Un’atmosfera speciale, al cospetto di una platea silenziosa, che si avvicina agli strumenti prima con timidezza, poi con curiosità e stupore. Saranno sonorità e parole fuori dal comune quelle che ascolteranno le ragazze e i ragazzi del Liceo Francesco D’Assisi di Roma, convocati in aula magna per un evento unico nel suo genere, che Saperenetwork ha realizzato nell’ambito del “Festival europeo di poesia ambientale”.
A gestirlo, lo scorso 3 novembre, c’erano Azzurra Fragale, Marna Fumarola e Alessio Mosti, vale a dire i musicisti di “Progetto Tobees”, formazione aretina che sperimenta un design acustico basato sul campionamento di vibrazioni estrapolate dalla natura, nella fattispecie dal misterioso ecosistema delle api.
Insieme a loro, per l’occasione, una tra le voci più significative, eccentriche e impegnate, nell’accezione più autentica del termine, della poesia contemporanea: quella di Luciano Cecchinel, paladino attraverso i suoi versi della terra in cui si è formato, l’alto Trevigiano, con i suoi habitat compresi fra i palù e le Dolomiti, la civiltà rurale messa a dura prova dall’industrializzazione selvaggia, una lingua locale che sa di fermezza e sensibilità. La stessa che ispirava Andrea Zanzotto, suo maestro e sodale di una ricerca sul rapporto fra linguaggio e paesaggio che peraltro il film di Denis Brotto, Logos Zanzotto, presentato lo scorso anno a Venezia, racconta con mirabile precisione.
Visualizza questo post su Instagram
La miscela è stata splendida, grazie anche al lavoro preparatorio delle docenti che ci hanno accompagnato in questa esperienza, Paola Chiapparicci e Maria Cristina Ventura, mentre i ragazzi s’immergevano nel flusso sonoro distribuito tramite le radio-cuffie. Le frequenze estreme e quasi umane del violino, il ronzio dello sciame che il trattamento digitale trasformava in un prezioso pattern sul quale i testi di Cecchinel, pronunciati in parte in italiano, in parte nel dialetto d’origine, si adagiavano con naturale bellezza.
In platea, quasi nascosta in fondo alla sala, avevamo con noi anche la signora Danila Casagrande, pittrice ad acquarello, che condivide con Cecchinel il cammino della vita e dell’espressione artistica. Osservava e ascoltava anche lei, ammaliata come noi tutti, questo evento prezioso, forse irripetibile, frutto in larga parte di una pregiata improvvisazione.
Ve lo regaliamo in questa sintesi in video a firma di Simone Corallini, come omaggio alla delicatezza del dire, nel segno di un incontro fra generazioni diverse che si pongono con creatività ed urgenza l’obiettivo di amare e proteggere la sfera vivente di cui siamo custodi.