90 secondi a mezzanotte, gli scienziati: «Mai così vicini alla catastrofe»
Il Comitato del Bollettino degli Scienziati Atomici ha spostato in avanti le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse. Guerre, cambiamenti climatici e uso improprio delle tecnologie minacciano sempre di più l’umanità
«Viviamo in un periodo di pericolo senza precedenti e l’ora dell’Orologio del Giorno dell’Apocalisse riflette questa realtà». Con queste parole Rachel Bronson, presidente del Comitato del Bollettino degli Scienziati Atomici (Bullettin of Atomic Scientists) ha commentato la decisione di spostare le lancette del Doomsday Clock. Ora segna 90 secondi alla mezzanotte. Per gli scienziati le principali minacce all’umanità arrivano dalle armi nucleari, dai cambiamenti climatici e dall’uso improprio delle tecnologie. Senza dubbio la guerra in Ucraina ha contribuito a destabilizzare gli equilibri fra gli Stati nel mondo. L’umanità si sente minacciata, cresce l’allerta per l’escalation nucleare. Già nei mesi scorsi abbiamo rischiato il rilascio incontrollato di materiale radioattivo in seguito ai bombardamenti vicino i reattori nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhia.
Today, the Bulletin’s Science and Security Board moved the #DoomsdayClock to #90SecondsToMidnight.
To learn more about this decision, read the 2023 Doomsday Clock Statement: https://t.co/13Y7tZUnZy pic.twitter.com/sVNGHdasGU
— Bulletin of the Atomic Scientists (@BulletinAtomic) January 24, 2023
Sono saltati, inoltre, gli accordi sottoscritti da Usa, Russia, Ucraina e Regno Unito, nel 1994, e confluiti nel Memorandum di Budapest. In quella circostanza l’Ucraina ufficializzò la consegna delle proprie armi nucleari presenti sul proprio territorio dopo la caduta dell’Urss, in cambio di assicurazioni da parte dei Paesi firmatari, in gioco vi era la sicurezza, l’indipendenza e l’integrità nazionale. Secondo il Comitato scientifico, è in pericolo anche il New Strategic Arms Reduction Treaty (new START): il trattato sulla riduzione delle armi nucleari firmato da Stati Uniti e Russia a Praga l’8 aprile 2010. Se non ci saranno nuovi accordi, scadrà nel 2026.
«Ciò eliminerebbe le ispezioni reciproche, aumenterebbe la sfiducia, stimolerebbe una corsa agli armamenti nucleari e aumenterebbe la possibilità di uno scambio nucleare».
Siamo sempre più vicini all’Apocalisse, perché nemmeno le politiche energetiche adottate a livello internazionale proteggono la nostra salute e il nostro Pianeta. «I Paesi dipendenti dal petrolio e dal gas russi hanno cercato di diversificare le loro forniture e fornitori, portando a maggiori investimenti nel gas naturale proprio quando tali investimenti sarebbero dovuti diminuire», dichiarano gli scienziati del Doomsday, tra cui 10 premi Nobel.
Guarda il video degli interventi Doomsday Clock 2023
Inoltre, l’uso di armi chimiche e biologiche si fa sempre più concreto, non è soltanto una minaccia. Troppe sono le disinformazioni sui laboratori nei territori di guerra. Sullo scenario di crisi globale si è pronunciato anche Ban Ki-moon, ex segretario generale delle Nazioni Unite: «Tre anni fa, ho contribuito a svelare l’Orologio dell’Apocalisse quando le sue lancette sono state mosse l’ultima volta. Oggi sono ancora più vicini alla mezzanotte, mostrando quanto sia diventato più pericoloso il nostro mondo sulla scia della pandemia di COVID-19, degli eventi meteorologici estremi e dell’oltraggiosa guerra della Russia contro l’Ucraina. I leader non hanno tenuto conto degli avvertimenti del Doomsday Clock nel 2020. Continuiamo tutti a pagarne il prezzo. Nel 2023 è vitale per tutti noi che agiscano».
Scongiurare nuove aggressioni sembra essere ormai un’operazione sempre più difficile, ammoniscono dal Bollettino degli Scienziati Atomici. E la pace dovrebbe essere una priorità non solo per la Russia e l’Ucraina, ma anche per gli Usa e i suoi alleati della NATO che, secondo gli scienziati,
«Hanno una moltitudine di canali di dialogo: tutti dovrebbero essere esplorati».
Per la Rete Italiana Pace e Disarmo bisogna implementare i percorsi del disarmo, e mobilitarsi come è stato fatto con la Campagna “Italia, ripensaci”. Promuovendo i contenuti del Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW e della Dichiarazione di Vienna. «Insieme al “Piano d’azione” definito nella stessa sede costituisce un’azione concreta e mirata che coinvolge una comunità veramente globale di governi e società civile in percorsi di disarmo nucleare. Ci auguriamo che anche l’Italia voglia essere protagonista di queste azioni, aiutando il mondo a liberarsi dalla minaccia di distruzione globale».
Saperenetwork è...
- Sono nato nel 1982 in Molise. Cresciuto con un forte interesse per l’ambiente.Seguo con attenzione i movimenti sociali e la comunicazione politica. Credo che l’indifferenza faccia male almeno quanto la CO2. Giornalista. Ho collaborato con La Nuova Ecologia e blog ambientalisti. Attualmente sono anche un insegnante precario di Filosofia e Scienze umane. Leggo libri di ogni genere e soprattutto tante statistiche. Quando ero piccolo mi innamoravo davvero di tutto e continuo a farlo.
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