Il riscaldamento globale secondo David Nelles e Christian Serrer
Da un’idea di due studenti tedeschi nasce un saggio certificato da oltre cento istituti internazionali di ricerca scientifica, ricco di illustrazioni, in grado di spiegare la crisi climatica a tutti
Volete regalare un libro di estrema attualità, scritto con un linguaggio chiaro e adatto a tutti i lettori? Allora “La guida indispensabile al cambiamento climatico”(Rizzoli, 2020) è il testo che fa per voi. Nato dall’idea di due studenti di Economia durante una chiacchierata in una mensa universitaria, è diventato ben presto un fenomeno editoriale: in Germania ha già venduto oltre 200.000 copie ed è stato tradotto in diversi Paesi. David Nelles e Christian Serrer, oltre a scriverlo, hanno provveduto a tutto: dalla fondazione di una casa editrice alla ricerca di una tipografia rispettosa dell’ambiente, ottenendo la certificazione da più di un centinaio di Istituti internazionali di ricerca scientifica e il sostegno di Munich Re, compagnia di riassicurazione che si occupa dei rischi del cambiamento climatico da quasi mezzo secolo.
Unsere CME-Studenten Christian Serrer (l.) und David Nelles haben ein #Buch geschrieben, das die #Ursachen und #Folgen des #Klimawandels anschaulich erklärt. (Foto: Edmund Möhrle Photographie) @kleinegase @jetzt Mehr unter https://t.co/VvrLcbsJen und unter https://t.co/sZD92R7f6S pic.twitter.com/9NS4KLWgrD
— zeppelin universität (@zeppelin) December 7, 2018
Il volume si potrebbe definire come un “bignami” di alta qualità sul riscaldamento globale, da consigliare vivamente agli studenti, tanto più adesso che l’educazione ambientale è (finalmente) entrata a far parte dei programmi scolastici. Nessun aspetto di questo tema di portata planetaria è tralasciato nell’opera, arricchita tra una pagina e l’altra da un apparato grafico fatto da disegni esplicativi essenziali, ma non per questo meno accattivanti. Si parte così dalla descrizione del clima terrestre, dell’effetto serra e dei fenomeni che causano il cambiamento climatico, fino ad arrivare agli impatti che quest’ultimo può causare sulla salute dell’uomo, sulle attività economiche e sulla biodiversità.
Sapevate, ad esempio, che l’agricoltura, con l’utilizzo smisurato di fertilizzanti azotati, è la principale fonte di emissione di protossido d’azoto? O che nel 2015 la Cina ha superato gli Stati Uniti e l’Unione Europea, emettendo la maggior quantità di anidride carbonica da combustibili fossili? A parecchi poi non sarà forse noto che il metano ha un potenziale di riscaldamento globale 28 volte quello della CO2, così come che quasi un terzo di esso proviene dai processi digestivi del bestiame negli allevamenti intensivi.
“Stop #allevamenti intensivi”: la scritta di 42 metri è apparsa sul tetto di un allevamento intensivo di suini in Danimarca, simile a quelli che troviamo in Pianura Padana. Fabbriche di #carne che inquinano l’ambiente e danneggiano il #clima. #LessMeatLessHeat #IlPianetaNelPiatto pic.twitter.com/EjdtsVIN4H
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) October 8, 2019
Tra i numerosi dati riportati, da segnalare quelli legati allo scioglimento dell’Artide: tra il 1979 e il 2016 il suo volume in ghiaccio è diminuito di circa il 77%, una quantità che consentirebbe di ricoprire tutto il territorio tedesco con uno strato di ghiaccio alto più di 33,5 metri! Alla fine arrivano le conclusioni, che pongono l’accento su una questione fondamentale: sono le nostre scelte a determinare l’effetto serra. Come ricordano, infatti, gli autori:
«Non è l’auto in sé la causa delle emissioni: lo è la nostra decisione di utilizzarla piuttosto che usufruire del trasporto pubblico o della bicicletta».
Per affermare uno stile di vita sostenibile nella società, le nostre scelte quotidiane risultano quindi altrettanto importanti rispetto a quanto ci si aspetta venga deciso a livello politico, economico o di cooperazione internazionale. Siamo tutti responsabili, e per questo è fondamentale impegnarsi attivamente, ognuno per le proprie possibilità, per promuovere tutti gli interventi e le azioni che possano ridurre le emissioni di gas serra. Che sono tanti: dall’efficienza energetica alle energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile, ai consumi alimentari consapevoli (primo fra tutti la riduzione del consumo di carne), all’entrare a far parte di movimenti politici e organizzazioni no profit.
L’appello finale di David e Christian è inequivocabile: da soli non si salva certo il mondo, le resistenze cui si andrà incontro saranno tante, ma coinvolgendo sempre più persone motivate come noi il contributo che potremo dare per proteggere l’ambiente e il clima sarà grande.
Saperenetwork è...
- Nato a Torino nel 1977. Laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università di Torino, ha conseguito un Master in Gestione delle Aree Naturali Protette presso l’Università di Siena. Già collaboratore del settimanale d’informazione “Il Canavese”, nel 2008 ha partecipato al corso di giornalismo ambientale “Laura Conti” organizzato dalla rivista La Nuova Ecologia. Agronomo e giornalista freelance, è attivista WWF e Legambiente, nonché appassionato studioso di fauna selvatica (e di fumetti)