Un bambino abbraccia il suo amico felino
Il 17 febbraio è la Festa del Gatto. I felini sono ormai, dopo secoli di insensati pregiudizi, entrati a pieno diritto nelle nostre vite, rivelandosi ottimi compagni anche per i bambini

Tigri da salotto, amici sinceri pronti a sbeffeggiarci. È festa dei gatti tutti i giorni

Celebrato da poeti e scrittori, amato da rockstar e attori, eppure stigmatizzato ingiustamente per secoli. Oggi, finalmente, il felino è a tutti gli effetti tra i nostri migliori amici, nonché compagno di vita e di casa. Tanto da meritare più di una giornata dedicata...
17 Febbraio, 2022
3 minuti di lettura

Hanno conquistato milioni di case e spopolano senza rivali sui social in tutto il mondo: i gatti, ormai riabilitati dal pregiudizio che li voleva animali poco socievoli, affezionati alla casa e non all’umano, sempre un po’ selvatici, se non dal vero e proprio stigma che li indicava come compagni inseparabili di streghe, sono ormai talmente venerati da aver meritato, almeno nel nostro Paese e in gran parte d’Europa, di una giornata nazionale, il 17 febbraio, accanto al World Cat Day che si tributa loro l’8 agosto. Senza contare che per il gatto nero, il più bistrattato dei felini a causa di un’antica superstizione che lo voleva foriero di morte per il malcapitato che si fosse trovato a vederselo attraversare di fronte, ha una festa tutta per sé, il 17 novembre.

 

Un bellissimo gatto nero
Dopo secoli di pregiudizi, stigmi e, purtroppo, spesso anche barbare violenze, oggi persino i gatti neri, i più bistrattati tra i felini, hanno una loro giornata celebrativa, l’8 agosto

 

Amato dai poeti (Baudelaire, certo, ma anche Neruda, Keats, Pessoa, Rodari hanno dedicato al gatto splendide poesie) e dai pittori (qualche nome celebre? Klimt, fotografato con un gattone bianco e nero, e poi Picasso, Basquiat, Matisse, Cocteau solo per dirne alcuni), compagno di attori (due su tutti: Marlon Brando e Johnny Depp) e musicisti (come Nero, il gatto star della rockstar Mick Jagger, gattaro come Frank Zappa e Patti Smith), è anche protagonista di romanzi e racconti, film e canzoni: Io sono un gatto, di Natsume Soseki, che racconta un’epoca dal punto di vista di un felino dal pelo giallo e grigio, che i suoi simili sbeffeggiano chiamandolo “Senza nome”; Gatti molto speciali di Doris Lessing, in cui la premio Nobel ricorda i tanti che l’hanno accompagnata nelle case che ha avuto in giro per il mondo.

 

 

 

E poi Il gattolico praticante, gustoso libretto a firma del giornalista Alberto Mattioli che già dal sottotitolo spiega come la pensi il suo autore “Esercizi di devozione felina”; Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov, dove spadroneggia Behemoth, “un gatto sbucato da chi sa dove, grosso come un maiale, nero come il carbone o come un corvo, con tremendi baffi da cavalleggero”. Senza dimenticare protagonisti celeberrimi come la gatta con la macchia nera di Gino Paoli, Delilah, la gatta di Freddy Mercury, la Grizabella di Webber-Eliot e i Lovecats dei Cure.

 

       Guarda il video di Lovecats dei Cure 

 

Per chi ci convive da sempre è poco importante che si vadano moltiplicando gli studi che ne dimostrano l’effetto benefico: è cosa risaputa da qualsiasi gattaro doc (quella tipologia di individui che per le strade di Istanbul non riesce a non rispondere all’imperativo categorico di accarezzare, salutare o fotografare ognuno dei milioni di gatti che abitano la città) che fusa e carezze plachino lo stress. E altrettanto noto è che in breve, una volta entrato in casa, sarà il quattro zampe ad avere la meglio su regole e orari, scelte gastronomiche e spazi da occupare.

Provate a spiegare a un gatto che le 5.30 non è l’ora giusta per la colazione, che il divano non è un tiragraffi, che non si salta sul lavandino della cucina: malgrado abbia compreso ogni parola, nel giro di poco tempo sarà matematico il dover mettere in preventivo una nuova ricopertura in salotto.

 

 

Più saggio, invece, affidarsi alle competenze di un consulente felino, un veterinario comportamentalista o un generico etologo – con buona pace del pontefice – per farsi aiutare qualora miagolii, scavamenti e urine fuori dalla toletta siano messaggi di difficile decodificazione: colpa dell’umano, of course, perché la nostra “tigre da salotto” era stata chiarissima nell’ordine impartito.

 

Marlon Brando con uno dei suoi gatti
Marlon Brando con uno dei suoi amici felini, in una foto del 1956. Il mitico attore hollywoodiano era un convinto gattaro (Foto: Facebook)

 

Altrimenti c’è sempre l’opzione fornita dai gruppi di ascolto che sono fioriti sui social network (il gruppo Facebook “I gatti conquisteranno il mondo” ha raggiunto ormai quasi centomila iscritti): basta condividere il proprio problema e centinaia di schiavi/utenti forniranno la propria soluzione.

 

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Sarete poi subissati di pubblicità di crocchette, palestrine e lettiere vegetali (non a caso, a stare ai dati del Rapporto Assalco Zoomark del maggio 2020, il giro di affari legato agli animali domestici in Italia è ormai di 2 miliardi e 300 milioni di euro l’anno, per una popolazione di animali domestici nel Paese stimata 60,3 milioni), ma ci sarà sicuramente qualcuno che, dopo aver pubblicato compulsivamente foto del proprio cucciolo, saprà risolvere il quesito grazie al consiglio di un informatissimo cugino.

Lui, il Gatto, si limiterà a odorare con disprezzo la scatoletta di umido con trito di salmone, quinoa e avocado, sbeffeggiandovi per aver seguito improvvidi consigli estranei quando era stato così chiaro nell’ordinare nasello lesso, rigorosamente senza bacche di acai, il 17 febbraio come qualsiasi altro giorno dell’anno.

 

Doris Lessing insieme ai figli e agli amici quadrupedi, un cane e un gatto, in una foto d'epoca
Doris Lessing con i figli e gli amici quadrupedi, un cane e un gatto. La scrittrice premio Nobel amava molto gli animali, e ha dedicato ai gatti il libro “Gatti molto speciali” (Foto: Facebook)
Mielizia

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Francesca Romana Buffetti
Francesca Romana Buffetti
Antropologa sedotta dal giornalismo, dirige dal 2015 la rivista “Scenografia&Costume”. Giornalista freelance, scrive di cinema, teatro, arte, moda, ambiente. Ha svolto lavoro redazionale in società di comunicazione per diversi anni, occupandosi soprattutto di spettacolo e cultura, dopo aver studiato a lungo, anche recandosi sui set, storia e tecniche del cinema.
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