Hannu Hautala, lo sguardo che ha catturato il Grande Nord

"explo!" è un inedito di Fabrizio Carbone in omaggio a Hannu Hautala

Hannu Hautala, lo sguardo che ha catturato il Grande Nord

È il fotografo naturalista più celebre al mondo, vincitore per anni del prestigioso “Photographer of the Year” della Bbc. Ora, ad 80 anni appena compiuti, dopo aver raccontato aquile, pernici e orsi bruni, il “Maestro di Kuusamo” appende la fotocamera al chiodo. Ecco un omaggio al suo lavoro. Rimasto coraggiosamente sempre e solo in analogico

“explo!” è un inedito di Fabrizio Carbone in omaggio a Hannu Hautala

 

Immaginiamo un elfo di foresta ma grande e grosso, un uomo dagli occhi buoni e chiari, una persona gentile di modi ma inflessibile nei suo principi: l’amore per la Natura maiuscola. Da preservare e difendere perché da gioia a chi la conosce e sa apprezzarla. Hannu Hautala, 80 anni appena compiuti, finlandese del sud trapiantato da 50 anni al circolo polare artico, è il fotografo naturalista più conosciuto al mondo. Nella sua vita ha pubblicato 63 libri in cui ha raccontato da protagonista assoluto il Grande Nord. Ogni libro diverso sulle stagioni dell’Artico, sulla taiga, la foresta di pini silvestri, abeti e betulle, sul buio invernale, sulla prima neve, sulla galaverna e poi le monografie sugli orsi bruni e sui cigni selvatici, andando via via a viaggiare nella zoologia passando dal gallo cedrone al picchio nero, dalla ghiandaia siberiana alla pernice bianca nordica. Per arrivare alle sue amate aquile, kotka in finlandese, quelle reali e quelle di mare.

 

Hannu Hautala, nato a Toysa nel 1941, ha nel suo archivio più di un milione di scatti. È il fotografo naturalista più conosciuto al mondo (Foto: Patrizia Chiozza)

Un milione di foto fa…

Una monografia divisa in capitoli ma senza fine. Un milione di fotografie, di diapositive a colori. Certo! Rullino dopo rullino, con la pazienza e la virtù dei forti, rifiutando il digitale, sorridendo alle lusinghe di una delle più grandi case fotografiche giapponesi di cui è stato testimonial. No, Hannu Hautala ha avuto i suoi tempi, non ha voluto farsi ammaliare dalle sofisticate diavolerie come amava chiamarle. Solo analogico, per sempre. Scrivo al passato perché lui, definito un mito dai fotografi naturalisti di oggi, non fotografa più. Ha smesso pochi mesi fa perché si è accorto che mette male a fuoco le immagini e così ha deciso di appendere le sue camere al chiodo, come si dice.  La sua ultima foto l’ha mandata agli amici. Ci sono tre aquile reali posate a terra. L’ambientazione è commovente ma manca il contrasto. E lui, onesto con se stesso e inflessibile nel gettare via le foto non riuscite, visto il risultato ha gridato una parolaccia, una delle peggiori della lingua Suomi (l’equivalente per noi di dannazione, diavolo e maledizione) e ha detto: basta.

Raccontare la Natura in analogico

Chi l’ha conosciuto e, come chi scrive, lo frequenta da 35 anni, c’è rimasto male. Ma è stato proprio Hautala a tranquillizzare tutti. «Sono felice della vita che ho fatto e dei risultati che ho raggiunto», ha spiegato. Ed è vero perché lui  ha speso una vita a cercare le immagini più belle da far vedere al mondo. Quelle dove l’animale, come si dice in gergo, è ambientato: non ci sono primi piani eccessivi né spettacolarizzazioni per avere un “mi piace” sui social. C’è la fotografia dell’aquila reale sulla preda mentre nevica oppure all’alba con una luce meravigliosa. Foto cercate per anni, sudate con ore di appostamenti in capanni di emergenza, anche  a -30 gradi sotto zero. Senza riscaldamento, per ore interminabili.

 

 

Il Maestro di Kuusamo

Una storia che ha mille sfaccettature. Unico al mondo Hautala ha un museo e una fondazione a suo nome; ha avuto una laurea honoris causa, compreso un corso universitario sulla “Felicità”. Poi una sfilata di premi tra i più prestigiosi: quelli della Bbc come Photographer of the Year per tanti anni di fila. Un premio Hautala l’ha avuto anche in Italia, a Sulmona, nei primi anni Novanta: come protagonista di un documentario, L’uomo di Kuusamo, diretto da chi scrive, e andato in onda su Geo, Rai3. In Italia Hautala ha pubblicato l’ultimo, finora, suo libro: Sguardi Paralleli, nel 2019, prima che il mondo si richiudesse in se stesso per la pandemia. Sguardi paralleli è un libro unico perché mette di fronte la Sardegna e la Lapponia con un contrasto evidente ma solo all’apparenza perché poi ci sono tanti punti d’incontro che vale la pena di scoprire. Un libro a due voci perché la Sardegna appare con le foto di Domenico Ruiu, scalatore di supramonte e imbattibile cercatore di grandi rapaci. Di rimando la Lapponia ha la mano inconfondibile di Hannu Hautala. A lui, al Maestro, mandiamo un abbraccio dall’Italia.

 

Saperenetwork è...

Fabrizio Carbone
Fabrizio Carbone
Giornalista professionista dal 1970, ha lavorato alla redazione romana de "Il Resto del Carlino" dal 1968 al 1972 (nel 1972 da New York), dal 1973 alla redazione romana de "La Stampa" fino al 1978 e alla redazione romana di "Panorama" dal novembre 1978 fino al 2002. All'inizio della sua attività si è interessato soprattutto di attualità, cronaca nera e giudiziaria. Dopo aver seguito inchieste giudiziarie, scandali politici e trame eversive (fino al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro) ha riversato il suo interesse, negli ultimi vent'anni di attività, per lo più sulle tematiche legate alla cultura, all'ambiente e alla protezione della natura. Per la casa editrice Iperborea ha scritto le introduzioni dei primi cinque libri di Arto Paasilinna pubblicati in Italia. A partire dalla metà degli anni ottanta ha prodotto e diretto, insieme a Riccardo Truffarelli (gruppo 6 aprile, Perugia) numerosi documentari in Amazzonia, Costa Rica, Norvegia, Finlandia, Inghilterra, Italia per i programmi culturali della Rai3, tra cui Geo, Geo&Geo, il Viaggiatore. Ha diretto 6 speciali, tra il 2004 e il 2007, per la trasmissione Stella del Sud (Rai 1) in Etiopia, Tanzania, Amazzonia, Groenlandia, Norvegia, Mauritania. Dipinge da oltre 50 anni. La ricerca pittorica, olio su tela e acquerello su carta, spazia tra l'astrattismo naturalistico e il verismo che si rifà alla wildlife art anglosassone: dipingere dal vero animali e ambienti. Ha esposto ed espone in mostre collettive e personali in Italia e all'estero. È socio onorario dell'Aipan (associazione italiana per l'arte naturalistica) ed è tra i fondatori del progetto Ars et Natura, insieme ad un gruppo di artisti fra cui Concetta Flore, Federico Gemma, Graziano Ottaviani e Marco Preziosi, Stefano maugeri e Ale Troisi. Coinvolto da sempre nella protezione e nella conservazione della natura è stato tra i soci fondatori del Wwf Italia, consigliere nazionale della stessa associazione, nel 2002, ma anche, nei primi anni ottanta, di Legambiente e Lipu. È direttore responsabile di Greenpeace News. È stato insignito dal Presidente della Repubblica finlandese, signora Tarja Halonen, dell'ordine di Cavaliere della Rosa Bianca di Finlandia. Vive tra Roma e Kuusamo, Finlandia del Nordest.

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