Stato dell’Unione 2023. Cosa ha detto (davvero)Von Der Leyen sull’ambiente
Nell’ultimo discorso programmatico del suo mandato (2019-24) la presidente della Commissione europea ha indicato le priorità del Green Deal europeo, che entrerà in una “nuova fase”. Tra equilibrismi politici e leggi che ancora attendono il sì definitivo
STRASBURGO – È diventata ormai una tradizione: a settembre nel parlamento europeo, riunito nella sua sede principale di Strasburgo, in Francia, vene pronunciato il discorso sullo stato dell’Unione – abbreviato in Soteu dall’acronimo inglese per State of the European Union. Quello di quest’anno è l’ultimo della presidente della Commissione europea, la popolare tedesca Ursula von der Leyen, a capo della principale istituzione europea dal 2019, poiché il suo mandato terminerà il prossimo anno. Il discorso serve a ricapitolare risultati raggiunti nell’anno o negli anni precedenti, e a indicare le linee principali per quello successivo. Mercoledì 13 settembre, la presidente ha toccato numerosi argomenti, dalla violenza contro le donne all’inflazione, dai migranti all’allargamento Ue e alla solidarietà con l’Ucraina. Fino all’annuncio, comprensibilmente enfatizzato dai media italiani, dell’incarico a Mario Draghi per un report sulla competitività.
Ma cosa ha detto nel dettaglio la presidente Von der Leyen in materia di ambiente, ecologia e sostenibilità?
E quali importanti leggi rimangono da approvare in materia ambientale entro la fine della legislatura, ovvero prima delle elezioni europee 2024?
Green Deal: nessun passo indietro. Ma nemmeno avanti…
Quanto ai temi ambientali, che hanno contrassegnato questa legislatura, si è notato un doppio registro. La presidente ha aperto tracciando un quadro drammatico, caro agli ambientalisti: «Quattro anni fa, il Green Deal europeo è stata la nostra risposta alla chiamata della storia. E quest’estate, la più calda mai registrata in Europa, ce lo ha chiaramente ricordato. La Grecia e la Spagna sono state colpite da devastanti incendi, e solo poche settimane dopo sono state colpite nuovamente da devastanti inondazioni. E abbiamo visto il caos e la carneficina provocati da condizioni meteorologiche estreme, dalla Slovenia alla Bulgaria e in tutta la nostra Unione. Questa è la realtà di un pianeta in ebollizione». Von der Leyen ha continuato affermando che «sul Green Deal europeo manteniamo la rotta. Rimaniamo ambiziosi. Manteniamo la nostra strategia di crescita. E ci impegneremo sempre per una transizione giusta ed equa».
A sostegno della transizione, la presidente della Commissione ha annunciato un pacchetto di misure europee sull’energia eolica, in stretto coordinamento con l’industria e i Paesi membri. «Accelereremo ulteriormente il rilascio dei permessi. Miglioreremo i sistemi di aste in tutta l’Ue», ha specificato. Ma il passaggio che merita di essere sottolineato è quello che indica l’apertura di una “nuova fase” del Green Deal, incentrata sul dialogo con le forze produttive e le famiglie. C’è spazio anche per una menzione degli agricoltori, sottoposti all’impatto concentrico della crisi ucraina da un lato e dal cambiamento climatico dall’altro, a cui bisogna andare incontro.
Famiglie, imprese, agricoltori: chiari ammiccamenti alla base elettorale e politica, quella dei popolari e conservatori europei, a cui Von der Leyen appartiene, e alle forze di destra che negli ultimi mesi hanno criticato le politiche ambientali della Commissione, accusata di essere affetta da radicalismo ecologista.
Uno scontro politico venuto allo scoperto durante la discussione in Parlamento della legge sul ripristino della natura. L’uscita di scena dalla Commissione del socialista olandese Frans Timmermans, già vicepresidente e promotore di un ambizioso programma ambientalista, ha anticipato un cambio di passo che Von der Leyen ha suggellato nel suo discorso a Strasburgo.
Auto elettriche: la Cina è troppo vicina
Un ulteriore segno importante della nuova declinazione delle politiche ambientali potrebbe essere riscontrato in una delle poche vere novità annunciate in questo Stato dell’Unione. Si tratta dell’avvio da parte della Commissione di un’indagine sulle sovvenzioni nel settore elettrico delle auto di provenienza cinese. Ovviamente a vantaggio dell’industria automobilistica europea e (almeno in teoria) della transizione ecologica in questo settore. Von der Leyen ha chiarito: «I mercati globali sono inondati di auto elettriche cinesi più economiche, con prezzi mantenuti artificialmente bassi da ingenti sussidi statali». Si tratta evidentemente di una distorsione del mercato, che non ci si può permettere. «L’Europa è aperta alla concorrenza, non per una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali», ha concluso la presidente della Commissione.
Guarda il video del Soteu 2023
Gli ultimi voti Green e i dossier ancora aperti
Intanto, nella settimana del Discorso sullo Stato dell’Unione, Strasburgo ha votato almeno tre provvedimenti molto importanti sul fronte ambientale. Martedì 12 è stato dato il via libero definitivo all’aumento delle energie rinnovabili al 42,5% (dal 32%) entro il 2030, con l’obiettivo dii raggiungere il 45%. Mercoledì 13 l’Eurocamera ha approvato una nuova legge per portare al 70% entro il 2050 i carburanti sostenibili (biocarburanti e idrogeno) nel settore dell’aviazione. Sempre mercoledì, è stato anche adottata dagli eurodeputati un testo legislativo per migliorare la qualità dell’aria, in modo da poter raggiungere l’obiettivo “zero inquinamento” atmosferico entro il 2050. Quest’ultimo provvedimento non è ancora definitivo. Dovrà infatti passare ai negoziati con il Consiglio (ovvero, i rappresentanti a Bruxelles dei 27 governi europei), prima di raggiungere la sua forma legislativa finale. Altre leggi ambientali ambiziose, passate al vaglio del Parlamento europeo, attendono conferma nei prossimi mesi. Alla già menzionata Legge sul ripristino della Natura, si affianca la direttiva sulle case Green, che mira ad aumentare l’efficienza ecologica degli appartamenti. Un provvedimento approvata dal Parlamento lo scorso marzo, e rispetto al quale da noi il governo Meloni si è detto pronto a dare battaglia.
Visualizza questo post su Instagram
Saperenetwork è...
- Giornalista, laureato in Filosofia, ha cominciato sbagliando tutto, dato che per un quotidiano oggi estinto recensiva libri mai più corti di 400 pagine. L’impatto con il reportage arriva quando rimane bloccato dalla polizia sotto la Borsa di Londra con i dimostranti anti-capitalisti. Tre anni nella capitale inglese, raccontandola per Il Fatto Quotidiano, poi a Bruxelles, dove ha seguito le elezioni europee del 2014 e del 2019. Nel 2024 rischia di fare lo stesso, stavolta per Il manifesto.
Ultimi articoli
- Arte2 Aprile 2024Una giornata allo Gnam, dove il tempo dell’arte è scardinato
- Libri2 Febbraio 2024Se Nietzsche fosse un narvalo. Come l’intelligenza animale svela la stupidità umana
- Libri22 Dicembre 2023L’apocalisse di Lucrezio, il lato punk della Natura
- Interviste21 Dicembre 2023Che cosa è Hamas, tra storia, cultura e (nostri) stereotipi. Intervista a Paola Caridi