Condividere potere su scelte e risorse per ridurre le disuguaglianze, l’evento del ForumDD
La partecipazione protagonista dell’incontro organizzato dal Forum Disuguaglianze e Diversità nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile e in collaborazione con la Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico
Non spazi di consultazione, dove all’ascolto delle istanze di cittadini e cittadine non segue nulla, ma luoghi che permettano di condividere il potere di decidere in merito all’uso delle risorse. La partecipazione è reale quando redistribuisce potere tra le persone, è stato detto all’evento “Partecipazione alla polis: tra mito e realtà”, organizzato dal Forum Disuguaglianze e Diversità, in collaborazione con la Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS.
«Tra i tanti strumenti di partecipazione, bisogna capire quali sono davvero efficaci per favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte e al monitoraggio delle azioni pubbliche e quali iniziative consentono effettivamente di far esprimere alle persone le loro potenzialità e anche le loro preoccupazioni e fragilità»
ha detto Flavia Terribile, coordinatrice insieme a Fabrizio Barca del Gruppo di lavoro Goal 1 e 10, dopo i saluti di Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS che ha sottolineato come il tema della partecipazione sia strategico e coerente con la strategia promossa dall’Agenda 2030. Durante l’evento sono state percorse tre esperienze di partecipazione: le comunità energetiche, i presidi civici territoriali, il dibattito pubblico sulle grandi opere infrastrutturali.
Comunità energetiche, un impatto sia ambientale che sociale
Tra i relatori, Edoardo Zanchini, direttore Ufficio clima Roma capitale ha raccontato che il comune di Roma, tra le 100 città europee smart e a impatto climatico zero entro il 2030, sta puntando su semplificazione e accesso al credito, per dare la possibilità a chiunque di avviare una comunità energetica. Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di comunità di Messina, ha raccontato il programma di ricerca per sviluppare una smart grid che redistribuisce, secondo algoritmi sociali, energia a costi diseguali per contrastare la povertà energetica.
Presidi civici territoriali come spazi di attivazione
«Serve riportare l’attenzione sulla valorizzazione di spazi e luoghi che sempre di più stanno mettendo in moto processi di partecipazione dei cittadini nei territori in cui sono inseriti»
ha detto Sandra Aloja, Compagnia di San Paolo, ricordando che oltre il 55% dei giovani in Italia non partecipa ad alcun tipo di processo politico e civico, compreso il volontariato. Tra gli interventi, Monica Buonanno, Anpal servizi SpA, ha ripercorso la sua esperienza da Assessora del Comune di Napoli impegnata con il comitato Vele di Scampia in un’operazione di coinvolgimento delle persone e cura amministrativa che ha portato all’abbattimento della vela verde. Mentre Roberto Arnaudo, direttore della Rete case di quartiere di Torino, ha raccontato l’evoluzione delle case di quartiere che rispondono a un bisogno di spazio pubblico diverso dai luoghi consueti come casa, luoghi di consumo e di lavoro.
Guarda il video dell’evento
Dibattito pubblico sulle grandi opere infrastrutturali
Caterina Cittadino, presidente Commissione nazionale per il dibattito pubblico, nata da un anno, ha sottolineato Cittadino, l’importanza di discutere con i cittadini perché le opere incidono nella loro quotidianità. Il panel si è concentrato sul caso della costruzione del nuovo stadio di Milano. Il sindaco Beppe Sala ha ripercorso i tre momenti in cui si sta articolando il dibattito pubblico: incontri aperti a tutta la cittadinanza, alcuni in presenza e altri online, incontri specifici su singoli temi con persone che portano competenze specifiche e incontri sul quartiere San Siro. Tommaso Goisis, Comitato Colibrì, ha raccontato che nel caso dello stadio di San Siro il comitato si è attivato perchè mancava la voce della cittadinanza mentre i processi partecipativi ben fatti e ben comunicati sono l’unico modo per ricostruire il legame tra le persone e le istituzioni.
Una partecipazione che ridistribuisca potere
In chiusura dei tre panel è intervenuto, Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che ha ricordato come il dibattito pubblico basato su informazioni esaustive consenta di prendere decisioni giuste, e che la partecipazione è un modo per estrarre conoscenza, e non un processo che rallenta gli iter decisionali.
Ha chiuso l’evento Andrea Morniroli, coordinatore Forum Disuguaglianze e Diversità. «La partecipazione è una questione di fiducia e gli strumenti di partecipazione possono aiutare a rammendare la cesura tra cittadini e politica, causata dal fatto che la politica spesso parla della rappresentazione della realtà e non della realtà, e non tiene conto della complessità. Non bisogna dare i processi di partecipazione come scontati. Servono cura e manutenzione e tenere dentro ai processi le persone anche più fragili.»
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