Pescatori custodi del mare, l’iniziativa di Fedagripesca

Una delle imbarcazioni di Bagnara Calabra coinvolte nel progetto

I rifiuti trovati in mare, i pescatori li differenziano e li portano alle isole ecologiche. Siamo a Bagnara Calabra (RC) e Patti (ME). Da circa un anno, nell’ambito del progetto “Pesca Sostenibile. Coinvolgimento dei pescatori nella protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini”, realizzato da Federcoopesca, i pescatori di FedagripescaConfcooperative, si prendono cura di mare e fondali, in particolare in quattro Siti di interesse comunitario Natura 2000. Il progetto è realizzato grazie al finanziamento del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (all’epoca della presentazione era Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) a valere sulla misura 1.40 del Programma Operativo FEAMP 2014-2020.

 

«L’idea che ci siamo fatti in questi ultimi anni è quella che senza tutela dell’ambiente non si avrà futuro per le nostre attività di pesca»

spiega Settimo Accetta, presidente della Cooperativa pescatori Marina. «L’iniziativa progettuale è servita a sensibilizzare i nostri lavoratori verso una gestione responsabile dei rifiuti, sia quelli prodotti che quelli catturati con le reti. Attraverso i fondi Europei bisogna invece spingere i Comuni ad istituire le isole ecologiche che rendono più facile a noi pescatori lo smaltimento».

 

I contenitori per differenziare i rifiuti sull’imbarcazione

Il progetto

Ad aver portato avanti le operazioni di pesca e pulizia sono state dodici imbarcazioni, sei in Calabria e sei in Sicilia. Tutto in coordinamento con i servizi comunali di raccolta e smaltimento dei rifiuti marini. Nelle imbarcazioni sono stati posti i mastelli per la raccolta differenziata, mentre nei porti di Bagnara Calabra e Patti si è allestita un’area per lo stoccaggio e il riciclaggio dei rifiuti marini. Racconta Antonio Lombardo dell’organizzazione produttori della pesca La Perla del Tirreno:

«Siamo in prossimità dello Stretto di Messina, è pieno di correnti: abbiamo trovato buste di plastica, pannolini che provengono dalle discariche. Ultimamente c’è stato anche l’episodio di un torrente che ha riversato nel porto molti rifiuti anche ingombranti come gli pneumatici».

Accanto alla pulizia del mare sono diverse le azioni messe in campo per la pesca sostenibile: la formazione dei pescatori, il monitoraggio dell’impatto dei piani di gestione delle aree Natura 2000 sulle attività di pesca e la verifica del loro stato di attuazione, l’analisi e la valutazione della presenza e distribuzione della Posidonia oceanica, la mappatura delle specie aliene da parte dei pescatori, la realizzazione di una app per registrare le specie aliene. Racconta Nino Accetta presidente di Fedagripesca Confcooperative Sicilia è «necessario che si sviluppi una cultura ambientale. Abbiamo avuto un grande aiuto a maggio 2022 con l’approvazione della Legge Salvamare: fino a poco tempo fa i rifiuti di mare erano equiparati a rifiuti speciali, oggi possono essere smaltiti come rifiuti urbani, ovvero alle isole ecologiche o in porto nelle aree adibite».

 

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Spiega Paolo Tiozzo, vicepresidente Fedagripesca Confcooperative «Il nostro è un progetto di sensibilizzazione perché si concentri l’attenzione sulla salute del nostro mare: dagli ami circolari che sostituiscono gli ami a j per preservare dalle catture accidentali della tartarughe Caretta Caretta, specie protetta, fino al monitoraggio delle specie aliene che purtroppo sono aumentate a causa dei cambiamenti climatici.

Ma si tratta solo dell’inizio di un grande percorso: grazie alla nostra formazione abbiamo immaginato dei pescatori 4.0,  pescatori che partano dalla difesa dell’ambiente e arrivino al risultato economico».

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