Rossana Rossanda tra il dubbio e la passione
L’attualità di Un viaggio Inutile, il reportage dalla Spagna che racconta le utopie e i disincanti della ” ragazza del secolo scorso”
Norberto Bobbio fissò un’efficace linea di demarcazione invisibile ma permanente tra intellettuali e scribacchini: il dubbio. L’inusuale abitudine che per il pensatore politico piemontese dovrebbe contrassegnare l’opera d’ogni coscienza cogitante, percorre un reportage gravido di riflessioni, scritto da Rossana Rossanda al principio degli anni Ottanta sul filo di memorie intessute d’ ironia e sapienza narrativa. “Un viaggio inutile” (Einaudi, 2008), questo il titolo del prezioso libello, è il resoconto dell’estate del 1962, quando la giornalista di Pola, recentemente scomparsa, fu inviata dal Partito Comunista Italiano nella Spagna franchista, dove il regime del caudillo mostrava i primi segni di cedimento. Alla giovane e battagliera militante venne affidato il compito arduo di riavvicinare brandelli d’opposizione non più ricomposti dopo la fine della guerra civile. Ma le organizzazioni illegali si mostrano immature.
La liquidazione del fascismo ispanico si consuma, inaspettatamente, da una faticosa e graduale virata verso le istituzioni liberali operata dalle forze conservatrici, abili ad affrancarsi dall’interno, ben prima della morte naturale del regime, di quell’anticaglia ormai inservibile che era la Falange. La delusione che seguì a questa scoperta vitalità tattica e strategica degli avversari di sempre, contrapposta all’immobilità di “compagne e compagni invecchiati”, fu descritta fedelmente e dolorosamente dalla dirigente del PCI che venne radiata sette anni più tardi da una compagine comunista orfana di Togliatti e allergica all’eterodossia.
La militante ripudiata s’accorse, sin dai tempi di quella girovaga irrequietezza rimasta sulla carta del suo taccuino come in una sorta di diario intimo fitto di riflessioni e intriso di un’esperienza politica vertiginosa, comprensibile forse solo a “una ragazza del secolo scorso” capace di farne la propria educazione sentimentale, che “per la prima volta i conti non tornavano”. Ma non attribuì lo scricchiolare delle sue certezze alla trascurabile svista di un Progresso predeterminato, debitamente cucinato dal fuoco dell’ideologia e smanioso di rovesciarsi sul piatto pronto dell’avvenire realizzato secondo le attese. Al contrario ebbe di fronte l’evidenza di dati atti a offrirle una realtà inafferrabile, capace di irridere schemi interpretativi volgenti al tramonto, come ogni altra cosa, perché, anch’essi, storici. Scovare “la mattanza delle forme“, la misura provvisoria dei significati, vuol dire afferrare limpidamente che
«una società come del resto un uomo, non si pensa se non per cambiare. Se no neppure si vede, diventa indecifrabile a se stessa, come un burattino disarticolato».
Avvedersi lucidamente di come una macchina partitica pensata come formidabile possa essere miope nell’analisi delle vicende umane non è per nulla un tradimento revisionista delle appartenenze, ma attiene al dovere individuale e collettivo di confrontarle alla pulsante e mai pacificata forza delle contraddizioni sociali, economiche, politiche e culturali. Occorre comprendere e percepire le condizioni reali dell’esistente per saper assumere sulle proprie spalle il dovere di mutarle, di migliorarle.
L’incedere della scrittura della Rossanda, indagatrice, piana e vivace al contempo, ha il tono della sobrietà e della curiosa partecipazione. Una voce nella quale sanno fondersi l’intensità feconda dell’illusione e il concreto realismo del disincanto grazie a un’energia nitida, solare: l’intelligenza.
Saperenetwork è...
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Fabrizio Baleani si laurea in Filosofia all´Università di Macerata e si diploma al Master per l’Informazione Culturale promosso dall'Università di Urbino e dal Centro europeo per l'Editoria. Ha collaborato con alcuni dei principali studi editoriali italiani in qualità di editor. Ha diretto l’Accademia dell’Editoria, e i corsi per redattori editoriali per la società di formazione e ricerca Studio Graffa, di Falconara Marittima, i corsi di redazione editoriale “Officina” per l’Istituto Campana di Osimo ed è stato titolare del progetto formativo provinciale Comunica-azione!, presso la cooperativa Csc di Recanati. E’ stato consulente editoriale per agenzie letterarie e case editrici, editor e direttore di collana per l’Orecchio di Van Gogh, curatore per Gwynplane Edizioni. Dal 2011è stato direttore del marchio editoriale Le Ossa Editrice dedicato alla saggistica universitaria. Nello stesso contesto ha dato vita al progetto di servizi editoriali e tipografici Prose. Giornalista pubblicista, suoi articoli di cultura e spettacolo sono apparsi in blog e numerose testate cartacee e telematiche tra cui Aprileonline, Il Fondo Magazine, La Meridiana, Paneacqua.eu, Tysm.org, Segnavia, Gli altri, Glialtrionline, Marchemagazine, Il Giornale Off, Quaderni del Teatro di Roma. Ha collaborato inoltre con la rivista, già edita da Giunti, Diogene Magazine. Ha collaborato alla drammaturgia di Filottexit, adattamento del Filottete di Sofocle rappresentato all’Istituto di Cultura Italiana a Bruxelles dalla Compagnia Nessunteatro. Per la stessa compagnia ha scritto lo spettacolo Malaprole, finalista al premio Scenario 2011 ed è condirettore artistico della rassegna di drammaturgia e critica No man's Island. Solitudini da osservare. Con questo marchio ha ideato, dal 2010 al 2013, le seguenti rassegne di teatro e arti contemporanee: Uomini e schermi; Sottosuolo. Drammaturgie alla ricerca dell’uomo, La parola io. Teatro, letteratura, filosofia; La parola io. Parole immagini e corpi che danzano su se stessi, Scena e Tempo. Appunti su memorie possibili; Assoli. Teatri in controvoce e Isole. Approdi e miraggi dell’uomo contemporaneo, Atti unici su verità e menzogna.
Ha curato, assieme alla Compagnia Nessunteatro la performance Fuoco Muto. Diario di vita elettrica, realizzata alla Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata. Inoltre è stato curatore delle rassegne Buio di luce propria a Filottrano(Ancona) e dell’appuntamento Ascolta il silenzio. Breve retrospettiva sui teatri alchemici a Macerata. Ha ideato e diretto il premio-rassegna Vertigine Letterature, parte del progetto regionale Radikart. Ha collaborato all’organizzazione del Seminario di Formazione DARE FORMA Sei incontri per le arti contemporanee tenuto al Museo Statale Omero di Ancona. Ha firmato la prefazione del testo che raccoglie due drammi teatrali Desideranza-Fufùll (ed. Orecchio di Van Gogh 2009) scritto dagli attori e drammaturghi Luigi di Gangi e Ugo Giacomazzi e il saggio introduttivo al testo Contro il lavoro (ed. Gwynplane 2012) del filosofo anticrociano Giuseppe Rensi. Dal 2015 al 2017 ha lavorato per l’agenzia Segni e Suoni occupandosi dell’area di progettazione e sviluppo di periodici e prodotti editoriali da editor di riviste e come collaboratore a numerosi uffici stampa per enti pubblici e categorie professionali. Si occupato di consulenze editoriali e di comunicazione. Da settembre 2019 ha realizzato alcuni servizi per il Gr di Radio Nuova In Blu per la quale è stato autore del programma di informazione editoriale Radio Gutenberg, ha scritto il monologo radiofonico La Pelle. Biografia corsara su Pier Paolo Pasolini pubblicato dalla rivista culturale online Pangea. Dal 31 ottobre del 2020 conduce la trasmissione di approfondimento politico Terzo Stato. Intervista con l’elite.