A Crotone con On the road, il camper della speranza

Si chiamano “Volontari di strada” e da circa 13 anni, ogni sera, girano per le vie di Crotone con un camper per offrire pasti caldi a chi vive ai margini della città: gli immigrati in primis e i tanti cittadini senza reddito che, soprattutto dopo la pandemia, vivono in condizioni precarie. Era l’anno 2010 quando un gruppo di amici della parrocchia di Santa Rita, uniti anche nel lavoro nella cooperativa sociale Kroton Community, cominciò a distribuire solo un piatto di pasta trasportata nel cofano di un’automobile ai numerosi immigrati che sostavano in alcuni luoghi della città.

 

Lidia Bauckneht, presidente della cooperativa Kroton Community

 

«Abbiamo percepito la presenza massiccia di persone straniere che vivevano per strada ed erano prive di qualsiasi punto di riferimento umano oltre che logistico – racconta Lidia Bauckneht, presidente della cooperativa – non avevano un luogo dove dormire e mangiare, cominciammo così a distribuire un semplice piatto di pasta e lenticchie là dove gli stranieri dormivano la notte, al porto commerciale nelle carrette del mare infestate dai topi, alla villa comunale e alla stazione».

Bisogno del territorio

Tempo poche settimane e il servizio si è trasformato in una vera e propria attività di volontariato con l’aiuto della parrocchia e della Caritas che ha donato il primo camper, un’unità di strada denominata “On the road”, perché è sulla strada che si incontrano le numerose vite che vivono ai margini, gli invisibili che camminano accanto alla gente senza essere né osservati né percepiti, gli emarginati senza un tetto sotto cui dormire e mangiare. Racconta ancora Bauckneht: «È nata così l’associazione “Volontari di strada”: la città ha risposto in modo generoso e l’attività è diventata da subito giornaliera, tanti sono diventati volontari, in gruppi prestabiliti giravano e girano sul camper ogni sera per distribuire pasti».

Mansioni distribuite

Su On the road, soprannominato il camper della speranza, ognuno ha una sua mansione: autisti, cuochi e cuoche che preparano i pasti e, naturalmente, chi li distribuisce. Ma non finisce qui. Molti esercenti di Crotone mettono a disposizione, ogni sera, l’invenduto della giornata, pertanto prima della distribuzione i volontari girano con l’unità di strada a raccogliere la pizza o il pane, la frutta e la verdura, i dolci e altro. E grazie ad una convenzione stipulata con la Ipercoop è stato creato un paniere di prodotti in cui compaiono anche la carne e il pesce da distribuire alle famiglie in difficoltà. Racconta Aldo Pirillo, responsabile di “On the road”:

 

Aldo Pirillo, responsabile di On the road

«Il camper della speranza non si è fermato neanche durante la pandemia salvo pochi giorni di disorientamento, i primi in cui l’Italia tutta entrò in lockdown e siamo ritornati sulla strada nell’immediato con l’autorizzazione della prefettura e dopo esserci dotati di guanti, gel e mascherine».

La collaborazione con Libera

Nei mesi di luglio e agosto i volontari crotonesi sono sostituiti dai volontari di Libera, ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia che partecipano ai campi di volontariato E!State Liberi! dell’associazione presieduta da don Ciotti. «Con Libera abbiamo iniziato a collaborare prima della pandemia – spiega Aldo Pirillo – facendo attività sul camper i volontari toccano con mano le difficoltà che tanti emarginati vivono nella nostra città, diventano così consapevoli di offrire un aiuto concreto». Ma la collaborazione con Libera va oltre. Spesso le famiglie che chiedono aiuto al camper ricevono in dono gli ortaggi coltivati da ‘Terre Ioniche’, l’associazione nata con il progetto Libera Terra che gestisce 100 mq di terreno confiscato alla ‘ndrangheta a Isola Capo Rizzuto, sul quale è stato creato il primo orto solidale della provincia.

 

 

Storie d’inclusione

Negli anni non è stato raro trovare minori o adulti condannati che hanno scontato la pena attraverso il servizio sociale sul camper. Alcuni hanno continuato anche dopo a fare attività, soprattutto come autisti. Così come gli immigrati rimasti in città sono diventati volontari e storie di immigrazione ed emarginazione si sono trasformate in belle realtà di integrazione e inclusione. Come quella di Kyros che viveva in una carretta del mare e oggi lavora in una rinomata pasticceria di Crotone dopo essere stato accolto, ascoltato e aver avuto l’opportunità di studiare. Con gli anni l’utenza è cambiata. Alla stazione dei treni di Crotone, denominata anche “hotel stazione”, fino a 5 anni fa circa erano accampati da 100 a 150 immigrati di varie nazionalità che dormivano all’addiaccio. Erano stranieri che ritornavano in città per rinnovare il permesso di soggiorno perché vivevano altrove, in Italia e all’estero.

Dopo la pandemia

Oggi, che la legge sul rinnovo del permesso di soggiorno è cambiata, alla stazione e nelle vicinanze ci sono pochi immigrati, in compenso, dopo la pandemia sono aumentate le famiglie senza reddito e l’attività di volontariato di “On the road” è diventata più che mai necessaria e indispensabile. E tra il sostegno dei cittadini e la collaborazione di molte aziende si concretizza anche l’acquisto di un nuovo camper grazie anche al contributo dei giornalisti crotonesi che si sono improvvisati attori per due sere portando in scena una commedia dedicata al giornalismo e hanno devoluto tutto il ricavato a “On the road”.

 

Saperenetwork è...

Maria Rosaria Paluccio
Maria Rosaria Paluccio
Insegnante di scienze naturali al Liceo scientifico Filolao di Crotone. Amo la biologia. Anzi no, la chimica. Ma che dico, scienze della Terra. Insomma mi piace tutto ciò che è scientifico, ma non disdegno l’altra metà della mela e soprattutto mi piace imparare dagli alunni. Giornalista per caso dal 1998, da quando il direttore e fondatore del giornale locale il Crotonese mi chiese di collaborare per la sua creatura. Da allora non ho più lasciato la scrittura e nei ritagli di tempo… scrivo. Di ambiente in primis.

Sapereambiente

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