni volta ricreato condizioni favorevoli alla vita. Si entra poi nel vivo quando ci si domanda “Perché piantare alberi può salvare il pianeta”, e si scopre, dati alla mano, che una buona gestione del verde, con l’impianto di nuovi alberi e la corretta cura di quelli esistenti, non solo è il modo più efficiente ed economico per contrastare il surriscaldamento globale, ma contribuisce notevolmente al disinquinamento dell’aria (catturando le polveri sottili) e alla regolazione dell’umidità atmosferica e del regime delle acque piovane, e che inoltre la semplice presenza di alberi con chiome rigogliose induce un abbassamento immediato delle temperature negli ambienti urbani, riducendo la necessità di ricorrere all’aria condizionata, con un notevole risparmio energetico. Ma quali sono gli alberi più adatti per svolgere queste ed altre preziose funzioni? Quanto sono complessi i criteri per sceglierli! Vanno dalla compatibilità con il sito, il terreno, lo spazio disponibile, il clima, alla sostenibilità ambientale ed economica delle cure necessarie, all’influenza di questa o quella specie sulla biodiversità dell’ecosistema locale. Eh sì, perché gli alberi non sono solo piante.

 Guarda l’intervista a Francesco Ferrini

Ognuno di essi ospita un mondo di insetti, uccelli, roditori, muschi, licheni e quant’altro. Scegliere l’albero giusto al posto giusto può avere importanza determinante. Un importante paragrafo riguarda le potature, che devono essere sempre delicate e rispettose della struttura naturale della pianta, evitando assolutamente la barbarie della capitozzatura,

«Uno shock drammatico che altera la fisiologia e la bellezza della pianta, ne abbatte l’utilità e la forza, ne accorcia il ciclo vitale, la rende più soggetta a crolli e cadute».

Tutto il libro è un’esortazione a piantare alberi e a curare quelli esistenti, ma è anche un invito a farlo con intelligenza, in maniera non superficiale, per far sì che essi possano realmente garantire alla comunità umana i molti benefici di cui sono capaci:

«Noi crediamo fortemente che il futuro si costruisca migliorando le nostre città e piantando alberi… ma sottolineiamo anche che questo lo si deve fare con progetti seri di forestazione urbana, che appoggino su competenze non solo tecnico-scientifiche, ma pure su attente valutazioni economiche e ambientali».

E tuttavia, se lo studio delle modalità migliori è demandato agli esperti, tutti possiamo contribuire a rendere il nostro mondo un po’ più verde e meno rovente. E dobbiamo farlo subito, vista l’urgenza della situazione. Ma dobbiamo farlo senza perdere di vista i tempi lunghi del mondo vegetale, le conseguenze a lungo termine, la necessità di un impegno costante. Festina lente, scrivono gli autori, Per arbores ad astra.

Saperenetwork è...

Lilly Cacace
Educatrice ambientale di esperienza venticinquennale, coordina il gruppo Scuola di Legambiente Ischia. Per l’Amp Regno di Nettuno, dal 2016, progetta e coordina “Nettuno va a scuola”, progetto educativo gestito in collaborazione con Legambiente Ischia e con le Scuole delle isole di Ischia e Procida. Autrice di "Alberi: Storie di amicizia tra persone e piante" (Albatros Edizioni Equosolidali, 2005). Ha scritto per Ischia News, Kaire, La Nuova Ecologia, .eco. Dirige l’Associazione "Gli alberi e noi - Isola Verde", per la quale gestisce progetti educativi e di volontariato, fra cui “Un mese per gli Alberi”. Laureata in Filosofia, le sue ricerche riguardano il rapporto fra educazione, cura dell’ambiente e felicità individuale.

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