Un modo di coltivare la terra che tiene conto dell’impronta ecologica e dei cicli produttivi chiusi e che promuove filiere locali e sostenibili. È questa la proposta della Scuola diffusa della Terra Emilio Sereni, ideata dall’associazione ambientalista Terra!, attiva per la creazione di un sistema alimentare sostenibile ed equo, con il sostegno della Nando and Elsa Peretti Foundation. È infatti urgente rinnovare il settore produttivo agricolo, che si ritrova ad essere vittima, ma anche concausa, della crisi climatica in corso.
Crescita delle emissioni di gas serra, desertificazione e riduzione della biodiversità sono conseguenze dell’attuale sistema zooagricolo intensivo e industriale. Recenti politiche agricole dell’Ue, dal Green Deal alle Strategie Farm to Fork e Biodiversità, provano ad affrontare la questione ma incontrano nel settore forti resistenze.
Di fronte alla necessità di una nuova visione nell’ambito della produzione di cibo, la formazione della scuola diffusa della Terra Emilio Sereni si rivolge a studenti fino a 40 anni. Tra i temi trattati troviamo la gestione di un’azienda agricola, la selezione delle colture in base a stagioni e territorio, modelli e cicli naturali, la gestione dei semi e il loro ruolo politico e sociale, come conciliare fertilità del terreno, biodiversità e necessità produttive, l’impatto cambiamenti climatici in agricoltura, filiere agroalimentari, filiere corte e mercati di nicchia per un progetto agricolo sostenibile.
La scuola mette inoltre i partecipanti in contatto con le realtà agricole sui territori. Ogni percorso di formazione si attiva, infatti, in una Regione d’Italia proprio per incoraggiare la partecipazione di giovani che risiedono nell’area.
Il ciclo formativo che inizierà a metà maggio avrà luogo in Liguria, regione ricca di aziende agricole di piccole dimensioni dedite a un modello ecologico di produzione. La formazione dura circa un mese ed è suddivisa in una parte teorica che utilizza lezioni in presenza, online e in podcast, e una fase pratica basata su momenti di confronto, visite in azienda e sull’ideazione di un project work. A fine corso, è prevista la selezione di 3 partecipanti che potranno accedere a un tirocinio retribuito di 3 mesi nelle aziende partner del percorso formativo. Il numero massimo di partecipanti previsti è 15 e le iscrizioni si chiudono il 22 aprile.