Bestiario invisibile. Una guida (narrata) alla biodiversità cittadina
Marco Granata, biologo e nature writer, nel suo primo lavoro pubblicato da Il Saggiatore, ci accompagna nella scoperta della biodiversità urbana, originata dalla perdita di habitat fuori dalle città e dall’adattamento delle specie che vi si radicano. Conoscerle può forse renderci più consapevoli della necessità di proteggere la natura
Abbiamo iniziato a intuirlo nei lunghi mesi di lockdown, spiando dalle nostre finestre quel mondo che andava avanti senza di noi. Le aree urbane possono essere un luogo che pulsa di vita animale, in cui riuscire a osservare quei “clandestini in città” di cui ci parlava già circa 50 anni fa Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia. Come conoscere e riconoscere tutte le specie che vivono nelle nostre case, tra le strade di piccoli paesi e di metropoli congestionate, nei parchi cittadini e nelle periferie confinanti con il paesaggio rurale? Marco Granata, biologo e nature writer, ci guida in questa biodiversità inaspettata con il suo libro “Bestiario invisibile. Guida agli animali delle nostre città” (ilSaggiatore, 2022).
C’era una volta un ragazzo di montagna costretto a trasferirsi in città
Se da un bestiario vi aspettate un elenco di animali corredato da illustrazioni, rimarrete piacevolmente sorpresi scoprendo che nelle pagine del volume non c’è solo questo. Il filo conduttore del “safari urbano”, in cui l’autore ci accompagna, è un piccolo e rilevante stralcio della sua vita: il trasferimento dalla sua casa d’origine, tra boschi, forre e silenzio, a un appartamento in città, per lavoro.
È così che una guida naturalistica e un “quasi” romanzo di formazione s’intrecciano e ci aiutano a svelare un mondo che è sempre stato sotto i nostri occhi e che può aiutarci a ritornare alle radici del nostro rapporto con la natura e a destare il desiderio di preservarla.
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Un’inaspettata biodiversità
Si parla e si scrive tanto di biodiversità e un gran numero di lettori può percepirlo come un concetto lontano dalla vita quotidiana o in altri modi sfuggente. In tanti, ascoltando o leggendo questa parola, penseranno alla foresta amazzonica o alla savana africana, altri a parchi nazionali incontaminati. Nella mente di pochissimi si ripresenterà l’immagine di specie osservabili in città e nei suoi dintorni. Specie evolutesi, adattatesi, specie introdotte che hanno trovato in aree fortemente antropizzate l’habitat ideale o che hanno fatto di necessità virtù. Sono questi animali che Granata ci presenta con la curiosità – e a volte lo stupore – di un naturalista che cerca di ritrovare il conforto del contatto con quella natura che, prima della partenza verso la città, riempiva le sue giornate e che nella nuova casa sembra così diversa, a tratti estranea.
Una guida degli animali in città per una “coscienza ecologica profonda”
Impegnato nella lotta contro le blatte, nell’osservazione degli abitanti di un sottovaso o in sessioni di birdwatching appena fuori dal centro abitato, l’autore coglie l’occasione di spiegarci anche concetti più specialistici, come quelli di servizi ecosistemici, frammentazione degli habitat o agroecologia. In questo periodo storico, diviene fondamentale approfondire questi temi per comprendere il motivo per cui noi tutti dovremmo aver cura di flora e fauna e spingere i nostri governanti verso azioni di conservazione e tutela.
«Le nostre città allora, quelle stesse città che sono il compendio del nostro impatto sulla Terra, possono diventare il simbolo di una nuova speranza. La natura della città è forse l’ultima forma di natura ancora in grado di responsabilizzarci e cambiare la nostra visione del mondo e il nostro modo di agire nei confronti della biodiversità».
La lettura del Bestiario invisibile di Marco Granata può essere il punto di partenza per una nuova o rinnovata consapevolezza.
Saperenetwork è...
- Laureata in Scienza e Tecnologie per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali, dottore di ricerca in Geomorfologia e Dinamica Ambientale, è infine approdata sulle rive della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2014, ha raccontato storie di scienza, natura e arte per testate locali e nazionali. Ha collaborato come curatrice dei contenuti del sito della rivista di divulgazione scientifica Sapere e ha fatto parte del team della comunicazione del Festival della Divulgazione di Potenza. Ama gli animali, il disegno naturalistico e le serie tv.
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