Europa e transizione verde, sul glifosato l’ombra di Monsanto
A Strasburgo acceso dibattito in aula sul rinnovo dell’autorizzazione del pesticida per altri dieci anni. La scienza attesta che non ci sono rischi, afferma chi difende gli interessi degli agricoltori. Ma solo per le pressioni esercitate dalle multinazionali, rispondono i contrari alla proroga. Che criticano il recente rapporto Efsa…
Agente fito-sanitario necessario allo sviluppo dell’agricoltura o pesticida dannoso per la salute umana? Mercoledì 4 ottobre il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria Strasburgo ha discusso la proposta della Commissione di estendere per altri 10 anni l’uso del glifosato. E si è diviso in modo netto, dando vita ad un dibattito acceso tra favorevoli (soprattutto democristiani del Ppe), la destra del Conservatori (Ecr) da un lato, socialisti, verdi e liberali dall’altro, anche se non sono mancati distinguo e sfumature.
Il ruolo dell’Efsa
Quanto al rischio per la salute, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha di recente attestato la non tossicità dei pesticidi contenenti glifosato per l’uomo. È basandosi quindi sui dati scientifici, ha affermato la commissaria alla Salute e sicurezza alimentare Stella Kyriakides, che la commissione ha presentato lo scorso 19 settembre una proposta di regolamento per arrivare ad autorizzare il pesticida per altri 10 anni oltre la scadenza del prossimo 15 dicembre. Salvo poi aprire la porta ad una revisione, se nuove evidenze scientifiche dovessero richiederlo. Nella proposta sono presenti comunque alcune limitazioni, come quella del divieto dell’utilizzo del pesticida nel disseccamento del raccolto. In discussione è il via libera da parte delle autorità Ue, anche se poi ogni stato ha facoltà di decidere in senso restrittivo.
Le posizioni
Una posizione fin troppo prudente, quella della Commissione, secondo conservatori e destra. Eventuali divieti non sono nell’interesse degli agricoltori, ha affermato in sostanza il popolare tedesco Peter Lise aprendo il dibattito in Aula. «Il glifosato è fitosanitario molto importante, senza il quale i prodotti alimentari rischiano di aumentare di prezzo, determinando la crescita dell’inflazione più ancora di quanto accade con i prezzi dell’energia . Se agenzie come Efsa attestano che non ci sono rischi per la salute e per l’ambiente, dico a sinistra e Verdi: ascoltate la scienza. E non solo quando vi fa comodo».
«Il glifosato è un veleno, che nel diserbare porta alla distruzione dei terreni e comporta rischi per le persone. Conosciamo ormai il legame tra erbicidi e disturbi neurologiche. Si tratta di vere e proprie malattie professionali che danneggiano gli agricoltori», gli ha risposto l’olandese Mohammed Chahim per il gruppo Socialisti e democratici (S&D). «Le valutazioni finora condotte sono andate a vantaggio dell’industria. Eppure questo pesticida è tossico anche per le api, fondamentali per la biodiversità», ha aggiunto.
Il rapporto Oms: glifosato, potenziale cancerogeno
Anche se un rapporto Oms ha messo in luce la potenziale cancerogenità, i risultati delle ricerche non sembrano univoci. Ma gli esponenti dei Verdi e della Sinistra europea (Gue), nel chiedere la sospensione del rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato, hanno invocato il “principio di precauzione”. Inoltre hanno puntato il dito contro la parzialità dei dati analizzati dall’ Efsa, i troppi elementi mancanti per una valutazione scientifica equilibrata, la mancanza di considerazione di studi indipendenti.
Bayer-Monsanto: le multinazionali, l’Europa e il Green Deal…
L’accusa più severa, è stata quella di voler piegare la scienza agli interessi delle multinazionali. «È stata Bayer-Monsanto a chiedervi di autorizzare glifosato? Di cosa altro avete bisogno per proibirlo? Perché ascoltate una lobby a discapito dei cittadini?» ha tuonato la francese Manon Aubry, esponente dell’estrema sinistra. E poi autorizzare il glifosato sembra andare in contraddizione con Il Green Deal europeo.
Come conciliare il via libera con la legge sulla che prevede la tutela degli ambienti naturali, ormai ampiamente degradati, e della biodiversità?
Senza dimenticare che l’europarlamento sta lavorando su un nuovo regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, che propone di ridurne del 50% entro il 2030.
Saperenetwork è...
- Giornalista, laureato in Filosofia, ha cominciato sbagliando tutto, dato che per un quotidiano oggi estinto recensiva libri mai più corti di 400 pagine. L’impatto con il reportage arriva quando rimane bloccato dalla polizia sotto la Borsa di Londra con i dimostranti anti-capitalisti. Tre anni nella capitale inglese, raccontandola per Il Fatto Quotidiano, poi a Bruxelles, dove ha seguito le elezioni europee del 2014 e del 2019. Nel 2024 rischia di fare lo stesso, stavolta per Il manifesto.
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