Figlie e figli d’Italia, il referendum per la cittadinanza
Permettere l’accesso a diritti fondamentali per 2,5 milioni di persone; è il senso della raccolta firme per il referendum lanciata da numerose associazioni. Si può firmare fino al 30 settembre
Una raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza che chiede che vengano ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia necessari a poter avanzare la domanda di cittadinanza. La modifica proposta dal quesito allineerebbe il nostro Paese al resto dell’Europa e rappresenterebbe una conquista decisiva in termini di diritti, oggi negati, per tutti i cittadini e tutte le cittadine di origine straniera, compresi i loro figli e le loro figlie minorenni (due milioni e mezzo di persone secondo le stime), che non solo nascono e crescono in Italia, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.
In particolare, il quesito proposto con la campagna referendaria Figlie e figli d’Italia mira a modificare l’articolo 9 della legge 91 del 1992, dimezzando il termine dei 10 anni per poter avanzare domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni per riportarlo a quanto previsto dalla legislazione precedente.
Obiettivo 500mila firme
Tra le tante associazioni che sostengono il referendum, anche il Forum DD. «Questo referendum ha due meriti. Il primo: se andrà in porto, interverrà, in modo concreto, sulle vite di circa 2,5 milioni di cittadini e cittadine di origine straniera migliorandole in termini di accessibilità a tutta una serie di diritti fondamentali. Il secondo: sta tenendo vivo un dibattito centrale per il nostro Paese proprio nel momento in cui si è riaperta la discussione sullo Ius Scholae. Anche se, come altre iniziative referendarie, non dovesse riuscire ad assicurare la cittadinanza italiana a tutte le persone che dovrebbero averne diritto, questo referendum ha il pregio di far fare passi avanti a un dibattito non più rinviabile», commenta Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. «Finalmente! Un atto di giustizia che riconosce diritti e insieme dà certezze, prospettive e stabilità all’Italia intera», commenta Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. L’obiettivo è quello di raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre. Il comitato promotore è aperto alle adesioni di qualsiasi organizzazione voglia aiutare la campagna di raccolta firme. Finora hanno aderito: Italiani senza Cittadinanza, CoNNGI, Idem Network, Libera, Gruppo Abele, Società della Ragione, A Buon Diritto, ARCI, ActionAid, Oxfam Italia, Cittadinanza Attiva, Open Arms, Forum Disuguaglianze e Diversità, Recosol, MAEC, InMenteItaca, Le Contemporanee, InOltre Alternativa Progressista. È possibile firmare online su www.referendumcittadinanza.it
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