Carestia in Africa meridionale: «Aiuto alle persone colpite ma non uccidiamo gli elefanti»

Carestia in Africa meridionale: «Aiuto alle persone colpite ma non uccidiamo gli elefanti»

La grave siccità in atto esaspera il conflitto per le risorse tra popolazione e fauna selvatica. Ma secondo l’organizzazione African Rivers l’abbattimento degli elefanti può compromettere l’equilibrio ecologico

 

Dal 2023 l’Africa centro meridionale soffre una grave siccità. In Zambia, Zimbabwe, Botswana a febbraio ci sono state meno del 20% delle precipitazioni che si verificano di solito in quel periodo dell’anno, secondo dati Onu. Ancora un effetto di El Niño: l’innalzamento delle temperature dell’Oceano Pacifico causa il verificarsi di eventi estremi, amplificati dal surriscaldamento globale, in tutto il mondo. A marzo il presidente dello Zambia aveva dichiarato che più il 45% delle colture nazionali era andato perso.

Siccità e carestia

Zimbawe e Namibia hanno risposto alla carestia prevedendo l’uccisione controllata di animali selvatici , principalmente elefanti ma non solo, per distribuirne la carne alla popolazione. L’area di conservazione estesa a cinque Paesi dell’Africa meridionale (Zimbabwe, Zambia, Botswana, Angola e Namibia) è la sede di una delle più grandi popolazioni di elefanti al mondo, oltre 200.000. In particolare, il numero di elefanti in Angola, Botswana, Namibia e Zimbabwe è aumentato, mentre in Zambia, rispetto alle indagini precedenti, è diminuito. La sovrappopolazione della fauna in questi paesi, però, aumenta la rapidità di esaurimento di risorse idriche e pascoli.

L’opposizione di African Rivers

Proprio dallo Zambia, ove ha sede, African Rivers, organismo internazionale di conservazione, ha preso posizione contro l’iniziativa, sostenendo che non darà i risultati che spera di ottenere. Invece, intensificare l’abbattimento della fauna selvatica rischia di compromettere l’equilibrio ecologico e nel lungo periodo può anche compromettere l’industria del turismo. L’amministratore delegato di African Rivers, Bobson Sikaala, ha dichiarato che l’organizzazione è pronta a mettere in atto, con la collaborazione dei governi, delle misure alternative e sostenibili. Il progetto di African Rivers prevede di sostenere la resilienza climatica attraverso la distribuzione di pacchetti alimentari di soccorso sia per le popolazioni che per la fauna selvatica, l’attivazione di camion navetta per l’acqua e l’inizio della fornitura di acqua agli animali nelle aree colpite, nonché supporto per costruire pozzi, e dighe dentro i parchi protetti colpiti.

Il piano di African Rivers ha l’obiettivo di salvare il 95% degli elefanti e degli altri animali selvatici dall’abbattimento e di sfamare circa il 60% delle persone colpite dalla siccità.

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni mi sono occupata di comunicazione e formazione nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere a livello locale e globale su persone, risorse, territori, temi su cui ho anche progettato e condotto interventi nelle scuole. Dal 2016 creo contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.

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