Casilino Skypark, la terrazza multitematica tra cielo e Roma

Casilino Skypark, la terrazza multitematica tra cielo e Roma

Aprirà al pubblico i primi di giugno la grande area ricreativa creata da Fusolab, associazione radicata sul territorio di Roma est. Le opere di street art che ne fanno parte raccontano un’umanità multietnica, il rapporto col cosmo, i colori della capitale, lo sguardo al futuro e molto altro

Cos’è un park? Se chiediamo a un bambino ci parlerà di un parco giochi, se chiediamo a un autista molto più probabilmente si riferirà a un parcheggio. Se chiediamo agli abitanti dell’Alessandrino, quartiere della periferia est di Roma, ci parleranno di entrambe le cose in uno stesso luogo. Qui sta nascendo il Casilino Skypark, luogo di incontro e socialità, dove praticare arte e sport, proprio sul tetto di un parcheggio multipiano.

Si tratta del più grande skypark d’Europa con oltre 3.800 metri quadri coloratissimi e suddivisi tra campi sportivi, punti ristoro, spazi espositivi, palco per concerti e arena cinema.

Fusolab

L’idea e la sua realizzazione sono ad opera di Fusolab, associazione presente da 12 anni negli ex uffici dell’Ipercoop Casilino. Con una politica inclusiva, di attenzione al territorio e aperta all’arte e allo sport, Fusolab si è fatta conoscere nel tempo proponendo oltre alle attività sportive con insegnanti professionisti, corsi per ogni gusto e interesse, dal giardinaggio alla cucina etnica, dall’informatica base per nonni e bambini, ai corsi di lingua, di panificazione e fotografia…

 

 

Oggi, complice anche una spinta ricevuta dal periodo della pandemia in cui in molti si sono abituati a praticare sport all’aperto, vede la realizzazione di un progetto che aveva in cantiere da tempo: trasformare il terrazzo del grande parcheggio dell’Ipercoop di viale della Bella Villa in uno skypark.

Nella mission dell’associazione la periferia è considerata “laboratorio di trasformazione e rigenerazione urbana”. Una visione in cui la città può essere remixata e i sogni dei cittadini possono essere interconnessi in una rete che è al tempo stesso creativa e sociale, artistica e sportiva e che ha portato alla realizzazione del progetto.

Per sottolineare l’interesse di Fusolab anche rispetto alla promozione di una dimensione artistica territoriale, il presidente Dario Minghetti si è rivolto a Mirko Pierri fondatore di a.DNA, organizzazione no profit attiva nella promozione di arte e artisti indipendenti dal 2010. Con loro è stata progettato l’intervento di tre street artist che hanno lasciato il segno ridipingendo playground, muri e pavimenti sottolineando la vision dell’associazione che sogna “un Rinascimento 2.0 che metta al centro la collettività e il bene comune attraverso la creatività e l’innovazione sociale”.

 

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I playground di Giulio Vesprini

«Il primo artista a cui ho pensato è stato Giulio Vesprini che ha lavorato in più occasioni dipingendo playgroud», ci ha raccontato Mirko Pierri con particolare riferimento al campo di Sant’Elpido a Mare nelle Marche dipinto dall’artista subito dopo il lockdown del 2020 come segno e invito a tornare a vivere all’aperto. Vesprini ha dunque dipinto i tre campi paddle e il campo multisport.

 

«I campi paddle sono stati pensati con una connotazione cromatica RGB, rosso, verde e blu, che l’artista ha sintetizzato come colori base del paesaggio romano. Rosso come alcune costruzioni e la luce dei tramonti romani, verde perché Roma è la capitale più verde d’Europa, e blu come città dell’acqua, ricca di fontane e affacciata sul mare di Ostia.»

Una visione che sintetizza la realtà analogica del territorio e la percezione digitale richiamata dalla grafica geometrica dei tre colori. Per quanto riguarda il campo multisport Vesprini ha giocato sulla visione dall’alto dando l’effetto di una sorta di cortocircuito. L’artista negli anni ha sviluppato un’attenzione particolare per l’archigrafia, disciplina che coniuga grafica e architettura e che nei playground si manifesta con particolare chiarezza. Qui la sfida dell’artista è nel tenere presente lo sguardo del giocatore, fruitore interno diretto che deve ritrovare nei disegni cromatici le aree del campo da gioco, e lo sguardo dell’osservatore esterno che può cogliere la struttura nel suo insieme.

Lo sguardo oltre il muro di Alice Pasquini

Inclusione e sguardo verso il futuro, pilastri della mission di Fusolab sono sottolineati dai lavori di Alice Pasquini, esponente femminile della street art italiana nota a livello internazionale. I lavori di Alice si caratterizzano sempre per una capacità narrativa coinvolgente. A lei, illustratrice e scenografa, sono spettate le pareti verticali della zona degli spogliatoi e dell’ingresso agli ascensori.

 

 

In entrambi i lavori è dipinta un’umanità colorata, che mentre nella parete adiacente gli spogliatoi guarda verso l’osservatore con occhi giovani e tratti somatici multietnici, nel muro sopra l’uscita degli ascensori guarda verso l’orizzonte dando le spalle all’osservatore e portandolo a sentirsi parte del gruppo. Lo sguardo dei ragazzi dipinti da Alice Pasquini è metafora dello sguardo verso il futuro, della speranza e del sogno di un domani da raggiungere insieme, un domani nel quale anche chi osserva è invitato a sentirsi parte attiva.

La passeggiata panoramica di UNO

Noto per il suo stile pop e i suoi stencil, come terzo artista è stato chiamato UNO, lo street artist che ha tratto ispirazione per il suo nome dal romanzo di Pirandello “Uno, nessuno, centomila” e che di questo progetto ha sottolineato il valore del termine “sky”. A lui è stata assegnata la passeggiata panoramica lungo il perimetro dello skypark. Un tour a 360 gradi che invita lo sguardo a spingersi fino ai Castelli Romani e Tivoli verso sud est, e il centro di Roma con il suo Cupolone verso nord ovest. Per sottolineare quest’invito allo sguardo geolocalizzato UNO ha segnato sul pavimento i punti cardinali e sui muretti verticali ha poi inserito stelle e costellazioni, anche queste corrispondenti effettivamente alla loro posizione nel cielo in determinati momenti dell’anno. Lo skypark appare così una sorta di luogo panoramico che, mentre ripreso dall’alto crea una piacevole presenza cromatica tra il cemento del quartiere, al tempo stesso invita chi lo vive a una consapevolezza verso il cielo e il firmamento e verso la nostra collocazione non solo urbana, ma cosmica.

 

Buone pratiche

Nel progetto non manca l’attenzione all’ambiente, infatti sia Alice Pasquini che UNO hanno usato Airlite, una vernice in grado di catturare smog e agenti atmosferici inquinanti che sempre più frequentemente stiamo ritrovando nelle opere di steet art.

Non a caso media partner dell’iniziativa è Lifegate. Partner economico della parte artistica è Igt, azienda attiva a livello internazionale nel settore del gioco regolamentato, che sposando i valori di Fusolab ha acquistato 2000 tessere annuali per offrirle gratuitamente a chi ha un ISEE basso. Lo skypark, dunque, aprirà al pubblico nei primi di giugno e ha già pronta una programmazione estiva con arena cinema, concerti, sport e campi estivi per bambini.

 

 

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Dafne Crocella
Dafne Crocella
Dafne Crocella è antropologa e curatrice di mostre d’arte contemporanea. Dal 2010 è rappresentante italiana del Movimento Internazionale di Slow Art con cui ha guidato percorsi di mindfulness in musei e gallerie, carceri e scuole collaborando in diversi progetti. Insegnante di yoga kundalini ha incentrato il suo lavoro sulle relazioni tra creatività e fisicità, arte e yoga.
Da sempre attiva su tematiche ambientali e diritti umani, convinta che il rispetto del proprio essere e del Pianeta passi anche dalla conoscenza, ha sviluppato il progetto di Critica d’Arte Popolare, come stimolo e strumento per una riflessione attiva e consapevole tra essere umano, contemporaneità e territorio. È ideatrice e curatrice di ArtPlatform.it, piattaforma d’incontro tra creativi randagi.

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