

« I poeti scrivono parole orali, che hanno voce, che stanno dritte, in piedi, pronte per poter diventare di chi le legge, di chi le ascolta. Sono lì che aspettano, le parole dei poeti. Sono lì che aspettano, le parole dei poeti “è coltivarsi come orto / e avere in testa scalpelli, pennelli, opinioni, / nel cuore canzoni (Ennio Cavalli)”».
Così scrive, nella presentazione del libro “Un paese bambino”, Agata Diakoviez, presidente dell’Associazione delle Librerie Indipendenti per Ragazzi, invitando a leggere grandi e piccoli. Si tratta di un progetto condiviso, creato a tante mani, pubblicato in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Racconta ai bambini lettori un paese che “ha ancora tanto da crescere”. Un libro sempre attuale per parlare di libertà, ecologia, democrazia e solidarietà.
Quindici gli autori coinvolti, scrittori e poeti italiani: Aquilino, Stefano Bordiglioni, Janna Carioli, Ennio Cavalli, Nicola Cinquetti, Umberto Fiori, Pietro Formentini, Matteo Marchesini, Elio Pecora, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Alessandro Riccioni, Davide Rondoni, Bruno Tognolini, Giovanna Zoboli. Il genere è quello della poesia d’ispirazione civile. Ventinove poesie e filastrocche per tutti si accompagnano a quindici tavole illustrate da Arianna Vairo: di nero e di rosso, dove i bambini e il gioco e l’illusione prendono vita.
Proponiamo di seguito “Filastrocca del piccolo gesto importante” di Bruno Tognolini e “La libertà” di Pietro Formentini, scomparso poco più di un anno fa.
Filastrocca del piccolo gesto importante


Un piccolo Gesto è una pietra preziosa
Cela un segreto che è molto potente
Qualcosa accade, se tu non fai niente
Basta un secchiello a vuotare il mare?
Basta una scopa a pulir la città?
Forse non basta, ma devi provare
Se provi, forse, qualcosa accadrà
E’ un gesto inutile, ma non importa
Piccoli gesti hanno forza infinita
Se ognuno spazza davanti alla porta
La città intera sarà pulita
La libertà


Una favola moderna narra
di Uomini Guerrieri che in sella a maximoto
un certo giorno invadono Un vivo Bosco d’Alberi,
per fare nei sentieri furiose gare di motocross.
Gli Alberi stupiti – così narra la favola-
alzano i rami come mani al cielo, e li sentiamo benedire:
“Con i nostri sogni quieti, con i pensieri lieti
delle nostre chiome antiche che ad ogni primavera
sono nuove e giovani, noi vogliamo vivere
la piena libertà che abbiamo sempre avuta di
rispettare in pace i nostri doveri: maturare mele,
lasciar cadere ghiande, inumidire muschi, ospitare nidi,
generare foglie che rispecchiano le nubi, respirare
l’aria chiara nel silenzio naturale del nostro mondo-bosco,
senza l’invasione dei vostri motori, la violenza dei rumori,
la disgustosa morte dei velenosi odori.”