Tele e tessuti, arte al femminile a Milano

Una delle opere della mostra Millennium Gardens: di Irene Balia, Festa amara amara, 2021-2022, acrilico su tela

Giovedì 9 marzo alle ore 18.30 si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Millennium Gardens” che la galleria Area\B di Milano presenta fino al 5 maggio. Ne sono protagoniste le narrazioni pittoriche delle tele di Irene Balia e le stratificazioni di tessuto e i ricami di Loredana Galante.

 

Con la sua molteplicità di linguaggi, la doppia personale richiama la varietà di un giardino in cui ogni metaforico fiore o frutto rappresenta i temi e i sentimenti che accomunano gli “abitanti” del nuovo millennio, con le loro paure, gioie, aspirazioni, desideri e rimpianti. Lo sguardo delle artiste è disincantato, ironico, talvolta feroce. Spiega la curatrice Alessandra Redaelli

«È una mostra che richiede anche di lasciarsi andare alle sue ricche suggestioni e che spinge il fruitore a rintracciare i propri significati».

Loredana Galante, "Errore romantico"
Irene Balia, errore romantico, 2020, acrilico su tela

 

Irene Balia, con le sue atmosfere enfatizzate da colori pieni e pastosi sa comunicare un senso di inquietudine non sempre immediato. I protagonisti dei suoi dipinti appaiono enigmatici, indecifrabili, ambigui, talvolta mascherati o con gli occhi chiusi. I dettagli e ciò che sta in secondo piano sono fondamentali per la lettura dei suoi lavori: finestre spalancate su panorami deserti, tempeste e naufragi dentro un bicchiere, cieli tempestosi, cuori sepolti sotto la sabbia. Le sue tele si pongono in bilico tra il ricordo e rimpianto. Come nell’opera dal titolo “Errore romantico”, in cui il tema dell’amore è raccontato da un gruppo di persone in un’apparente situazione di relax, mosse però da una serie di incroci di sguardi e da un linguaggio del corpo in grado di turbare chi le osserva, mettendolo in attesa di qualcosa che sta per accadere.

Loredana Galante, Intarsio I
Loredana Galante, Intarsio I, 2021, tessuto di sfrido

 

Loredana Galante, artista genovese la cui produzione spazia dal disegno all’arte performativa, è presente con i suoi ricami –le tende delicatamente ornate e i preziosi intarsi– dai tratti sottili e i colori tenui. Il suo è un racconto sussurrato il cui sottotesto è però intenso, declinato su materiali e oggetti che testimoniano una quotidianità quasi remota. Nella serie di opere “Le Portatrici” (2020) i ricami sulle tende alternano gesti di gentilezza a voli e danze che si possono anche interpretare come cadute: le figure sono a volte fragili e quasi ritrose, altre volte invece sono dotate di una grazia potente.

Per saperne di più www.areab.org

 

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