A Ventotene il tavolo istituzionale per recuperare il carcere borbonico

Visuale sulla tripla campata delle celle nel carcere Borbonico di Santo Stefano (Fonte: Wikipedia)

A Ventotene il tavolo istituzionale per recuperare il carcere borbonico

Nel luogo simbolo dell’Europa unita, nel 2016,  è stato approvato un progetto di recupero e valorizzazione da 70 milioni di euro. Il 4 giugno è previsto l’incontro tra i rappresentanti del governo e le istituzioni locali per dargli finalmente seguito

Riavviare il progetto di recupero del carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene. È  l’obiettivo  del tavolo istituzionale programmato per il 4 giugno nell’isola che ha visto nascere nel ’48 il manifesto “Per un’Europa Libera e unita” a firma di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi (cui si aggiunse la prefazione dell’editore, Eugenio Colorni). E proprio l’edificio in cui Spinelli e Rossi erano collocati durante il confino in epoca fascista, simbolo della costruzione europea visti i nomi di illustri che ospitava, si trova attualmente in uno stato d’intollerabile abbandono.

 

Guarda il servizio di Domenico Parisse sul carcere di Santo Stefano

 

 

Gli appelli e le visite di capi di governo (nel 2016 Matteo Renzi incontrò Merkel e Hollande) negli ultimi anni non sono mancati, Ma di fatto la situazione è rimasta immutata. Nel gennaio di quest’anno però il governo ha nominato Silvia Costa, commissario straordinario per il progetto per rilanciare la rinascita della vecchia fortezza attraverso un investimento di 70 milioni di euro. E parteciperà anche lei al tavolo istituzionale cui prenderanno parte  Dario Franeschini (ministro per i Beni culturali), Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud), Riccardo Fraccaro (Sottosegretario alla presidenza del Consiglio), Gerardo Santomauro (sindaco di Ventotene).   

«Mi auguro  − ha spiegato il commissario Costa − che la giornata di giovedì segni l’inizio di un nuovo cammino per raggiungere insieme l’obiettivo che è alla base del Contratto Istituzionale di Sviluppo. E questo malgrado i grandi problemi che ci sono per rispettare i termini previsti».

 

Silvia Costa, Commissario Straordinario del Governo per gli interventi di restauro e valorizzazione dell'ex carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano a Ventoten
Silvia Costa, Commissario Straordinario del Governo per gli interventi di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano a Ventotene

 

Le contrarietà non mancano: il Commissario ha fatto sapere, infatti, che i fondi saranno impiegati con un anno (almeno)  di ritardo rispetto alla scadenza prevista del dicembre 2020. L’Europa per di più dovrà essere consenziente. L’associazione per Santo Stefano in Ventotene  dal canto suo ha ribadito che la burocrazia non  può tenere fermo un progetto di prestigio per l’Italia, in un luogo simbolo dell’Europa unita e libera.

 

 

E l’auspicio è che finalmente il recupero di questa importante struttura, dalle forti potenzialità culturali in una località d’eccellenza sotto li profilo ambientale, si sblocchi anche a favore della comunità locale: non a caso il Comune di Ventotene ha richiesto l’European Heritage Label, il marchio europeo del patrimonio culturale come luogo simbolico per la costituzione dell’Unione europea.

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