Cinque mostre da non perdere nel 2024
Da Goya a Roma a Kiefer a Firenze, da Picasso a Milano e Cocteau a Venezia fino alla grande esposizione dedicata ai preraffaelliti a Forlì. Ecco un excursus alla scoperta delle mostre italiane per cui vale la pena un viaggio nei prossimi mesi
Il 2024 si prospetta un anno ricco di mostre. Gennaio, si sa, è mese di buoni propositi e un periodo dell’anno in cui spesso si iniziano a programmare gli impegni futuri: e quale miglior proposito e programma di un viaggio, piccolo o lungi che sia, per andare a vedere le opere degli artisti preferiti (spesso tutti maschi, purtroppo…)… Ecco quindi le 5 mostre italiane del 2024 che, secondo noi, sono imperdibili.
1. Goya e Caravaggio: libertà e ribellione
Il dipinto del 1777 di Goya Il Parasole (El quitasol) viene esposto a Roma, ai Musei Capitolini, all’interno della Sala Santa Petronilla, a confronto con La Buona Ventura, tela di Caravaggio del 1597. Il progetto espositivo, a cura di Federica Maria Papi, vuole proporre a visitatrici e visitatori un tema di riflessione sul grande pittore spagnolo del Settecento e l’artista italiano, entrambi interpreti della società del proprio tempo che nella loro pittura seppero introdurre rivoluzionarie novità iconografiche e stilistiche. Il prestito del Museo Nazionale del Prado, che conserva oltre 900 opere, tra dipinti, disegni, incisioni e lettere di Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828), si inserisce nella politica culturale di scambi promossa già da tempo dalla Sovrintendenza, come controprestito dell’Anima Beata di Guido Reni, concessa all’istituzione spagnola in occasione della mostra madrilena a lui dedicata nel 2023.
Dove: Roma, Musei Capitolini, Pinacoteca, Sala Santa Petronilla
Quando: Dal 12 gennaio al 25 febbraio 2024
Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30
Info: https://www.guggenheim-venice.
2. Anselm Kiefer. Angeli caduti
La grande mostra, a cura di Arturo Galansino, si propone di restituire la complessità dell’arte di Anselm Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge spettatrici e spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue produzioni artistiche. Il percorso a Palazzo Strozzi si dipana attraverso opere storiche e nuove, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento. Kiefer, tra i maggiori artisti a cavallo di XX e XXI secolo, è celebre per le sue opere di forte impatto che – attraverso pittura, scultura e installazione – investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, esprimendo allo stesso tempo il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato.
Dove: Palazzo Strozzi, Firenze
Quando: Dal 22 marzo al 21 luglio 2024
Orari: Tutti i giorni dalle 10 alle 20. Giovedì fino alle 23
Info: www.palazzostrozzi.org
3. Picasso. La metamorfosi della figura
La ricca produzione di Pablo Picasso viene proposta al Mudec alla luce del suo amore per l’arte primitiva. Allestita nel cuore del Museo che racconta le culture del mondo e la loro reciproca e costante influenza, la mostra, a cura di Malén Gual e Ricardo Ostalé, mette in luce come il pittore abbia colto l’essenza e il significato dell’arte africana e l’abbia assimilata nella sua produzione per tutta la vita, dal 1906 – anno a cui risale Les Demoiselles d’Avignon, considerato il manifesto del Cubismo, nonché l’opera che ne segnò l’avvio – fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta. Il nucleo di dipinti, disegni e sculture provenienti dai maggiori musei europei dedicati all’artista spagnolo, è così messo in dialogo con la collezione permanente e indaga il concetto di metamorfosi della figura che accompagna tutta la sua produzione artistica.
A chiudere, una sezione dedicata all’eredità di Picasso attraverso un focus sugli artisti africani che oggi si ispirano alle sue opere.
Dove: Mudec, Via Tortona 56, Milano
Quando: Dal 22 febbraio al 30 giugno 2024
Orari: Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30
Info: www.mudec.it
4. Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere
Si prospetta come la più grande personale mai realizzata nel nostro Paese dedicata a Jean Cocteau quella allestita a Palazzo Venier dei Leoni, curata da Kenneth E. Silver.
Tra le figure più influenti del panorama artistico del XX secolo, Cocteau fu scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, attore: la mostra si focalizza sulla versatilità (o destrezza da giocoliere) che ha caratterizzato il suo linguaggio.
Attraverso oltre centocinquanta lavori, dai disegni alle opere grafiche, dai gioielli agli arazzi, dai documenti storici, a libri, riviste, fotografie, documentari e film, l’esposizione e traccia lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima di Cocteau, ripercorrendo i momenti salienti della sua tumultuosa carriera artistica, nonché l’amicizia che lo legò a Peggy Guggenheim. Fu proprio con una sua mostra di disegni di Cocteau, suggerita da Marcel Duchamp, che la mecenate iniziò la sua carriera nella galleria londinese Guggenheim Jeune, nel 1938.
Dove: Collezione Peggy Guggenheim, via Dorsoduro 701, Venezia
Quando: Dal 13 aprile al 16 settembre 2024
Orari: dalle 10 alle 18, Chiuso il martedì
Info: https://www.guggenheim-venice.it
5. Preraffaelliti, Rinascimento Moderno
Sono circa 300 le opere di artisti italiani e internazionali esposte a Forlì per raccontare cosa l’arte storica italiana, dal Medioevo al Rinascimento, abbia significato sui maestri del Preraffaellismo, il movimento artistico nato nell’Inghilterra vittoriana, in risposta alle maglie strette della Royal Academy, alla ricerca, come era, di una purezza originaria. Diretta da Gianfranco Brunelli e a cura di Elizabeth Prettejohn, Peter Trippi, Francesco Parisi e Cristina Acidini con la consulenza di Tim Barringer, Stephen Calloway, Charlotte Gere, Véronique Gerard Powell e Paola Refice, l’esposizione affianca per la prima volta, grazie ai generosi prestiti concessi dai musei europei e americani, una consistente rappresentanza di modelli italiani, tra cui opere di antichi maestri, alle opere inglesi; ma anche opere di artisti italiani di fine Ottocento ispirate ai precursori britannici. Il percorso espositivo, curato nel suo allestimento dallo studio Lucchi & Biserni di Forlì, si articola all’interno della Chiesa di San Giacomo e delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico.
Dove: Museo Civico San Domenico, Piazzale Guido da Montefeltro, 12 Forlì
Quando: Dal 24 febbraio al 30 giugno 2024
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Sabato fino alle 13. Chiuso i festivi
Info: https://mostremuseisandomenico.it/
Saperenetwork è...
- Antropologa sedotta dal giornalismo, dirige dal 2015 la rivista “Scenografia&Costume”. Giornalista freelance, scrive di cinema, teatro, arte, moda, ambiente. Ha svolto lavoro redazionale in società di comunicazione per diversi anni, occupandosi soprattutto di spettacolo e cultura, dopo aver studiato a lungo, anche recandosi sui set, storia e tecniche del cinema.
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