Oro blu. La vita dell’acqua, l’acqua che dà vita
Da Città del Messico alla Sicilia, passando per Londra e per l’Oriente. Storie di criminalità e esempi virtuosi, un viaggio che segue il flusso dell’acqua, l’oro blu sempre più prezioso e sempre più ambito da mafie e politici senza scrupoli
I cambiamenti climatici forse non ci asseteranno e forse la terza guerra mondiale non sarà per il predominio sull’acqua potabile. Di certo, a causa del Global Warming, l’acqua sarà sempre più capace, con la sua forza dirompente e imprevedibile, di condizionare e sconvolgere le nostre vite, di guidare i flussi migratori e di marcare le distinzioni sociali.
In Oro blu, opera prima dell’idrologo Edoardo Borgomeo, l’acqua ci accompagna in un viaggio intorno al mondo attraverso nove racconti di sprechi e di abusi, ma anche di sapiente gestione e di acqua come risorsa economica.
Idrofilia o idrofobia?
La prima operazione di Borgomeo è quella di riscrivere i concetti di idrofilia e idrofobia: l’idrofilia diventa quindi la visione dell’acqua come bene da saper amministrare e l’idrofobia la mancanza di interazione e la paura della sua forza.
All’inizio del viaggio incontriamo Namrata, giovane donna bangladese che vive sul delta del Gange-Brahmaputra. La potenza e la frequenza dei cicloni aumentano a causa del cambiamento climatico, causando morte e povertà e lasciando dietro di loro l’acqua salata che invade i campi rendendoli sterili, inquinando i pozzi.
Il problema della salinizzazione degli acquiferi, causato dalla diminuzione delle piogge e dalla richiesta eccessiva di acqua dolce, accomuna ormai tutte le aree costiere del mondo, rendendo difficile l’agricoltura e la sopravvivenza, e portandoci a riflettere sull’abbandono dei campi e sulla migrazione dei popoli. Prevale così l’idrofobia che spinge a non affrontare i problemi emergenti, ma a sfuggirli.
La sete come arma politica
Le si contrappone l’idrofilia come capacità di domare l’acqua attraverso argini e dighe che possono essere un vantaggio per la comunità – quella idroelettrica è una delle maggiori fonti di energia rinnovabile – o diventare un’arma politica per assetare il proprio vicino, come avviene tra Turchia e Iraq.
L’acqua impetuosa che disseta il Brasile e le dighe che la governano sono un mezzo di propaganda politica, un tramite di ricchezza ma anche un delicato problema da affrontare ora che le annate siccitose si susseguono.
Interessi criminali e buoni esempi
La politica delle acque è capace infatti di creare profonde disparità sociali: le comunità più disagiate sono unite dalla mafia dell’acqua, un filo rosso che lega tutti i più poveri del mondo che non hanno accesso l’acqua potabile se non attraverso le autobotti, che, in mani criminali, rendono molto di più del traffico di droga.
Oro blu, insieme a storie di miseria e distruzione, racconta anche di come l’acqua diventi un volano economico per chi sa gestirla, come i Paesi Bassi.
L’esempio del piccolo paese europeo è significativo perché è solo con l’intima conoscenza dell’acqua e con il suo rispetto che l’uomo può avvantaggiarsene senza temerla.
Dal Messico alla Sicilia di Danilo Dolci
La gestione dell’acqua diventa così un compito comune, partendo dall’educazione dei bambini e integrando i saperi degli ingegneri idraulici con quelli ambientali, economici e politici.
L’autore non manca di farci riflettere sulla nostra visione antropocentrica che identifica nell’acqua un pericolo per l’uomo, ma trascura quanto l’uomo possa essere un pericolo per l’acqua e per tutti gli ecosistemi che da essa dipendono.
Attraverso le fogne di Londra, specchio della civiltà moderna, le periferie di Città del Mexico e fino alla Sicilia di Danilo Dolci, la prosa di Borgomeo porta il lettore a conoscere le lotte per l’acqua pulita e per l’acqua per tutti, in un piccolo saggio dalla facile lettura.
Abbandonare la prospettiva antropocentrica
E Oro Blu è anche un piccolo libro “buono”: le emissioni generate per i viaggi raccontati in questo libro sono state compensate dall’acquisto di crediti di carbonio e i ricavati della vendita devoluti a Valle del Marro – Libera Terra – Società Cooperativa Sociale, nata sui terreni agricoli confiscati alla ‘ndrangheta nella piana di Gioia Tauro.
Guarda l’intervista ai fondatori della Cooperativa agricola Valle del Marro
Nelle sue ultime pagine, infine, Borgomeo ricorda al lettore che cambiare la visione che si ha dell’acqua determinerà come voteremo, mangeremo e ci preoccuperemo di non sprecare né inquinare questo preziosissimo bene.
Saperenetwork è...
- Calabrese di nascita ma, ormai da dieci anni, umbra di adozione ho deciso di integrare la mia laurea in Farmacia con il “Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” dell’Università di Ferrara. Arrivata alla comunicazione attraverso il terzo settore, ho iniziato a scrivere di scienza e a sperimentare attraverso i social network nuove forme di divulgazione. Appassionata lettrice di saggistica scientifica, amo passeggiare per i boschi e curare il mio piccolo orto di piante aromatiche.
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