Voce ai giovanissimi sull’emergenza climatica, ma in una lingua nuova, per una nuova e più forte coscienza ambientale.
Giovedì 11, proprio alla vigilia della chiusura della Cop26, si svolgerà a Roma il contest Climate speaks – Italia, in cui le riflessioni di studentesse e studenti sul cambiamento climatico saranno esposte con vari tipi di espressione lirica (da quella classica al rap).
Siamo alle ultime battute del “Festival europeo di poesia ambientale”, manifestazione organizzata dalla start-up culturale Saperenetwork con il contributo scientifico di Sapereambiente e della rivista Insula Europea. Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico Contemporaneamente Roma 2020–2021–2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con Siae.
Questa terza edizione del Festival ha coinvolto nei giorni scorsi 20 voci della poesia contemporanea impegnate in sette diversi paesi sui temi dell’ecologia, della riconciliazione con la natura, della tutela del pianeta.
Un festival di eventi con gli autori e anche di… laboratori
Una delle iniziative del Festival è stata quella dei laboratori di composizione poetica attivati in tre scuole del Municipio V di Roma: il Liceo classico linguistico Immanuel Kant, il Liceo scientifico Francesco d’Assisi e l’Istituto Comprensivo Simonetta Salacone. I laboratori sono stati curati dal docente in “Mediazione culturale” de La Sapienza Antonio D’Ambrosio, dalla poetessa Asia Vaudo e dal rapper Militant A. La supervisione è stata affidata alla poetessa Francesca Tuscano.
«Ai ragazzi e alle ragazze che partecipano ai laboratori viene data la possibilità di esprimere la propria opinione su un tema centrale della politica e della società attraverso un medium che, per sua natura, rifugge dalla banalizzazione e obbliga alla responsabilità espressiva (e, dunque, di pensiero)» racconta Tuscano.
Climate speaks – Italia, alla sua prima edizione italiana, prende spunto dall’iniziativa promossa a New York dal “Climate museum” insieme al NYC Department of Education’s Office of Sustainability. A New York sono stati coinvolti gli studenti universitari, mentre qui la scelta degli organizzatori del Festival è stata di proporla a ragazze e ragazzi più giovani, poiché la consapevolezza ambientale si forma prima.
Giovedì 11 novembre dunque, i ragazzi partecipanti ai laboratori di scrittura poetica presenteranno i propri speech in una competizione che punta all’unico obiettivo di unire le forze per il Pianeta.
«La poesia è la lingua segreta della realtà, scrisse Jurij Lotman, ed è così» spiega ancora Francesca Tuscano. «Proprio per questo è il più politico dei linguaggi, cioè il più incisivo rispetto alla riflessione sul proprio tempo e le sue problematiche. E l’aggressione all’ambiente è ormai, indubbiamente, problema centrale che non può più essere allontanato dall’attenzione di tutti e tutte, soprattutto da quella di chi concretamente vivrà e costruirà il futuro.»
Ad ascoltare studentesse e studenti ci sarà la giuria del Contest, composta, oltre che da Francesca Tuscano, da Antonia Santopietro, associazione Zest Letteratura Sostenibile, e da Rosy Battaglia giornalista civica. L’evento avrà luogo alle ore 10.00 presso il Teatro Centrale Preneste in Via Alberto da Giussano, 58 ma sarà visibile anche in diretta streaming sul sito del Festival: festivalpoesiambientale.eu.
«Anche la poesia può contribuire a una transizione ecologica autentica, perché coinvolge le persone nella loro dimensione più profonda, indispensabile per trovare un’idea nuova di benessere».– ricordano Angiola Codacci Pisanelli, Marco Fratoddi e Carlo Pulsoni, direttori artistici del Festival Europeo di Poesia Ambientale. «E i giovani, come dimostrano anche i laboratori di composizione poetica realizzati in queste settimane, confermano il proprio interesse verso questa idea di futuro».
Tutti gli eventi del Festival 2021 sono visibili sul sito www.festivalpoesiambientale.eu