Nancy Pelosi presenta il Climate Crisis Action Plan per il futuro degli Usa

Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti degli Usa e presidente del Comitato per la crisi climatica

Nancy Pelosi presenta il Climate Crisis Action Plan per il futuro degli Usa

Eliminare le emissioni di gas serra entro il 2050, investire nelle energie rinnovabili e garantire una maggiore giustizia ambientale. I democratici americani si apprestano ad affrontare Donald Trump e la crisi climatica con una svolta ecologista

Il cambiamento climatico è una priorità per i democratici americani. Lo ribadisce il Climate Crisis Action Plan presentato martedì, nel Campidoglio americano, da Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti degli Usa. Zero emissione nette di gas serra entro il 2050, investimenti nelle energie rinnovabili, come l’eolico e quella solare. Affrontare le ingiustizie sociali che danneggiano le comunità a basso reddito e le minoranze. Sono questi i principali obiettivi del piano di 538 pagine. Ma i primi risultati si vorrebbero raggiungere già nel 2030, con una riduzione delle emissioni di gas serra del 45%. Secondo i promotori del New Green Deal, gli investimenti per difendere l’ambiente avrebbero degli effetti positivi sulla salute dei cittadini americani: si potrebbero salvare oltre 60.000 vite, con un ritorno economico di 8 trilioni di dollari.

“I Democratici sanno che la crisi climatica è la crisi principale del nostro tempo, che minaccia la salute pubblica, l’occupazione, la sicurezza e i valori della nazione”, ha detto Pelosi al Campidoglio americano.

 

 

 

A sostegno delle sue parole è intervenuta Kathy Castor, membro della Camera dei rappresentanti per lo Stato della Florida:

“Siamo qui oggi per offrire speranza e visione. Il piano democratico dobbiamo considerarlo una tabella di marcia per risolvere la crisi climatica, per tutelare le comunità vulnerabili che soffrono gli effetti dell’inquinamento atmosferico e dei rifiuti industriali. Una occasione per difendere la salute delle nostre famiglie, ma anche per creare nuovi posti di lavoro nel settore dell’energia rinnovabile, producendo veicoli elettrici e aiutando le comunità a diventare più resilienti a fenomeni come le inondazioni, il caldo estremo, uragani e incendi”.

 

Kathy Castor,presidente del Comitato per la crisi climatica
Kathy Castor, presidente del Comitato per la crisi climatica

 

Il Climate Crisis Action Plan, realizzato con il contributo di oltre 100 legislatori, prevede numerosi investimenti per aumentare l’efficienza energetica degli edifici commerciali e delle abitazioni. Una risposta alle istanze delle popolazioni che vivono nei territori devastati dalle perforazioni per l’estrazione di petrolio e gas. Non sono mancate, però,  le repliche dei repubblicani. Kevin McCarthy, leader della minoranza della Camera dei Rappresentanti, ha detto: ” Respingiamo il piano perché è un killer del lavoro che giova alla Cina più degli Stati Uniti. Punisce l’economia americana. È un lasciapassare per inquinare  che è stato concesso alla Cina”.

 

Kevin McCarthy, leader della Minoranza della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America
Kevin McCarthy, leader della minoranza della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d’America

 

Intanto il candidato alla Casa Bianca, Joe Biden, ha annunciato che non terrà più comizi prima del voto, ma lavorerà con il Congresso per attuare un’agenda per l’emergenza e la giustizia ambientale. Al suo fianco ci sono  oltre 90 organizzazioni, compresi i principali gruppi  e leader ambientalisti, che rivendicano maggiore giustizia sociale.

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Insomma, una  unità che si rivela necessaria per affrontare le diverse crisi che stanno colpendo gli Usa: la pandemia di Covid-19, che ha ucciso 120.000 americani, la chiusura delle aziende, che hanno lasciato senza lavoro 40 milioni di persone, e le proteste contro l’odio razziale.  In questo contesto la questione climatica non può essere trascurata. E un  segnale preciso è arrivato anche dal  National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), che ha  dichiarato: «Il mese di maggio è stato il più caldo da 141 anni. È stata  registrata una anomalia di +0.95 gradi sopra la media del 20mo secolo che e’ di 14.8 gradi».

 

 

 

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Michele D'Amico
Michele D'Amico
Sono nato nel 1982 in Molise. Cresciuto con un forte interesse per l’ambiente.Seguo con attenzione i movimenti sociali e la comunicazione politica. Credo che l’indifferenza faccia male almeno quanto la CO2. Giornalista. Ho collaborato con La Nuova Ecologia e blog ambientalisti. Attualmente sono anche un insegnante precario di Filosofia e Scienze umane. Leggo libri di ogni genere e soprattutto tante statistiche. Quando ero piccolo mi innamoravo davvero di tutto e continuo a farlo.

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