Bella Presenza, quando la comunità educante ridà speranza ai territori

Il progetto Bella Presenza è durato quattro anni. Non ha interrotto le attività neanche quando gli effetti della pandemia hanno impattato in modo duro sulla scuola e sulle carriere scolastiche più fragili

Bella Presenza, quando la comunità educante ridà speranza ai territori

Inclusione educativa in tre regioni, più di 7.000 ragazzi e ragazze e circa 2000 nuclei familiari coinvolti. Si conclude il progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. A Roma il 22 giugno l’evento finale

 

Arrivato a conclusione il progetto Bella Presenza – metodi, pratiche e relazioni della comunità educante, selezionato dall’ Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che dopo quattro anni di lavoro terminerà le sue attività a fine giugno di quest’anno. L’evento finale si terrà il 22 giugno a Roma presso il Teatro de’ Servi, in Via del Mortaro 22 dalle 15:00 alle 17:30, e sarà strutturato in tre momenti: una restituzione del lavoro svolto raccontato dai protagonisti sia relativamente alle policy che rispetto al protagonismo dei ragazzi e delle ragazze, una tavola rotonda con attori istituzionali che rifletteranno su ciò che hanno visto e ascoltato, la proiezione del docu-film di Gabriele Vacis La nostra bellezza quotidiana, realizzato con le voci dei protagonisti del progetto.

 

Andrea Morniroli
Andrea Morniroli, coordinatore nazionale del progetto Bella Presenza

 

«Sono stati quattro anni di navigazione in mare aperto», afferma Andrea Morniroli, Coordinatore nazionale del progetto, presentando l’evento, «durante i quali tutti i soggetti del partenariato hanno saputo tenere in equilibrio il loro saper fare con la consapevolezza della loro insufficienza rispetto a un tema così complesso come quello della povertà educativa. E per questo, in questi anni sono cresciuti insieme, in un processo condiviso di innovazione e cambiamento. Certo non privo di complicazioni e contraddizioni, ma allo stesso tempo capace di dare senso e densità al concetto di comunità educante».

Presenteranno i risultati del progetto: Tiziana Chiappelli, Associazione Progetto Arcobaleno, Lorenzo Luatti, Oxfam Italia, i ragazzi e le ragazze che hanno realizzato l’e-book finale del progetto e la tombola infernale, Gabriele Vacis, drammaturgo e regista. Nella tavola rotonda, coordinata da Patrizia Gugliotti, Labins, interverranno Marco Rossi Doria, Presidente Con i Bambini, Luca Bianchi, Svimez, Marzia Sica, Fondazione Compagnia di San Paolo, Emma Amiconi, Fondaca. È stato invitato, in attesa di conferma, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

 

Una bambina su un'altalena con il suo orsetto di peluche, entrambi con la mascherina
Il progetto Bella Presenza, attivo in Campania, Toscana e Piemonte, è andato avanti anche durante le chiusure da pandemia

 

Il progetto

Bella Presenza – metodi, pratiche e relazioni della comunità educante, progetto selezionato dell’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stato realizzato in tre regioni (Piemonte, Toscana e Campania), coordinato a livello nazionale e in Campania dalla Cooperativa sociale Dedalus, da Oxfam e Progetto Arcobaleno in Toscana e l’associazione Labins in Piemonte. Con le sue diverse attività, realizzate da oltre 60 partner, in quattro anni di attuazione (2018-2022), Bella Presenza ha raggiunto nei territori (Napoli, Arezzo, Firenze, Torino, Cuneo, Racconigi) delle tre regioni coinvolte, più di 7.000 ragazzi e ragazze di cui oltre 1.000 con cittadinanza non italiana o con background migratorio, più di 700 con bisogni educativi speciali e disturbi specifici di apprendimento, quasi 600 appartenenti a famiglie in condizione di grave povertà. Hanno poi partecipato alle attività circa 2.000 nuclei familiari.

I diversi interventi, realizzati in un forte intreccio tra tempo scuola ed extra scuola, sono stati co-programmati e realizzati in un lavoro coordinato e spesso congiunto tra circa 1.800 dirigenti, insegnanti, educatori, operatori culturali e economici.

Per quanto riguarda il partenariato e il suo rafforzamento, vi sono state collaborazioni diffuse con altri enti del terzo settore, scuole, istituzioni locali e servizi sociali territoriali.

Il progetto è stato contraddistinto dalla co-programmazione e co-progettazione come metodo in grado di costruire, intorno alle azioni progettuali, un’alleanza educativa che ha consentito di non interrompere le attività anche quando gli effetti della pandemia hanno impattato in modo duro sulla scuola e sulle carriere scolastiche più fragili.

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