Coup de chance. Un colpo di fortuna e la divina leggerezza di Woody Allen
Presentato fuori concorso alla 80esima Mostra di Venezia, il cinquantesimo film del regista newyorkese è un thriller romantico ambientato a Parigi. È nelle sale italiane dal 6 dicembre
È un film di ritorni il cinquantesimo titolo firmato da Woody Allen: Colpo di fortuna (Coup de Chance) si svolge di nuovo a Parigi, dopo Everybody Says I Love You, del 1996, e Midnight Paris, del 2011, e di nuovo incentrato sull’importanza del caso nell’esistenza degli esseri umani, dopo Match Point, del 2005. «Penso che la fortuna e il caso svolgano un ruolo molto più grande di quanto le persone siano disposte ad ammettere. Amano credere che lavorando sodo, applicandosi e seguendo una stretta disciplina saranno in grado di controllare la propria esistenza. Ma è vero soltanto in parte, malgrado sia un pensiero vagamente inquietante», ha spiegato il regista, che a 88 anni ha girato per la prima volta in francese.
Un delizioso thriller romantico
Nel delizioso thriller romantico, in sala nei cinema italiani con Lucky Red dal 6 dicembre, Fanny e Jean sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Quando Fanny, però, s’imbatte per caso in Alain, un ex compagno di liceo, perde la testa. Jean, abituato a crearsi da sé la propria fortuna, non è però disposto a farsi da parte. Protagonisti, per la prima volta sul set con Allen, Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud. Sono invece assidui collaboratori la montatrice Alisa Lepselter (23 film insieme), l’autore della fotografia Vittorio Storaro (al quinto film dopo Un giorno di pioggia a New York, La ruota delle meraviglie – Wonder Wheel, Café Society e Rifkin’s Festival), le produttrici Letty Aronson e Erika Aronson, la costumista spagnola Sonia Grande (sei i titoli insieme: Vicky Cristina Barcelona, Midnight in Paris, To Rome with Love, Magic in the Moonlight e Rifkin’s Festival).
Un colpo di fortuna, anche sul set
Un set rodato, dunque, che ha fatto dire alla protagonista Lou De Laâge: «È stato molto tranquillo, senza lotte di potere, con interazioni normali. Avevo già lavorato con Niels [Schneider], quindi sapevo che sarebbe andato tutto liscio, e sono andata molto d’accordo con Melvil (Poupaud) e Valérie (Lemercier) che non conoscevo affatto. Per quanto riguarda Woody Allen e Vittorio Storaro, non hanno più niente da dimostrare e fanno i film che vogliono fare, con una sorta di distacco che spiega la sana atmosfera rilassata sul set che si è riflessa nei rapporti tra noi attori». Colpo di fortuna, d’altronde, ha tutte le caratteristiche di un riuscito e godibilissimo divertissement: la sceneggiatura impeccabile, la storia leggera ma affatto banale, gli interpreti tutti in parte, la confezione inappuntabile, proprio come ci si aspetta da un film dell’autore newyorchese.
Il caso, ancora una volta
Candidato sette volte come miglior regista e vincitore per Io e Annie (che ha vinto anche come miglior film); candidato sedici volte come miglior sceneggiatura originale e vincitore per Io e Annie, Hannah e le sue sorelle e Midnight in Paris; candidato una volta anche come miglior attore (per il ruolo di Alvy Singer, in Io e Annie), Woody Allen dopo quasi 60 anni (l’esordio, Ciao Pussycat, è del 1965) si conferma ancora una volta il grande cineasta che è sempre stato.
«È una storia contemporanea di amore, passione e violenza ambientata a Parigi – ha detto ancora il regista – Girata in tutta la città e in parte in campagna, si evolve da una love story tra due giovani che sono vecchi amici e finisce in infedeltà e alla fine in un delitto. È un film bellissimo grazie alla fotografia di Storaro. Il resto, ve lo lascio come sorpresa».
Storaro e la sua fotografia
L’autore della fotografia (vincitore di tre Oscar, per Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore) ha girato con una macchina da presa digitale Sony Venice a 16-bit che offre una qualità di immagine e di risoluzione senza pari. «Non mi manca affatto la pellicola – ha dichiarato – Con questa macchina da presa, puoi catturare fino a 200 miliardi di tonalità diverse! Abbiamo girato Coup de Chance a Parigi, che è sostanzialmente una città del nord, e abbiamo filmato in autunno, quindi il cielo era prevalentemente nuvoloso e l’intera città utilizzava luci artificiali. Quindi per la maggior parte del film, ho usato il contrasto tra luce artificiale e luce naturale a seconda dei vari momenti».
Guarda il trailer di Coup De Chance
La Ville Lumière, grande protagonista
E la Ville Lumière, grande protagonista, dà il meglio di sé nei Giardini del Lussemburgo, nella bellezza classica dei grandi viali del XVI arrondissement, o nel quartiere di Montmartre già ampiamente battuto in Midnight Paris. Alla scenografa Véronique Melery il compito poi di costruire gli opulenti interni dove vivono Fanny e Jean, coppia dell’alta società parigina, la mansarda bohémien di Alain e la villa in campagna. Non passa inosservata la bella colonna sonora come sempre giocata su sonorità jazz, anche se stavolta più recente del solito, perché, come ha detto lo stesso Allen:
«Ho reso omaggio al cinema francese degli anni 1950 e 1960, come il film Ascensore per il patibolo di Louis Malle che ho scoperto quando ho iniziato a conoscere il cinema francese. I cineasti francesi di quell’epoca usavano la musica di Miles Davis, il Modern Jazz Quartet e in generale una specie di jazz moderno. Quindi, questo è lo stile che ho adottato per Coup de Chance e ha funzionato molto bene».
Woody Allen, l’Europa, l’America degli scandali
Ostracizzato dagli Stati Uniti, in seguito allo scandalo sessuale che lo ha travolto, dopo 8 film girati in Europa – tre a Londra (Match Point, Scoop e Sogni e delitti) due in Spagna, a Barcellona (Vicky Cristina Barcelona) e a San Sebastian (Rifkin’s Festival) uno in Italia (To Rome with Love), due in Francia (Midnight in Paris e Coup de Chance) – alle soglie dei 90 anni, Woody Allen a Venezia ha più volte espresso il desiderio di girare un’ultima volta nella sua New York, ma si è anche detto pronto a ritirarsi dalla scena. Sarebbe una iattura: la leggerezza e il senso di benessere che si prova uscendo dalla sala dopo aver visto Colpo di fortuna (Coup de Chance) ne sono la prova provata.
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Saperenetwork è...
- Antropologa sedotta dal giornalismo, dirige dal 2015 la rivista “Scenografia&Costume”. Giornalista freelance, scrive di cinema, teatro, arte, moda, ambiente. Ha svolto lavoro redazionale in società di comunicazione per diversi anni, occupandosi soprattutto di spettacolo e cultura, dopo aver studiato a lungo, anche recandosi sui set, storia e tecniche del cinema.
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