Le città sono distrutte, la popolazione decimata, le fonti d’acqua potabile non esistono più. Gli impianti idrici vengono continuamente bombardati e solo metà delle strutture sanitarie sono funzionanti, aggravando così il rischio di contrarre malattie come tifo, dissenteria, Covid-19, ma anche il colera, che rischia una nuova impennata di contagi, dopo l’epidemia che provocò oltre 2 milioni di casi. È questa la situazione dello Yemen, dove da 7 anni imperversa una guerra che sta letteralmente lacerando il paese.
Sono morte oltre 370 mila persone, l’Agenzia per lo sviluppo dell’Onu ha stimato che «nel 2021 ogni 9 minuti è morto un bambino con meno di 5 anni» e più di 4 milioni di persone, di cui la metà minori, sono state costrette a fuggire dalle loro case.
Dopo oltre 7 anni di guerra e tutto quello che ne è derivato, in Yemen il 2 aprile è stata annunciata una tregua che sarebbe dovuta scadere il 2 giugno, ma che è stata prorogata per altri due mesi, fino ad inizio agosto.
È un’opportunità preziosa, per Oxfam, la Ong impegnata in progetti di riduzione della povertà e aiuti internazionale, perché l’interruzione dei combattimenti è «una boccata d’ossigeno che permette di intervenire in maniera più massiccia e salvare più vite possibili».
I continui bombardamenti, si legge nel comunicato della Ong, i lanci di missili e gli attacchi aerei rendono difficile e pericoloso raggiungere le persone per portare loro beni essenziali e aiuti. A volte alcune zone del Paese sono state completamente irraggiungibili, ma ora c’è la possibilità di superare questi ostacoli e portare aiuto a tutti. Con la crisi alimentare in atto, a causa della siccità dovuta ai cambiamenti climatici e alla carenza di grano per la guerra in Ucraina, la situazione nel paese mediorientale è diventata ancora più drammatica e particolarmente delicata, motivo per cui l’azione deve essere tempestiva.
Lo Yemen importa il 90% del cibo: il 42% del grano arriva direttamente dall’Ucraina.
«Se non interveniamo il numero delle persone che soffrono la fame salirà ancora di più. Sono troppe le famiglie che non hanno accesso a cibo e acqua sicura e che per questo rischiano ogni giorno la loro vita», si legge ancora nel comunicato. La conseguenza immediata della crisi alimentare è il drammatico aumento dei prezzi, a cui una popolazione senza lavoro e altri mezzi di sostentamento, non può di certo far fronte: 17,4 milioni soffrono già la fame, potrebbero salire a 19 milioni entro la fine dell’anno.
Per ulteriori informazioni e per donazioni: https://www.oxfamitalia.org/emergenza-fame-yemen/?utm_source=dem&utm_medium=email&utm_campaign=dem3appestivo&utm_content=TARGETpro&ref=2022_DA_04_PR_26_T