Regno Unito, il caldo estremo è un presagio per il futuro

Il caldo record che sta attanagliando l'Europa occidentale in queste settimane è, secondo gli scienziati, un segnale d'allarme per il futuro (Foto: Wikipedia)

Regno Unito, il caldo estremo è un presagio per il futuro

In Gran Bretagna per la prima volta sono stati superati i 40 gradi. Nella morsa infernale anche Francia occidentale, Spagna e Portogallo. Un allarme per tutta Europa. E intanto gli scienziati avvisano: «Tra qualche decennio questa potrebbe essere ricordata come un’estate fresca»

È la prima volta in assoluto: il Met Office, servizio meteorologico nazionale del Regno Unito ha previsto per i prossimi giorni e, probabilmente per le prossime settimane, temperature di 40° C . Come sottolineato dai principali organi di informazione, si tratta del primo avviso rosso in assoluto per il caldo eccezionale per il Regno Unito. Ma non è l’unico nell’Europa occidentale, e ne sappiamo qualcosa in Italia. Stretta dalla morsa del caldo infernale anche la Francia, e soprattutto Portogallo e Spagna dove le temperature hanno raggiunto livelli massimi fino a circa 46 gradi Celsius.

 

        Guarda il video sul caldo record in Gran Bretagna 

 

Nei giorni scorsi in gran parte dell’Inghilterra le temperature hanno raggiunto e superato i 30°C e oggi in alcuni luoghi potrebbero arrivare a 40° C. L’allerta nazionale Red Extreme heat riguarda parti dell’Inghilterra centrale, settentrionale, orientale e sudorientale.

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«È probabile che anche le notti siano eccezionalmente calde, specialmente nelle aree urbane. È probabile che questo porti a un impatto diffuso sulle persone e sulle infrastrutture. Pertanto, è importante che le persone pianifichino il caldo e considerino di cambiare le loro routine. Questo livello di caldo può avere effetti negativi sulla salute», ha dichiarato il capo meteorologo del Met Office, Paul Gundersen, annunciando allerta rossa per l’Inghilterra centro-occidentale.

Secondo le previsioni il gran caldo dovrebbe arrivare anche più a est e nord. L’Uk Health Security Agency ha emanato un avviso di innalzamento a 4 dell’attuale livello di Heat Health Warning per l’intero Paese.

 

Paul Gundersen, capo meteorologo del Met Office
Paul Gundersen, capo meteorologo del Met Office

 

Come si diceva, è la prima volta che il Met Office prevede 40° C nel Regno Unito: l’attuale temperatura record è di 38,7° C, raggiunta il 25 luglio 2019 al Cambridge Botanic Garden.

«Speravamo di non arrivare a questa situazione, ma per la prima volta in assoluto prevediamo una temperatura superiore a 40° C nel Regno Unito. In un recente studio abbiamo scoperto che la probabilità di giornate estremamente calde nel Regno Unito è aumentata e continuerà a farlo nel corso del secolo», sottolinea Nikos Christidis, climate attribution scientist al Met Office.

«Il cambiamento climatico ha già influenzato la probabilità di temperature estreme nel Regno Unito. Le possibilità di vedere giorni a 40° C potrebbero essere fino a 10 volte più probabili nel clima attuale rispetto a un clima naturale non influenzato dall’influenza umana. Anche la probabilità di superare i 40° C in una qualsiasi parte del Regno Unito in un dato anno è aumentata rapidamente e, anche con gli attuali impegni sulla riduzione delle emissioni, tali estremi potrebbero verificarsi ogni 15 anni nel clima del 2100», continua Christidis.

 

Friedrike Otto, climatologa dell'Imperial College di Londra
Friedrike Otto, climatologa dell’Imperial College di Londra

 

La preoccupazione ovviamente non riguarda solo il breve periodo. Gli stravolgimenti climatici in atto, ormai chiaramente visibili anche agli occhi più scettici, promettono purtroppo estati future letteralmente di fuoco. Ne è convinta la maggior parte degli scienziati. Per Friederike Otto, climatologa dell’Imperial College di Londra:

«Tra qualche decennio questa potrebbe essere ricordata in realtà come un’estate piuttosto fresca».

 

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Anastasia Verrelli
Nata e cresciuta nella meravigliosa Ciociaria, sin da piccola sviluppa un amore smodato verso l'ambiente e il territorio. Durante gli anni di studi si avvicina sempre più al mondo del giornalismo, in particolare al giornalismo ambientale e culturale. Durante l'esperienza universitaria nel Dipartimento di Lettere dell'Università di Cassino contribuisce a far nascere la rivista Cassinogreen, oggi associazione con lo scopo principale di far avvicinare i giovani universitari e non solo al mondo green, di cui oggi è vicepresidente. Ha organizzato diversi webinar e seminari ospitando importanti esperti del settore. Nel 2020 inizia a collaborare come addetto stampa per l'ente territoriale del Gal Versante Laziale del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Laureanda magistrale in lettere moderne e studentessa di un master in Digital Communication, spera di migliorare le sue capacità comunicative per trasmettere ai suoi lettori lo stesso interesse per la sostenibilità.

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