Napoli e il rogo della Venere degli stracci

I resti della Venere degli stracci di Pistoletto (Foto: YouTube)

La Venere degli stracci realizzata dall’artista Michelangelo Pistoletto è andata a fuoco ieri in piazza del Municipio a Napoli, dove era stata inaugurata lo scorso 28 giugno, una delle installazioni urbane previste nell’ambito del programma culturale Napoli contemporanea 2023, nata con lo scopo di dare spazio all’arte contemporanea nelle strade e nelle piazze della città. L’incendio ha sciolto la statua e incenerito completamente la montagna di indumenti vecchi che la affiancava. Un’opera in cui l’idea classica della bellezza incontrava gli scarti della nostra società dei consumi, la «società stracciona che a Napoli ha preso il sopravvento» ha commentato l’artista «come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità».

 

Michelangelo Pistoletto
Michelangelo Pistoletto (Foto: Wikipedia)

 

Gli stracci che hanno preso fuoco intorno alle 5,30 della notte, infatti, erano simbolo  degli scarti e dei rifiuti che la Venere ha il potere di rigenerare. Quasi un epilogo coerente, insomma, mentre sui reali motivi dell’incendio si sa poco. In queste ore la polizia avrebbe individuato un sospetto,  mentre Pistoletto ha dichiarato:

«Sono pronto a rifarla, il suo messaggio non è stato distrutto»

 

La Venere degli stracci di Pistoletto in una delle sue varie riproduzioni, quella al ex lanificio Trombetta, occupato dalla Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella, Piemonte (Foto: Wikipedia)
La Venere degli stracci di Pistoletto in una delle sue varie riproduzioni, quella al ex lanificio Trombetta, occupato dalla Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella, Piemonte (Foto: Wikipedia)

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Redazione
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