Carceri insostenibili

Il timore dei contagi da coronavirus obbliga a limitare i colloqui tra i detenuti e i familiari  nelle carceri italiane. È questa la motivazione alla base delle rivolta scoppiate in oltre 20 case circondariali nel nostro Paese. A Modena sono morte sei persone durante i disordini, a Foggia una cinquantina di carcerati sono evasi, a San Vittore alcuni sono saliti sul tetto del penitenziario aprendo una lunga trattativa con i pm. Una situazione analoga si verificata a Rieti, dove nella Casa Circondariale Nuovo Complesso, una colonna di fumo nero è rimasta per ore visibile anche a notevole distanza. Un tentativo di evasione si è verificato anche al carcere dell’Ucciardone di  Palermo.  Nel carcere siciliano alcuni detenuti hanno tentato di scavalcare la recinzione dell’istituto di pena per cercare di fuggire. Ma il tentativo è stato bloccato dalla polizia penitenziaria.

«Esprimo forte preoccupazione per le proteste da giorni in corso in diversi istituti penitenziari  − ha dichiarato Mauro Palma, Garante nazionale per le persone private della libertà  −  proteste sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenute».

Saperenetwork è...

Michele D'Amico
Michele D'Amico
Sono nato nel 1982 in Molise. Cresciuto con un forte interesse per l’ambiente.Seguo con attenzione i movimenti sociali e la comunicazione politica. Credo che l’indifferenza faccia male almeno quanto la CO2. Giornalista. Ho collaborato con La Nuova Ecologia e blog ambientalisti. Attualmente sono anche un insegnante precario di Filosofia e Scienze umane. Leggo libri di ogni genere e soprattutto tante statistiche. Quando ero piccolo mi innamoravo davvero di tutto e continuo a farlo.

Sapereambiente

Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!


Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella di posta per confermare l'iscrizione

 Privacy policy


Parliamone ;-)