PreCop di Milano, l’Africa dov’è?
A Milano entrano nel vivo i lavori di “Youth4Climate” che ha portato nel capoluogo lombardo 400 giovani da tutto il mondo in vista della PreCop con i rappresentanti dei governi. La giustizia climatica al centro del dibattito
Sono giornate dense di appuntamenti queste a Milano, dove si sta svolgendo la “Youth4Climate”, cui partecipano circa 400 giovani da tutto il mondo per confrontarsi sulle urgenze del clima, in vista della PreCop che accoglierà nel capoluogo lombardi fino a sabato i rappresentanti dei governi. È intervenuta anche Greta Thumberg, che ha rilanciato la propria battaglia toccando il tema della giustizia climatica:
«Dai leader mondiali sentiamo solo parole, bla bla bla… Le emissioni continuano ad aumentare. Possiamo invertire questa tendenza, ma serviranno soluzioni drastiche. E dato che non abbiamo soluzioni tecnologiche, vuol dire che dovremo cambiare noi. Non possiamo più permettere al potere di decidere cosa sia la speranza. La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un bla bla bla. La speranza vuol dire la verità, vuol dire agire. E la speranza viene sempre dalla gente. Noi vogliamo giustizia climatica e la vogliamo ora».
E anche Vanessa Nakate, la prima attivista di Fridays for future in Uganda, tagliata fuori dalle agenzie fotografiche da un’immagine che la ritraeva insieme a un gruppo di altri attivisti durante il World Economic Forum, a Davos, di due anni fa:
Lei è diventata il simbolo delle istanze che provengono dal continente africano, dove le conseguenze del global warming si sommano a quelle della povertà e della discriminazione razziale:
«C’è una cosa di cui non parlano mai i leader mondiali, ovvero della perdita e il danno derivanti dalla crisi climatica per noi – ha detto a Milano – Ridurre ed evitare: non è più sufficiente perché non ci si può adattare a tradizioni perse, a storia persa. Non ci si può adattare alla morte per fame e non ci si può adattare all’estinzione».
Sul tema ha fatto sentire la sua voce anche Blutus Mbambi, ambientalista e attivista, dello Zambia e Direttore presso il Centro per l’azione e la difesa del cambiamento climatico. dell’Unfccc, a Lusaka:
«Sfortunatamente nessuno dello Zambia è stato scelto per partecipare alla PreCop» ha fatto notare con un tweet.
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