I nostri figli

I nostri figli

Mentre i governi di tutto il mondo arrancano e mandano messaggi contraddittori su come affrontare l’epidemia, le parole rivoluzionarie del Papa invitano i ragazzi a riprendersi il futuro, minacciato da quello stesso modello di sviluppo insostenibile che ha prodotto la pandemia

«I nostri figli dovranno scendere ancora in piazza per ribadirlo: non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene».

Fa un po’ impressione ascoltare uno degli uomini più potenti della Terra, uno che ha fatto voto di castità, invocare l’aiuto dei nostri figli, quelli che sono scesi in piazza raccogliendo gli appelli di Greta Thunberg e del movimento Fridays For Future, ragazzi che con tutta probabilità non hanno mai neppure letto l’enciclica Laudato si’.

 

Ragazzi durante un corteo del FFF
Ragazzi del Fridays for Future durante una manifestazione

L’enciclica rivoluzionaria

Proprio quest’anno, fra poche settimane, cadrà il quinto anniversario della pubblicazione di uno dei documenti più importanti, forse l’unico, sicuramente il primo, che abbia evidenziato la correlazione tra difesa dell’ambiente, finanza e giustizia sociale.

Quando è uscito, la bozza circolò il 24 maggio, ho pensato si trattasse di una rivoluzione. Non soltanto perché per la prima volta la Chiesa, quella stessa Chiesa che ha impiegato oltre tre secoli e mezzo per riabilitare Galileo Galilei, si affidava alla scienza.

Ho pensato: ci siamo, finalmente ci siamo! Se anche il Papa con il suo enorme seguito si impegna in questa battaglia ci sarà una svolta. Forse non è troppo tardi. Come sempre, sbagliavo.

Malumori reazionari

Questi cinque anni non hanno cambiato nulla. L’enciclica  l’abbiamo letta io, anticlericale convinto, Mario Agostinelli, ex sindacalista, Don Luigi Colmegna, fondatore della Casa della Carità e pochi altri. Capita e recepita in pochi. Pochissimi. Persino tra gli ambientalisti, quelli che cinquant’anni fa hanno dato vita alla prima Giornata per la Terra voluta dagli universitari americani dopo il disastro dell’anno precedente a Santa Barbara, quando una petroliera sversò in mare oltre diecimila tonnellate di greggio. Perfino tra parroci, uomini di chiesa, fedeli, perpetue e chierichetti l’atto d’accusa di Francesco è passato inosservato.

 

visita del presidente Richard Nixon alla spiaggia di Santa Barbara, California, dopo il disastro petrolifero
Il presidente Richard Nixon in visita nella spiaggia di Santa Barbara, California, dopo il disastro petrolifero

 

Anzi no. Ha suscitato talmente tanti malumori che di lì a poco sono nati movimenti interni alla chiesa di contrapposizione dura nei confronti del pontefice argentino. Gli stessi movimenti che oggi cercano di far passare la pandemia Covid-19 come un castigo divino, perché ci sarebbero troppi gay e lesbiche, perché il Papa ha concesso la comunione ai divorziati e ha permesso che simboli pagani varcassero le soglie di San Pietro, durante il sinodo sull’Amazzonia.

 

Guarda il video sul Sinodo in Amazzonia

Pandemia medievale

Insomma siamo tornati in pieno Medioevo. Guai contraddire le sacre scritture, blasfemia totale criticare i provvedimenti presi dall’autorità, al rogo chi non rispetta le regole, anche le più assurde e palesemente stupide come perseguire chi passeggia da solo in un bosco o in riva al mare. Meglio rimanere tutti in casa, contagiarsi in famiglia.

Se la Fase 1 è stata un delirio di comunicazioni senza senso e contraddittorie, sparando numeri spesso privi di alcun significato, con fake news volontarie e involontarie, la Fase 2 si preannuncia ancora più inquietante, tra improbabili app e una sanità e un’economia che continuano ad arrancare.

 

 

Sarà uno slalom tra permessi, divieti e normative quasi impossibili da rispettare. Unica certezza, dagli arresti domiciliari passeremo alla libertà vigilata e dovremo aver paura del nostro vicino delatore e sperare di incontrare un tutore dell’ordine pubblico che non faccia parte della Santa Inquisizione.

Tempo di tornare in piazza

Per quanto tempo i nostri figli accetteranno ancora tutto questo? Il pontefice li ha invitati a scendere nuovamente in piazza, io, nel mio piccolo, li esorto a farlo al più presto, magari con mascherina e distanziati di due metri, come hanno fatto a Tel Aviv, ma urgentemente.

 

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Tra qualche ora la Giornata per la Terra finirà e si tornerà a parlare di rinviare il Green Deal fino al termine della crisi Coronavirus o di procrastinare i tempi per mettere fuori legge le auto più inquinanti.

Tra qualche giorno inizierà la Fase 2 e, lentamente, si cercherà di far tornare tutto alla “normalità”. La stessa “normalità” che ha causato l’emergenza, e non mi riferisco in particolare al Covid-19. Sono preoccupato, ma anch’io ho grande speranza nei nostri figli.

Dio perdona sempre, noi perdoniamo a volte, la Natura non perdona mai”, un detto spagnolo che Papa Francesco cita spesso.

Saperenetwork è...

Andrea Fontana
Andrea Fontana
Giornalista da sempre, professionista dal 1996. Ha lavorato in radio e periodici locali, ma soprattutto per giornali eriviste di spettacolo fino al 2000. Direttore responsabile di alcune testate giornalistiche online, principalmente dedicate allo sport, fino al 2010, quando ha iniziato a interessarsi di energie rinnovabili ed efficienza energetica. Si considera uno Spirito libero e nel 2012 si è autoprodotto il libro inchiesta ENEL BLACK POWER Chi tocca muore! Tra le sue passioni l’Inter e il motociclismo. Recentemente ha pubblicato il diario Poi è arrivato Mou!

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