Cinema in Verde, il Ginkgo d’oro va a The Horizon di Émilie Carpentier
La prima edizione del Festival ha premiato una storia di giovani determinati a difendere il proprio futuro. Molto positivo il bilancio, tra ospiti nazionali e internazionali e oltre 2mila spettatori. La madrina Claudia Gerini: “Il cinema può fare tanto per l’ambiente”
Cinema In Verde si è chiuso con l’assegnazione del premio Ginkgo d’oro. Claudia Gerini, madrina d’onore del Festival ha premiato The Horizon di Emilie Carpentier. La giuria del Festival di cinema ambientale, composta da Laura Delli Colli (presidente della giuria), Claudia Campanelli, Andrea Grieco, Rossella Muroni e Thony, ha valutato i sei film in concorso, storie di attivismo, inchieste, resistenza che parlano di ambiente e futuro. Film inediti in Italia che hanno fatto discutere, ma a fare la differenza è stata «la determinazione di un racconto che trasforma la ribellione delle banlieu in una mobilitazione consapevole per la giustizia climatica, mettendo in relazione temi complessi come il ‘consumo di suolo’ e l’innalzamento degli Oceani» si legge nella motivazione ufficiale per l’assegnazione del Premio.
Guarda il trailer di The Horizon di Émilie Carpentier
Motivazioni e menzioni speciali
«Un film che non dimentica di indagare nel ’personale’ di un gruppo di giovani di seconda generazione che vivono, anche nello scontro quotidiano con le forze dell’ordine, la loro crescita e la ricerca di un equilibrio nell’integrazione. Un esempio di cinema in cui un film sui grandi temi dell’ambiente non dimentica di dar voce alle sensibilità più intime e personali dei protagonisti in una storia che è anche romanzo di formazione». Una menzione speciale va a Green Tide di Pierre Jolivet e con Céline Sallette «che trasforma in un racconto avvincente l’inchiesta della giornalista, Inès Léraud, in Bretagna, sul caso delle alghe verdi e tossiche che per decenni hanno provocato morti misteriose, non solo di animali, nel silenzio colpevole delle istituzioni e delle industrie locali di agricoltura e allevamento intensivo. Un tema che ricorda quanto accaduto in Italia negli anni Ottanta con il caso delle mucillagini in alto Adriatico e sul quale l’allarme continua a essere di forte attualità».
Gli altri premi
«Questi film hanno un comune denominatore che, oltre a essere la denuncia e la mobilitazione, è l’emozione. Se il cinema riesce a fare qualcosa di più dell’informazione è perché usa la sua libertà creativa di racconto, di analisi, pescando anche dal giornalismo ma per andare oltre. E questo ci ha colpito molto» ha detto la giornalista Laura Delli Colli durante la cerimonia, e ha aggiunto: «È stato infatti difficile scegliere chi premiare tra questi brillanti autrici e autori che hanno raccontato mondi e problematiche così diverse tra loro, ma così presenti nell’attualità. Da qui la scelta di assegnare anche una mozione speciale». Gli altri film che hanno partecipato al concorso sono Beating Sun, The Dam, And The Birds Rained Down e l’italiano Pluto di Renzo Carbonera con Andrea Pennacchi.
Cinema in Verde: il futuro
«Questo è un anno zero, questo Festival ha davvero funzionato e crescerà», ha detto Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. «Le emozioni con la fiction, più di qualunque altra azione, riescono a entrare nel cuore delle persone. Non rinunciamo ai numeri e alla scienza, quella parte è fondamentale per noi decisori politici, ma attraverso i film dobbiamo fare un lavoro collettivo per renderci conto che non c’è un domani in arrivo, ma un presente ambientale che stiamo vivendo e sul quale siamo già in ritardo e dobbiamo intervenire». Tutta la rassegna cinematografica ha riscosso un grande successo, sono infatti oltre 2.000 gli spettatori che nelle tre giornate hanno partecipato ai film proiettati negli spazi, diventati sale d’eccezione, dell’Orto Botanico di Roma. Laboratori, dibattiti e ospiti di rilievo nazionale e internazionale che si sono confrontati con il pubblico presente. Tra questi il regista Paolo Virzì che ha spiegato la genesi del film Siccità e gli approfondimenti dal punto di vista scientifico che supportano la storia.
Un festival innovativo
«Cinema In Verde è il primo festival di cinema ambientale totalmente dedicato alle pellicole di finzione, cioè alle storie. Perché per dar forza al cambiamento verso la conversione ecologica occorre dare spazio alle emozioni, soprattutto a quelle positive, e il successo di pubblico di questi giorni ci ha dimostrato che, quella intrapresa, è la direzione giusto», afferma Simonetta Lombardo, fondatrice di Silverback. «I sei film in concorso sono storie eccezionali di gente comune che ha scelto non di preoccuparsi, ma di occuparsi del futuro. E un’agenzia di comunicazione che si occupa esclusivamente di ambiente non può che avere l’obiettivo di provocare azioni reali e positive: il cinema ci darà una mano in questa direzione».
Un’attenzione crescente all’ambiente
Il cinema esprime da tempo un’attenzione crescente ai temi dell’ambiente e della sostenibilità, anche sociale ed economica, intende documentare tutto questo attraverso una scelta di film internazionali di qualità e momenti di approfondimento e riflessione, animati da esperti di cinema e di ambiente, che si confronteranno sul mondo in cui viviamo e che vorremmo, a partire da due diversi punti di vista: quello dell’arte e della ricerca scientifica. «Abbiamo scelto il simbolo della foglia di Ginkgo perché, oltre alla sua bellezza, esprime capacità di resistenza agli impatti dell’uomo, come ci ricordano gli alberi di questa specie che sopravvissero al bombardamento atomico di Hiroshima», spiega Fabio Attorre. E aggiunge:
«Una delle missioni dell’Orto Botanico è quella di promuovere la consapevolezza del pubblico su temi fondamentali che riguardano la conservazione della natura e la sostenibilità ambientale fondate su solide basi scientifiche».
Concretamente verde
Ma non solo, c’è anche l’azione concreta. Il Festival è un evento a ridotto impatto ambientale e carbon neutral. Grazie alla collaborazione con Zen2030, tutti i consumi della manifestazione legati alle categorie energia, mobilità, trasporti, ristorazione, materiali, alloggi e rifiuti sono stati monitorati, registrati e tradotti in emissioni di CO2eq. Cinema In Verde è un progetto supportato dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma, ideato e realizzato dall’agenzia di comunicazione green Silverback, dall’Orto Botanico-Dipartimento di Biologia Ambientale e dal Polo Museale della Sapienza, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, con la partnership di Zen2030.
Saperenetwork è...
- Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉
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