Tramonta il progetto della ferrovia artica
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Dopo anni di confronti, tramonta definitivamente l’ipotesi della costruzione della nuova ferrovia artica tra Kirkenes e Rovaniemi.
Stop definitivo al progetto
Lo scorso 17 maggio il Consiglio Regionale della Lapponia ha preso l’importante decisione di riscrivere il piano provinciale comprendente il periodo fino al 2040, cominciato nel 2017. Si sono discussi i rendiconti finanziari ed economici, ma in particolare il report 2020 del Consiglio stesso.
Quasi tutte le proposte sono state approvate, ad eccezione della costruzione della ferrovia artica – che doveva collegare Rovaniemi (Finlandia) e Kirkenes (Norvegia). Solo 3 persone infatti, contro le 43 contrarie, hanno votato per il mantenimento dello status quo relativo al piano.
Il piano in origine
Le Nazioni Nordiche a lungo hanno cercato di implementare il piano di costruzione di tre ferrovie artiche in grado di collegare diversi punti nell’Alto Nord. Le ferrovie avrebbero dovuto attraversare le terre Sami – la popolazione indigena che in maggioranza abita i territori settentrionali di Finlandia, Norvegia e Svezia – e non senza gravi conseguenze culturali e geopolitiche.
La prima ferrovia doveva collegare Rovaniemi (Finlandia) con Kirkenes (Norvegia), la seconda Kolari (Finlandia) a Tromsø (Norvegia), la terza Narvik (Norvegia) a Tromsø. Lo scopo? Aumentare lo sfruttamento delle risorse naturali e incrementare il turismo nelle terre Sami, laddove la stessa popolazione soffre delle conseguenze culturali di un turismo eticamente e culturalmente poco sostenibile.
Proprio il Consiglio Sami, infatti, in passato ha lamentato di un turismo nordico fondato sulla cultura sbagliata – quella Inuit – che nulla ha a che vedere con la vera Saminess, ovvero le tradizioni, la lingua e la cultura Sami. Un incremento di questo tipo di turismo, insieme allo sfruttamento delle risorse – con conseguenti impatti ambientali e sociali di cui queste popolazioni già soffrono – si tradurrebbero in una mossa deleteria per la popolazione stessa.
Più in particolare, uno degli effetti devastanti della costruzione della rete ferroviaria riguarderebbe i pastori di renne, che si vedrebbero costretti a dividere le terre di pascolo in due a causa del passaggio delle rotaie. I recinti che dovrebbero essere costruiti modificherebbero la migrazione di questi animali, elemento alla base della caccia per sostentamento dei Sami. Infrastrutture, energia elettrica e comunicazioni, inoltre, dovrebbero essere costruiti modificando le abitudini di pastori e animali, tutti elementi di un certo peso economico a livello regionale.
Economia e società contro la ferrovia
La ferrovia Rovaniemi-Kirkenes, dunque, è rimasta al centro del dibattito del Consiglio Regionale della Lapponia. Nel 2019 ancora si discuteva della direzione che la ferrovia dovesse prendere. Se a Nord, a Ovest o attraverso il Lago Inari, prima di incontrare il confine norvegese.
Il Consiglio stesso aveva approvato la costruzione della rete basandosi sui benefici economici che ne sarebbero potuti derivare. Ma ciò che ha fatto cambiare idea alle autorità regionali sono state proprio le conseguenze che si sarebbero riversate sulla popolazione indigena.
In aggiunta, già due anni fa il Working Group Finlandia-Norvegia aveva considerato il volume dei cargo troppo modesto per giustificare i costi di gestione e delle infrastrutture. Altro elemento che ha portato al rivedere le carte in gioco. L’ex presidente del Consiglio Sami, Tiina Sanila-Aikio, ha espresso in un tweet la sua gratitudine: “Thank you everyone who have said no to the Arctic Railway!”, includendo anche coloro che fin dagli albori hanno combattuto per la difesa dei diritti Sami.
La risposta delle compagnie turistiche finlandesi
Gli operatori turistici non sono affatto preoccupati per la mancata costruzione della ferrovia, dal momento che le possibilità di una crescita del turismo in modo più controllato sono molto maggiori. Per divertimento, in sostituzione alla rete ferroviaria, hanno infatti costruito un trenino composto da 12 vagoni-slitta, il più lungo al mondo nel suo genere.
Il turismo è stato uno dei settori più danneggiati dalla recente pandemia di Covid-19. Gli operatori sperano in un veloce ritorno dei turisti nella zona, grazie anche alla presenza di bus di collegamento, specialmente dalla città norvegese di Tromsø.
Vanessa Caforio
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