Salone del libro di Torino, la nostra guida verde
Si intitola “Cuori selvaggi” l’edizione 2022 della celebre kermesse editoriale che si tiene al Lingotto dal 19 al 23 maggio. La nostra proposta per attraversare questo importante evento, ricco di letture, incontri e spazi espositivi, sulle tracce dell’ecologia
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Si intitola Cuori Selvaggi il focus del 34° Salone internazionale del Libro. Un titolo evocativo, che tiene insieme gli eventi, gli spettacoli, le letture e gli approfondimenti di questa edizione che dal 19 al 23 maggio animerà ancora una volta il Lingotto di Torino, capace lo scorso anno di richiamare più di 150mila persone. Cinque giorni con oltre mille editori, in un percorso espositivo di 110mila metri quadri disposto lungo quattro padiglioni e aree esterne con il SalTo Live (un palco per gli appuntamenti fino al tramonto).
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Due le nuove aree tese a riflettere le urgenze dell’oggi: la Casa della pace, luogo di incontro e riflessione con le realtà del terzo settore, Ong e reti solidali, e il Bosco degli Scrittori, un anfiteatro naturale con mille alberi realizzato dalle edizioni Aboca per ospitare incontri all’insegna della sostenibilità. Tre inoltre i filoni tematici dell’edizione: il conflitto in Ucraina, la pandemia da Covid-19 e il climate change, declinati in chiave prismatica mediante un’alternanza di eventi che spaziano dal reading, alla presentazione fino alla tavola rotonda.
Ma come dipanarsi in un programma tanto vasto per rintracciare gli eventi dedicati all’ambiente? Abbiamo preparato per voi questa guida, alla ricerca dei nostri #librigreen.
Sguardi da Sud
Da sempre laboratorio di riflessioni ed esperienze il Salone dedica all’emergenza climatica un ricco programma introdotto dalla lectio magistralis del giornalista e antropologo indiano Amitav Ghosh sui temi della sostenibilità e dell’ambiente in collaborazione con Neri Pozza, il suo editore italiano (Giovedì 19, ore 10:30 in Sala Oro). Un intervento prezioso secondo il direttore editoriale Nicola Lagioia, che dalle colonne de “La Stampa” auspica un «cambiamento radicale di mentalità. Un cambiamento filosofico, esistenziale, spirituale. Una trasfigurazione non violenta».
In questa prospettiva il Salone si pone come luogo di ripensamento dei paradigmi, a cominciare dalla divulgazione tematica che procede, soprattutto, dai giovani come Vanessa Nakate, attivista ugandese capace di ricordare al Nord del mondo che il disastro ambientale in Africa è già una realtà. Acuta e combattiva, ferrea demolitrice del concetto di ispiring (non c’è niente di più nocivo dell’idealizzazione), presenterà il suo libro “Aprite gli occhi”, edito Feltrinelli, all’Arena Bookstock con Carlotta Reveglio e Barbara Mezzalama (appuntamento venerdì 20 alle 18:15).
Il Bosco degli scrittori
Scienza, botanica, rapporto uomo-natura e ripensamento degli spazi urbani. I temi cari ad Aboca Edizioni confluiscono nel Bosco degli Scrittori a partire dalle conversazioni con gli autori dell’omonima collana come Gian Mario Villalta, Alessandro Zaccuri, Giuseppe Lupo, Carmine Abate. Tra gli appuntamenti, giovedì 19 alle 14:45 la scrittrice albanese, naturalizzata italiana, Anilda Ibrahimi tratterà il tema della cementificazione della costa nel suo paese d’origine e delle giungle urbanistiche che seppelliscono, insieme ai segni della natura, le cicatrici dei drammi passati, dalla dittatura alla crisi economica.
Venerdì 20 alle 17:15 Paolo Cognetti leggerà alcune pagine del grande scrittore Mario Rigoni Stern mentre alle 17:45 tornerà Amitav Ghosh con un racconto dei villaggi delle Sundarbans utile a ragionare attorno alla crisi climatica. Da non perdere anche l’appuntamento di sabato 21 alle 12:45 con Massimo Mercati (AD Aboca) e Alberto Ottieri che discuteranno del rapporto tra impresa e cultura sostenibile a partire dal volume dello stesso Mercati “L’impresa come sistema vivente”.
Traumi mondiali
Sempre sabato , alle 14:45, si parlerà di “A Demetra. Inno omerico” (Contrasto) con il nuovo traduttore Alessio Torino e Telmo Pievani, poi impegnato in Sala Azzurra alle 18:15 in un dialogo con il premio Nobel Joseph Stiglitz su “I tre traumi mondiali: Trump, la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina”.
Tra gli eventi di domenica 22, la conversazione con Francesco Ferrini e Ludovico Del Vecchio a partire dal volume edito da Elliot “Resistenza verde” sull’importanza di piantare alberi per ripensare gli spazi urbani e il senso di comunità (ore 13:30).
Di grande pregio anche l’incontro in collaborazione con Neri Pozza, lo stesso giorno alle ore 16:00, con lo scrittore Eshkol Nevo e il suo “Le vie dell’Eden”.
Cambio di rotta
Nel segno di una “rivoluzione” che implica un cambio di rotta in termini relazionali e spaziali, gli incontri del Salone illustreranno anche le conseguenze dell’egomania dell’uomo e del suo passaggio sulla Terra. È il caso di “Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano”, il volume di Cal Flyn edito da Atlantide che sarà presentato domenica 22 alle ore 14:00 in Sala Internazionale e che si presenta come un viaggio nei luoghi in cui la natura torna a parlare, a conquistare il suo spazio. Tanti gli eventi in collaborazione con Fridays For Future, il più grande movimento di protesta giovanile dopo il Sessantotto. Tra questi, l’incontro con la vice presidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, che all’Arena Bookstock presenterà il suo libro “La nostra parte. Per la giustizia sociale e ambientale, insieme” (Mondadori) con Valentina Bonavoglia e Riccardo Savino. I #GreenHeroes di Alessandro Gassmann faranno capolino in Sala Oro il 22 maggio alle ore 13:45, per scoprire quando e perché l’autore ha scelto di impegnarsi sul fronte ambientale.
Sguardi verso il futuro
Numerosi gli incontri sul tema rivolti anche ai più piccoli, come quello con lo scrittore e divulgatore olandese Marc ter Horst e il suo “Palme al Polo Nord. Perché il clima sta cambiando” (Editoriale Scienza) o ancora quello con il biologo Roberto Danovaro, che ha curato la prefazione di “Generazione Oceano” della collana Kids For Future (Giunti-Disney).
Ai ragazzi è infatti riservata l’intera area del Bookstock, dove – in costante confronto con formatori, insegnati, figure del mondo della cultura e della scienza – potranno ragionare attorno alle urgenze del quotidiano, in un mondo sempre più polarizzato nel quale, per riprendere le parole del Premio Nobel, Giorgio Parisi:
«C’è un’enorme quantità di conoscenza a cui essi possono accedere, ma esiste una conoscenza buona e una cattiva. È fondamentale che siano capaci di riconoscerla».
E il Salone, in tal senso, si conferma ancora una volta palestra di formazione, un esperimento collettivo in cui riconoscersi come comunità, per acquisire gli strumenti utili a guardare insieme verso un futuro di sostenibilità.
Per saperne di più
Saperenetwork è...
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Ginevra Amadio si è laureata con lode in Scienze Umanistiche presso l’Università Lumsa di Roma con tesi in letteratura italiana contemporanea dal titolo Raccontare il terrorismo: “Il mannello di Natascia” di Vasco Pratolini. Interessata al rapporto tra letteratura, movimenti sociali e
violenza politica degli anni Settanta, ha proseguito i suoi studi laureandosi con lode in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con tesi magistrale dal titolo Da piazza Fontana al caso Moro: gli intellettuali e gli “anni di piombo”. È giornalista pubblicista e collabora con webzine e riviste culturali occupandosi prevalentemente di letteratura otto- novecentesca, cinema e rapporto tra le arti. Sue recensioni sono apparse in Oblio (Osservatorio bibliografico della letteratura otto-novecentesca) e sulla rivista del Premio Giovanni Comisso. Per Treccani.it – Lingua Italiana ha pubblicato un contributo dal titolo Quarant’anni fa, anni di piombo, sulle derive linguistico-ideologiche che segnano l’immaginario dei Settanta.
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