In Brasile, alla scoperta del Pernambuco (ri)trovato
Nei territori un tempo dominati dalla foresta tropicale atlantica, i ricercatori dell’organizzazione ambientalista Re:wild, fondata da Leonardo Di Caprio, hanno ritrovato un albero scomparso da quasi due secoli
L’agrifoglio di Pernambuco (Ilex sapiiformis), piccolo albero originario della foresta atlantica brasiliana, era scomparso dal 1861, anno della sua identificazione. Per quasi 200 anni i ricercatori non ne hanno più avuto traccia, al punto da considerarlo ormai estinto. Adesso, con una spedizione di ricerca guidata dall’organizzazione per la tutela dell’ambiente Re:wild, fondata nel 2021 dalla Global Wildlife Conservation e dall’attore Leonardo Di Caprio, un gruppo di botanici ha riconosciuto l’albero brasiliano in un’area urbana dello stato di Pernambuco, nel nord-est del paese. «Trovare una specie di cui non si sentiva parlare da molto tempo non accade tutti i giorni. Ora possiamo studiare meglio la pianta e pensare ad azioni per la sua tutela e propagazione», ha detto Milton Groppo, botanico dell’Università di San Paolo e coautore della riscoperta.
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L’agrifoglio di Pernambuco
In realtà, l’albero ritenuto estinto era rimasto per tutto questo tempo sotto gli occhi dei ricercatori. La squadra di ricerca, guidata da Gustavo Martinelli, ecologo della Navia Biodiversity di Rio de Janeiro, ha trovato quattro piante di agrifoglio di Pernambuco in una area boschiva degradata, vicino a un fiume, nei pressi della regione metropolitana di Recife, nel nord-est del Brasile.
Più precisamente nel comune di Igarassu, territorio un tempo dominato dalla foresta tropicale atlantica e oggi quasi completamente convertito in aree urbane e circondato da piantagioni di canna da zucchero. «È incredibile che l’agrifoglio di Pernambuco sia stato riscoperto in un’area metropolitana che ospita quasi sei milioni di persone», ha detto Christina Biggs, biologa e responsabile per Re:wild del programma Search for Lost Species, iniziativa lanciata nel 2017 dalla Global Wildlife Conservation con l’obiettivo di ritrovare specie di piante, animali e funghi scomparsi ormai da anni.
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Un albero difficile
Trovare l’albero brasiliano, noto anche come Pernambuco holly, non è stato però semplice. Dopo essere stato scoperto dal naturalista scozzese George Gardner nel 1838 e identificato ufficialmente nel 1861 dal botanico austrico Siegfried Reissek, per quasi 200 anni se ne erano perse le tracce. Negli anni, a rendere difficile la sua identificazione hanno contribuito la degradazione del suo habitat naturale, che ne ha ridotto la diffusione, e alcune caratteristiche morfologiche della pianta stessa. Pianta dioica (con parti riproduttive maschili e femminili portati su individui diversi) in grado di raggiungere fra gli 8 e i 12 metri di altezza, l’agrifoglio di Pernambuco si confonde facilmente con le altre specie di agrifoglio presenti nell’area.
Il ritrovamento, prova della resistenza
A renderlo riconoscibile sono soprattutto i suoi piccoli fiori bianchi e verdi. È grazie a questi che i biologi lo hanno individuato, seguendo i pochi indizi che altri ricercatori avevano precedentemente raccolto. Possibili avvistamenti, non confermati, sono avvenuti infatti nel 1962 e nel 2007 sempre nello stato di Pernambuco e sono stati registrati negli erbari brasiliani. Tracce che hanno messo i botanici sulla buona strada per trovare i quattro nuovi esemplari nell’area di Recife.
Il ritrovamento dell’albero di Pernambuco dimostra come, sebbene scomparse anche da molto tempo e Relegate dalle attività umane in spazi sempre più piccoli, alcune specie continuino a esistere e resistere.
Come ha affermato Biggs, «l’agrifoglio di Pernambuco è un perfetto esempio del perché sia importante continuare a cercare. Anche se una pianta non ha avuto un avvistamento confermato in 186 anni, da qualche parte potrebbe ancora essere aggrappata alle ultime vestigia della natura selvaggia». L’agrifoglio era considerata una delle 25 specie scomparse più ricercate del programma Search for Lost Species ed è la nona ritrovata da quando il programma per ricercare le specie perdute è partito. I botanici vogliono ora scovare altri alberi Ilex sapiiformis nascosti nella regione e avviare un programma di riproduzione in cattività per garantire la sopravvivenza della specie.
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Saperenetwork è...
- Naturalista rapito dal fascino per il mondo naturale, sommerso e terrestre, e dei suoi abitanti, spera un giorno di poterli raccontare. Dopo la Laurea in Scienze della Natura presso l’Università di Roma “La Sapienza” va in Mozambico per un progetto di conservazione della biodiversità dell’Africa meridionale. Attualmente collabora come freelance con alcune testate come Le Scienze, Mind e l’Huffington Post Italia, alla ricerca di storie di ambiente, biodiversità e popoli da raccontare
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