Solidali e attenti alla cura, anche “dopo”. Come Giuseppe Verdi

Solidali e attenti alla cura, anche “dopo”. Come Giuseppe Verdi

In occasione dei 120 anni del testamento di Giuseppe Verdi, il Comitato Testamento Solidale lancia una campagna per riflettere sull’importanza dei lasciti solidali. Una forma di beneficenza fondamentale per molti settori, come quelli dell’assistenza e della cura

Ospedali, asili, istituti di cura, case di riposo. Sono solo alcuni degli enti a favore dei quali Giuseppe Verdi siglò il suo testamento a Milano, il 14 maggio del 1900. La lista di disposizioni in favore dei beneficiari più disparati è infatti sostanziosa, e comprende anche delle somme destinate a giovani che si sarebbero dedicati allo studio teorico e pratico dell’agricoltura. A dimostrazione, insieme all’obbligo di conservare i giardini della sua dimora, che il Maestro non fu solo magnanimo, ma anche attento all’ambiente.

 

Testamento Giuseppe Verdi
Privo di eredi diretti, Giuseppe Verdi  nel suo testamento stila una lunga lista di persone e di istituti beneficiari, fra cui: gli asili centrali, gli stabilimenti dei rachitici, dei sordo muti, dei ciechi di Genova, l’ospedale di Villanova sull’Arda,  il monte di pietà di Busseto, l’Opera Pia Casa

 

Proprio in occasione dell’anniversario del testamento, il Comitato Testamento Solidale invita a riflettere sull’importanza dei lasciti solidali, visti come un vero e proprio atto di celebrazione della vita, lanciando la campagna Cosa vuoi fare da grande?. L’obiettivo è di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla scelta di lasciare una traccia di sé anche dopo la morte, per sostenere una causa benefica e aiutare chi ne ha più bisogno.

Secondo uno studio GFK Italia per il Comitato Testamento Solidale, nel nostro Paese sono circa 1.300.000 gli over 50 che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. Una platea, pari al 5% della popolazione, che sembra destinata ad estendersi oltre i 3 milioni e che si è dichiarata propensa a valutare questa ipotesi, con un bacino di mezzo milione di donatori in più rispetto al 2016 e registrando una crescita del 15% di questa forma di beneficenza.

 

 Guarda il video della campagna Cosa vuoi fare da grande del Comitato Testamento Solidale

Per quanto riguarda l’identità dei donatori, ci sono sicuramente alcuni personaggi illustri, ma anche tantissimi comuni cittadini. «Nel nostro Paese – spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale – circa due terzi dei 10 miliardi di euro donati ogni anno in beneficenza sono composti da piccole donazioni provenienti dalla generosità di comuni cittadini. Se le donazioni dei più abbienti fanno certamente più notizia, l’attitudine alla filantropia è un fenomeno assai diffuso anche tra chi ha di meno». 

 

Presidente Rossano Bartoli
Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro

 

Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere una panoramica sui progetti e le iniziative realizzate dalle associazioni non profit e scaricare la Guida ai lasciti solidali che offre informazioni sull’argomento.

 

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