Disarmo nucleare, un passo avanti alla Camera
La scorsa settimana la Commissione Esteri della Camera ha approvato una risoluzione che sollecita il Governo ad attivare percorsi di disarmo. A giugno a Vienna la conferenza degli stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, non ratificato dall’Italia
Con la Risoluzione n. 7-00766 Sull’impegno dell’Italia a favore del disarmo nucleare a prima firma Boldrini e sottoscritto dai deputati Delrio, De Micheli, Fassino, La Marca, Palazzotto, Quartapelle, Procopio, Ehm, Migliore, Emiliozzi, la Commissione Esteri della Camera propone al Governo indicazioni per fare passi concreti verso il disarmo nucleare globale. Il documento approvato il 18 maggio, inizia, infatti, con richiami, importanti ma generali, alla minaccia atomica e alla necessità del disarmo nucleare, ricordando ad esempio che
«l’Italia ha sempre ribadito che l’obiettivo di un mondo senza armi nucleari è uno dei cardini della propria politica estera, pur considerando l’articolata cornice degli impegni internazionali e gli aspetti di sicurezza collegati».
Ma poi, molto concretamente, la risoluzione prosegue indicando il Trattato sulla proibizione delle armi Nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, TPNW) come quadro di riferimento in cui perseguire tale proposito.
Primo strumento internazionale legalmente vincolante che proibisce l’esistenza delle armi nucleari, il TPNW, approvato nel 2017 presso le Nazioni Unite ed entrato in vigore a gennaio 2021, è stato firmato da 86 Stati e ratificato da 60 (in Europa da Austria, Irlanda, San Marino, Santa Sede). L’Italia finora ha deciso, come tutti gli alleati Nato, di rimanere al di fuori del percorso. Tuttavia la risoluzione della Commissione Esteri, pur ricordando la necessaria compatibilità con le alleanze internazionali assunte dall’Italia, impegna il Governo a valutare «possibili azioni di avvicinamento ai contenuti del Trattato TPNW, in particolare per quanto riguarda azioni di «Assistenza alle vittime e risanamento ambientale», considerando la grande tradizione umanitaria dell’Italia (…)». Impegna inoltre il Governo a
«considerare, in consultazione con gli Alleati, l’ipotesi di partecipare come «Paese osservatore» alla Prima Riunione degli Stati Parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari che si svolgerà a Vienna nel giugno 2022, tenendo conto della partecipazione dei Governi di Paesi Nato, come la Norvegia e la Germania.»
Infatti dal 21 al 23 giugno si terrà a Vienna la Prima Conferenza degli Stati Parti (First Meeting of States Parties, 1MSP) del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari per un confronto sulla minaccia nucleare e il disarmo. La Conferenza è aperta anche ai paesi che non hanno ancora ratificato il trattato. Un’occasione per partecipare in qualità di osservatori e riconfermare la disumanità delle armi nucleari. Parteciperanno la Svizzera, la Svezia e la Finlandia, che non hanno firmato il TPNW, così come i membri Nato Germania e Norvegia, come sottolineato dalla risoluzione.
Senzatomica e Rete italiana Pace e Disarmo hanno espresso soddisfazione per la risoluzione approvata. Le due organizzazioni pacifiste lanciarono la Campagna “Italia, ripensaci” nel 2016. Proprio in occasione del voto nel Primo Comitato dell’Assemblea Onu sulla risoluzione che chiedeva all’Assemblea Generale di approvare una conferenza di Stati per l’adozione di un trattato per la messa al bando delle armi nucleari. L’Italia votò contro.
La campagna “Italia, ripensaci” si è inquadrata nelle attività internazionali coordinate da Ican, organizzazione per il bando alle armi nucleari, Nobel per la Pace 2017. In questi giorni “Italia, ripensaci” si è rilanciata anche sui social in vista dell’appuntamento di giugno a Vienna. Ha dichiarato Daniele Santi, presidente di Senzatomica:
«Le dichiarazioni della governance russa relativamente alla guerra in Ucraina hanno mostrato in maniera inequivocabile il vero volto della deterrenza nucleare quale strumento di ricatto che pone l’umanità sull’orlo della catastrofe. L’unica via per prevenire il loro uso è la loro eliminazione totale e per realizzare questo esiste oggi uno strumento: il TPNW. Mai come ora è necessario perseguire una politica che punti al disarmo nucleare e alla distensione dei conflitti tra le superpotenze».
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