C’è chi non ha paura della transizione ecologica ma combatte, ancora, i danni dell’industria fossile, per tutelare l’ambiente e preservare la salute delle nuove generazioni. Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche e diritti umani, Marcos Orellana, lo ha ricordato di recente:
«L’Italia dovrebbe intensificare gli sforzi per rimediare agli impatti negativi sul godimento dei diritti umani di decenni di industrializzazione».
Orellana ha ribadito quello che denunciamo e raccontiamo, come progetto d’inchiesta civica indipendente dal 2013 e come associazione dal 2015, insieme alle comunità più reattive d’Italia. Quelle che cioè vivono sui Siti di Interesse Nazionale, i luoghi più contaminati, con il peggior impatto sull’ambiente e sulla salute di chi ci abita a detta dello stesso Stato italiano.
Ma quale è il ruolo dei cittadini, della scienza e del giornalismo per sollecitare le istituzioni al cambiamento e ottenere giustizia? Ne parleremo venerdì 28 gennaio 2022 alle ore 21, in diretta dai nostri canali social Facebook, nel nostro gruppo e su Youtube, grazie al nostro media partner Saperenetwork, con i rappresentanti di Afeva Odv (Casale Monferrato), BastaVeleni (Brescia), Peacelink e Genitori Tarantini (Taranto) coloro che non possono certo dimenticare il dramma dell’inquinamento ambientale, insieme a scienziati e comunicatori della scienza come Liliana Cori e Fabrizio Bianchi dell’IFC- CNR di Pisa, Edoardo Bai di Isde Medici per l’Ambiente e ai giovani di Fridays for Future.
Vi aspettiamo quindi, con gli occhi ben aperti. Non possiamo fare finta di niente.