A Ventotene il tavolo istituzionale per recuperare il carcere borbonico
Nel luogo simbolo dell’Europa unita, nel 2016, è stato approvato un progetto di recupero e valorizzazione da 70 milioni di euro. Il 4 giugno è previsto l’incontro tra i rappresentanti del governo e le istituzioni locali per dargli finalmente seguito
Riavviare il progetto di recupero del carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene. È l’obiettivo del tavolo istituzionale programmato per il 4 giugno nell’isola che ha visto nascere nel ’48 il manifesto “Per un’Europa Libera e unita” a firma di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi (cui si aggiunse la prefazione dell’editore, Eugenio Colorni). E proprio l’edificio in cui Spinelli e Rossi erano collocati durante il confino in epoca fascista, simbolo della costruzione europea visti i nomi di illustri che ospitava, si trova attualmente in uno stato d’intollerabile abbandono.
Guarda il servizio di Domenico Parisse sul carcere di Santo Stefano
Gli appelli e le visite di capi di governo (nel 2016 Matteo Renzi incontrò Merkel e Hollande) negli ultimi anni non sono mancati, Ma di fatto la situazione è rimasta immutata. Nel gennaio di quest’anno però il governo ha nominato Silvia Costa, commissario straordinario per il progetto per rilanciare la rinascita della vecchia fortezza attraverso un investimento di 70 milioni di euro. E parteciperà anche lei al tavolo istituzionale cui prenderanno parte Dario Franeschini (ministro per i Beni culturali), Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud), Riccardo Fraccaro (Sottosegretario alla presidenza del Consiglio), Gerardo Santomauro (sindaco di Ventotene).
«Mi auguro − ha spiegato il commissario Costa − che la giornata di giovedì segni l’inizio di un nuovo cammino per raggiungere insieme l’obiettivo che è alla base del Contratto Istituzionale di Sviluppo. E questo malgrado i grandi problemi che ci sono per rispettare i termini previsti».
Le contrarietà non mancano: il Commissario ha fatto sapere, infatti, che i fondi saranno impiegati con un anno (almeno) di ritardo rispetto alla scadenza prevista del dicembre 2020. L’Europa per di più dovrà essere consenziente. L’associazione per Santo Stefano in Ventotene dal canto suo ha ribadito che la burocrazia non può tenere fermo un progetto di prestigio per l’Italia, in un luogo simbolo dell’Europa unita e libera.
#Ventotene | Inizia il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere di S. Stefano #unmiliardoperlacultura
➡️https://t.co/YdeDUxvyt5 pic.twitter.com/ikCp4th3Mq— MiBACT (@_MiBACT) August 2, 2017
E l’auspicio è che finalmente il recupero di questa importante struttura, dalle forti potenzialità culturali in una località d’eccellenza sotto li profilo ambientale, si sblocchi anche a favore della comunità locale: non a caso il Comune di Ventotene ha richiesto l’European Heritage Label, il marchio europeo del patrimonio culturale come luogo simbolico per la costituzione dell’Unione europea.
Saperenetwork è...
- Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉
Ultimi articoli
- Eventi20 Novembre 2024Lega del Filo d’Oro, 60 anni per una società più equa e accessibile
- Interventi19 Novembre 2024Atlante delle foreste, alberi a dimora per un futuro più sostenibile
- Clima17 Novembre 2024Suoni e Segni di Vaia, a Rimini per il clima e la resilienza
- Notizie15 Novembre 2024Come educare ai diritti, un talk a Roma