“Toiletpaper&Martin Parr”, l’ossessione contemporanea per l’immagine in una mostra

La mostra di Martin Parr sarà esposta a Villa Medici, a Roma, dal 2 luglio al 31 ottobre 2021. Foto: Daniele Molajoli

“Toiletpaper&Martin Parr”, l’ossessione contemporanea per l’immagine in una mostra

Fino al 31 ottobre, Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, ospita la mostra “ToiletPaper&Martin Parr”, che riunisce per la prima volta 40 immagini del fotografo britannico Martin Parr, insieme a quelle di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari

Il verde intenso dei giardini dell’Accademia di Francia, a Villa Medici a Roma, è il suggestivo scenario che accoglie. Sembrerebbe di essere entrati in un paradiso terrestre, abitato da pavoni silenziosi e impreziosito di piante da frutto, se una bocca spalancata in un’espressione di disgusto non accogliesse da subito i visitatori con la sua scritta “shit”, sui denti bianchi. Solo una delle immagini cosiddette “iconiche”di ToiletPaper&Martin Parr, all’Accademia di Francia, Villa Medici, a Roma, che vanno a formare il percorso espositivo che riunisce per la prima volta il fotografo britannico Martin Parr con Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, ideatori della ormai celeberrima rivista omonima, pubblicata dal 2009.  L’esposizione, che si snoda tra i viali e i quadrati del parco, nasce dalla collaborazione tra Parr, Cattelan e Ferrari per il libro ToiletMartin PaperParrpubblicato l’anno scorso dalla casa editrice Damiani, in cui sono state raccolte le foto più simboliche degli archivi dei tre e alcuni dei loro temi più gettonati: il corpo umano, il cibo, gli animali e l’erotismo. I fondatori di ToiletPaper hanno ospitato Martin Parr come ospite speciale e gli hanno chiesto di dialogare con una fotografia del suo archivio per ogni immagine del magazine. Il risultato è una rapida successione di scatti fatti di ironia, sovversione e provocazione che esplora l’ossessione contemporanea per le immagini.

 

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Tra sovversione e ironia, il racconto del consumismo globale

Se Cattelan è l’artista italiano più conosciuto (e più pagato) nel mondo – celebre per opere disturbanti come I tre bambini impiccati, del 2004, l’opera vivente A perfect day (in cui aveva appeso alla parete con nastro adesivo grigio il gallerista Massimo De Carlo, finito in pronto soccorso privo di sensi alla fine della performance), L.O.V.E forever in Piazza Affari, una mano tesa nel saluto fascista, ma con tutte le dita mozzate, eccetto il medio, collocata difronte alla Borsa di Milano nel settembre del 2010 – Parr si è affermato come uno dei fotografi documentaristi più importanti. Il suo lavoro analizza il consumismo globale, il turismo di massa fino allo stile di vita dei miliardari. La luminosità brillante e la saturazione dei colori mettono in evidenza le stranezze e le debolezze degli individui e delle società con immagini spesso ironiche e talvolta acerbe. Accanto a loro, Pierpaolo Ferrari, fotografo di moda e pubblicità da sempre interessato alla ricerca creativa. Alla collaborazione tra i tre, si sovrappone l’allestimento di Alice Grégoire e Clément Périsse, dello studio di architettura Cookies, di base a Rotterdam, entrambi borsisti dell’Accademia: il duo ha concepito la mostra all’interno dei giardini rinascimentali di Villa Medici, come un “itinerario ipnotico nel cuore di un repertorio visivo traboccante di colore”, in un dialogo tra le quaranta immagini e il paesaggio, che evidenzia ancora di più come siano mescolati tra loro estro creativo e provocazione, moda e arte contemporanea.

Villa Medici, incubatrice di nuove forme d’arte

Ecco allora installazioni monumentali, affiancate a pini altrettanto monumentali, allestimenti in travertino sorretti da colonne di marmo, l’angolo relax dove rifocillarsi all’ombra dal tour artistico su sdraie griffatissime (non è difficile immaginarsele presto gadget di lusso), fino al totem, riproduzione antropomorfa formata da quattro immagini diverse montate su un tronco che svetta sul blu profondo del cielo capitolino.  Padrone di casa, Sam Stourdzé, il direttore dell’Accademia di Francia che ha aperto le porte di Villa Medici all’esposizione: operazione che si inserisce nel progetto del direttore di ripensare l’Accademia come luogo di mobilità artistica, per svolgere il ruolo di incubatrice, laboratorio, luogo di emulazione e ricerca, promuovendo il dialogo delle discipline. Ad amplificare poi la sensazione di essere capitati in un’isola di pace e serenità, il nuovo approccio dell’Accademia orientato verso una politica di sviluppo sostenibile, in cui si inscrive anche il tentativo di ristabilire un equilibrio armonico nei dei giardini, conservandone la biodiversità e perseguendo campagne di controllo biologico, affiancate a regolari controlli fitosanitari. Giardino di cui si potrà godere liberamente fino alla fine della mostra, con un biglietto tutto incluso che prevede anche la visita della mostra Mircea Cantor e quella dei borsisti Ecco.
L’Accademia di Francia intesa come luogo di mobilità artistica, per svolgere il ruolo di incubatrice, laboratorio, luogo di emulazione e ricerca e promuovendo il dialogo delle discipline è l’obiettivo del direttore Sam Stourdzé

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Francesca Romana Buffetti
Antropologa sedotta dal giornalismo, dirige dal 2015 la rivista “Scenografia&Costume”. Giornalista freelance, scrive di cinema, teatro, arte, moda, ambiente. Ha svolto lavoro redazionale in società di comunicazione per diversi anni, occupandosi soprattutto di spettacolo e cultura, dopo aver studiato a lungo, anche recandosi sui set, storia e tecniche del cinema.

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